Approvazione quasi unanime a Montecitorio del provvedimento che finalmente esclude le Tv locali dalla gabbia delle regole in materia soprattutto di trasmissioni elettorali. Ora la parola è al Senato.
La Camera, quasi all'unanimità, ha approvato il provvedimento che esenta le Radio e Tv locali dalle norme sulla par condicio.
I voti a favore sono stati 428, i contrari solo 8, mentre quattro sono stati gli astenuti. Il disegno di legge affida alle organizzazioni più rappresentative delle emittenti locali il compito di mettere a punto un codice di autoregolamentazione con i criteri per consentire alle forze politiche parità di accesso nei cosiddetti media locali soprattutto in periodo elettorale.
Una volta pronto, il codice sarà sottoposto al parere sia della Federazione della Stampa che dell'Ordine dei giornalisti, oltre a quello delle Commissioni parlamentari. Sarà deliberato dall'Autorità per le comunicazioni ed emanato dal ministro. Le sanzioni varieranno da mille a 20 mila euro.
Tutto questo beninteso, sempre che il Senato confermi nelle prossime settimane il testo approvato alla Camera con il parere favorevole (una volta tanto) di praticamente tutte le forze politiche, di Governo e di opposizione. Ma, a dir la verità, la strada sembra abbastanza spianata e le Radio e Tv locali potranno forse contare sulle nuove norme già in occasione delle elezioni amministrative di primavera.
Nello stesso tempo va annotato che il provvedimento sana una situazione assurda e penalizzante che si era creata nei confronti dell'emittenza locale quando, anni fa, l'urgenza di approvare la legge sulla par condicio (in epoca di governo di Centro-Sinistra) impedì di creare norme specifiche per le stazioni locali, condannando il settore (che protestò infatti vibratamente e unitariamente) a subire un giogo ingiustificato e vessatorio.