La difficile ricerca del ‘Senso della vita’

Ma il programma della domenica di Bonolis su Canale 5 è un successo (come sostiene lui) o un flop (secondo molti altri)? Dipende solo, probabilmente, dai punti di vista…

Non è facile coniugare l'intrattenimento comico con la riflessione filosofica. Paolo Bonolis ci prova con il “Senso della vita” e a tratti ci riesce. Ci riesce ma fallisce negli ascolti e confonde quella parte di pubblico che lo identifica come il Paolo caciarone di 'Ciao Darwin' o 'Chi ha incastrato Peter Pan?'.

Il programma è un'alternanza tra qualche momento di spettacolo o d'intrattenimento e la riflessione con interviste intimistiche a personaggi anche del mondo dello spettacolo, nelle quali al Nostro, va riconosciuta una grande bravura, piaccia o non piaccia, visto che intrattiene piacevolmente il pubblico svelando aspetti e risvolti a volte nascosti delle personalità degli ospiti. Sfrutta la sua abilità di comunicatore, con domande giuste (grazie anche all'aiuto degli autori) ben lontane dalle ridicole “domande al buio” della Parietti. Ma a volte la vena comica che c'è in lui ha il sopravvento.
Poi c'è il momento comico vero e proprio, con la storica spalla Luca Laurenti, le cose in cui siamo abituati a vedere “Paolino”.

Se poi la valutazione del programma si fa in base agli ascolti (intorno al 12%, un dato ben lontano da quelli a cui ci ha abituati il conduttore), allora il metro di valutazione cambia. Il programma è schiacciato tra il colosso 'Report' e la lunghezza alla quale lo hanno destinato gli autori, per cu magari stanca lo spettatore, che difficilmente riesce ad arrivare alla fine e forse lo vedrebbe meglio più breve e in seconda serata (se esistesse ancora).

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