La dolorosa chiusura di Radio Massarosa Sound

 

Riportiamo di seguito il bell’articolo di Valentina Landucci apparso sul quotidiano locale ‘Il Tirreno’:

 

“La scomparsa di un simbolo e insieme la fine di un’epoca. C’entra la crisi, la trasformazione del mercato e dei consumi. E forse non solo questo. Ma da martedì (1 marzo; N.d.R.) Radio Massarosa Sound non esisterà più. L’ultima radio della Versilia chiude…

 

L’emittente radiofonica massarosese chiude dopo 35 anni. Venduta a Gamma Radio legata al gruppo Radio Cuore all’incirca un mese fa dalla proprietà che negli anni ha sempre fatto capo alla solita famiglia, quella dei Betti. Il vero e proprio passaggio di frequenze è previsto, appunto, martedì primo marzo.

Cominciata come una esperienza pionieristica negli anni Ottanta grazie all’impegno e la passione soprattutto di Fabio Betti, proprietario dell’emittente purtroppo prematuramente scomparso nel maggio del 2009 a soli 44 anni, e della madre di Fabio, Rita che di fatto negli anni accanto al figlio lo ha sostenuto e aiutato nella gestione amministrativa della radio, Rms ha avuto il suo boom negli anni Novanta ospitando tra le altre cose alcuni tra i più grandi cantanti italiani per il lancio dei loro dischi.

Da qui sono passati protagonisti della musica italiana come Ligabue, Venditti, Masini, Mango. Qui sono cresciuti tantissimi dj locali. E la radio è stata il palcoscenico di tanti personaggi che la Versilia ha amato e continua ad amare: l’intramontabile Fabio Giannecchini in arte Fabio 2, Celestino Lunardini, Giuseppe Garelli. Tra i nomi che ne hanno segnato la storia anche quelli di Marco Viti, dj e tecnico, Simona Tedesco, la speaker Stefania Marchetti. E molti altri ancora.

Pioniere con Fabio Betti di Rms sicuramente il dj Fabio 2, che non ha mai abbandonato l’emittente. Ma al suo fianco tra le figure di riferimento merita sicuramente ricordare il direttore della testata giornalistica, Demetrio Brandi, a Rms da ormai 25 anni. «Sono direttore dal 1990, una vita intera - racconta - con Rms abbiamo vissuto dei momenti importanti e di grande successo che ho avuto modo di vivere con grande entusiasmo grazie soprattutto all’impegno e alla passione di Fabio Betti e della sua famiglia, in particolare la mamma Rita. Con la morte di Fabio, in qualche modo, la luce si è spenta. In sua memoria ha voluto portare avanti questa esperienza la sorella, Bruna, fino ad oggi».

A un certo punto, però, sono venute meno le condizioni di sostenibilità economica della radio. Come conferma un’altra delle figure di riferimento dell’emittente massarosese, il direttore dei programmi Michele Piccoli approdato a Massarosa dopo una lunga esperienza professionale in tante emittenti locali e non: da Radio Babilonia fino dagli anni Ottanta, ancora Radio Tirreno Nord, Radio Flash e così via.

«La vendita di Rms - racconta Piccoli - è avvenuta un mese fa circa. La proprietà probabilmente si è trovata nelle condizioni di non poter rifiutare l’offerta fatta nonostante i grandissimi sforzi fatti in questi anni e soprattutto dalla scomparsa di Fabio Betti». Piccoli è approdato a Rms nel 1994. «Sono stati anni eccezionali, di grande crescita - racconta - siamo riusciti a portare qui grandi ospiti e in quegli anni aumentarono in modo esponenziale gli ascoltatori: da poco più di sessantamila a settimana a oltre centomila, la prima in provincia».

La fase di crescita vede Rms tra le protagoniste indiscusse del panorama degli eventi versiliesi: è presenta al Carnevale di Viareggio, alle manifestazioni principali dell’estate sulla costa, alle sagre e agli eventi sportivi e di folclore. Poi le cose cominciano a cambiare anche per le profonde trasformazioni del mercato.

Nel 2009 la morte di Fabio Betti è un colpo durissimo. «Fabio era la mente - racconta Piccoli - , aveva creato anche il secondo canale e dato il via alla gestione di Radio Milano 5 su Massa. Era una persona di grandissima umanità: la sua scomparsa mi ha segnato profondamente. I ricordi che ho di lui sono tanti ma ce n’è uno che racconta la persona che era. Stavo organizzando una delle mie tante feste di beneficenza a Pisa, con l’Avis: Fabio mi telefonò, aveva urgenza di vedermi e insistette per incontraci il prima possibile. Trovammo la maniera di vederci prima della festa: aveva in mano una busta di denaro e mi disse “Questi

dalli in beneficenza, dalli a chi ha bisogno”».

Un cuore grande come la radio che aveva costruito grazie alla collaborazione e la passione di alcune persone come lui costrette, ora, a chiudere un’esperienza davvero unica nel suo genere”.

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