Kirch vende i Mondiali: quali acquirentiO

Il gruppo Kirch, proprietario dei diritti televisivi per i prossimi Mondiali di calcio del 2002, chiede 400 miliardi di lire per poterli mandare in onda in Italia.

Durante una recente riunione della Commissione di Vigilanza, il presidente della Rai Roberto Zaccaria ha ribadito che la nostra Tv di stato non ha nessuna intenzione di pagare l'esosa cifra richiesta dal "tycoon" tedesco per i diritti delle partite di questa edizione del Mondiale.

La cifra, che è di circa 23 volte superiore ai 18,5 miliardi pagati dalla Rai per l'edizione del 1998, non trova fino ad ora nessun altro possibile interessato, nell'attesa di un "rilancio" (ovviamente al ribasso) di Kirch.

Ma Kirch ha speso molto, in soldi e prestigio, per questa importante operazione e si è assicurato anche i Mondiali del 2006; di qui la sua necessità di "rientrare", anche se i termini iniziali dell'offerta sono naturalmente altissimi, tali da respingere qualunque emittente, anche ben intenzionata.

Non sarà facile uscirne, anche se non sembra possibile, per ragioni politiche, che tutte le partite finiscano sulle pay-tv.

In Germania, dopo 47 anni, le televisioni pubbliche Ard e Zdf hanno a loro volta rifiutato di sborsare 225 milioni di marchi (circa 225 miliardi di lire) per poter trasmettere 24 della 64 partite del mondiale giapponese (per il quale ci sono anche problemi di orari degli inontri, per via dei vari fusi di differenza).

In Italia una soluzione possibile, che comincia a delinearsi, vede la Rai come acquirente delle sole partite dell'Italia e delle semifinali e finali; ovviamente occorrerà un (difficile) accordo sul prezzo con Kirch.

Ma il tycoon tedesco, alleato di Mediaset su scala europea, non è impegnato solo su questo fronte: lanciato alla conquista di EmTv, potrebbe essere protagonista assoluto anche nel campo dei diritti televisivi della Formula Uno, una situazione che ha già suscitato molte apprensioni.

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