Kosice: ecco le produzioni

Prosegue il nostro diario quotidiano dal Festival delle Tv Locali, in corso in Slovacchia.

La sorpresa di oggi è “Lezioni di cinema” di Teleradioerre per la regia di Euclide Della Vista, ma c'è anche spazio per le storie d'amore ed i temi sociali, come disabilità e alcolismo.
Prima mattinata di lavoro a Kosice con la proiezione dei primi dieci documentari in concorso di Spagna, Bielorussia, Polonia, Serbia, Francia, Olanda e Turchia (in coproduzione con la Serbia).

Ma la giornata si apre appunto con una sorpresa che si chiama Teleradioerre. Infatti l'emittente pugliese diretta da Euclide Della Vista, due anni fa ospite a Kosice, quest'anno è presente con un filmato in concorso dal titolo “Lezioni di cinema”. Un piacevole programma - e non solo per chi ama il cinema italiano - ideato, prodotto e trasmesso nel 2011 da Teleradioerre per la regia di Euclide Della Vista. “Lezioni di cinema” vede la collaborazione fra Teleradioerre e il Laboratorio Film Festival della Bottega dell'attore - Studio Dauno. Nel programma gli attori sono in studio e dialogano con i ragazzi che hanno deciso di seguire le loro orme.

Nella puntata presentata a Kosice l'ospite è Sergio Rubini, attore e regista pugliese di cui si ricordano film come “La passione di Cristo” ('Il ladrone pentito') o “La Terra” o ancora “Nirvana”. In “Lezioni di cinema” Rubini parla di sé, della decisione di entrare all'Accademia di Arte Drammatica a Roma, dei ruoli interpretati, la differenza della recitazione a teatro e quella del cinema, si apre e consiglia gli studenti. Un programma molto godibile e fondamentale per chi ama il cinema, non tanto un'intervista quanto una conversazione in cui un attore (e anche regista, come dicevamo) si apre e si mette a disposizione del pubblico. Tra gli ospiti delle altre puntate di “Lezioni di Cinema” ci sono Alessandro Haber, Giovanni Veronesi, Valeria Solarino, Jasmine Trinca, Toni Trupia e il direttore della fotografia Sergio D'Offizi.

Interessante il documentario di Miroslav Nackov (Serbia) “For better or for worse” ; una bella storia d'amore nata 50 anni fa, ambientata nella cittadina serba di Prasevo, al confine con l'Albania, tra la serba Lela e l'albanese Faredin Nexhibi. Con delicatezza e discrezione Miroslav racconta, tramite la loro diretta testimonianza, la storia di Lela e Erudin, l'incontro, l'accettazione di Lela nella comunità degli albanesi amici di Faredin, gli anni del lavoro in Svizzera di Faredin, il ritorno in Serbia. Un documentario che aiuta a capire quanto, tra noi italiani, parlando di serbi ed albanesi si cada facilmente in stereotipi e luoghi comuni, dannosi per un Paese come l'Italia dove esiste una nutrita comunità albanese, con albanesi di seconda generazione nati in Italia, perfettamente integrati (molti dei quali hanno deciso di acquisire la cittadinanza italiana).

Per la Bielorussia la regista Mariann Korbut ha scelto due temi sociali parlando di un centro di alcolismo con “Stop” e di disabilità in “Speak to me”. Sempre per la Bielorussia c'è l'ottimo “Enough! To freedom”, una lucida cronaca degli eventi di piazza che hanno seguito le elezioni bielorusse del 2010.

Si può invece definire “mistico” “Archimandrite” (Polonia), la storia di padre Gabriel, un monaco ortodosso e unica presenza dell'eremo di Kudak, nella provincia di Podlasie. Da segnalare, per la Spagna, “Amores ciego” (Amore cieco) e “Adios padrecitos”, un documentario di denuncia sul coraggio di Monsignor Gonzales Loez che protesta contro la decisione del Vaticano di chiudere l'insediamento dei Carmelitani Scalzi a Sucumbios, nella foresta amazzonica ecuadoriana dove ci sono giacimenti di petrolio. A Sucumbios i Carmelitani sono gli unici vicini ai poveri, nel rispetto dei principi evangelici che il Vaticano sembra non capire.

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