La famiglia Murdoch in grave difficoltà

Nel mirino soprattutto BSkyB –

James si dimette dal vertice di BSkyB dopo aver lasciato anche News International. Ma gli scandali assediano in vari continenti, ormai, anche l’ultraottantenne Rupert, fino a far dubitare che “l’impero Sky” possa restare nella sue mani. Venduta anche Nds.

Vediamo intanto l'articolo del 'Sole 24 Ore', redatto dal corrispondente da Londra Leonardo Maisano:

«La lenta dissolvenza a cui James Murdoch, 39 anni, sembrava essere destinato lascia il posto a un'accelerazione inattesa. Il rampollo di Rupert, l'editore dei Due Mondi che piegò Fleet Street per dare vita a un colosso del publishing eternamente illuminato dal sole, diffuso com'è da Australia a Usa, da India a Europa, ha lasciato la presa sul pezzo più delicato dell'ingranaggio mediatico. La notizia delle dimissioni dalla presidenza di BSkyB, la più potente pay-tv del gruppo con dieci milioni di abbonati, non è giunta inattesa, ma forse in anticipo rispetto alla tabella di marcia.

A giorni, infatti, dovrà uscire il rapporto della Commissione parlamentare che interrogò i Murdoch, padre e figlio, sullo scandalo del 'News of The World', il settimanale del gruppo che diede vita a un complesso sistema di spionaggio ai telefoni di star, politici e personaggi alla ribalta della cronaca. Un rapporto che inchioderà James a responsabilità pesanti associando il suo nome al network "spionistico" realizzato dalla testata oggi soppressa, ma utilizzato anche da altri giornali della società editoriale. È legittimo credere che il giudizio dei parlamentari sarà molto più pesante del previsto se James Murdoch ha preferito allontanarsi dall'ultima significativa posizione che occupava in Gran Bretagna. Lo ha lasciato intendere egli stesso con poche battute di conferma, diffuse quando la notizia dell'addio stava circolando.

«Sono consapevole - ha detto - che il mio ruolo di presidente possa trasformarsi in parafulmine ai danni di BSkyB. Credo che le mie dimissioni possano evitare che ci siano errate assimilazioni con i fatti che riguardano società diverse». In altre parole temeva l'estendersi dell'onta che macchia i quotidiani alla Televisione. Ha giocato d'anticipo, ma ha impresso un'accelerazione evidente agli eventi se si pensa che all'inizio dell'anno James Murdoch era non solo alla guida di BskyB, ma anche di News International (NI), braccio britannico di NewsCorp, la holding globale.
In febbraio se ne è andato da NI, ora replica il gesto mettendo sempre più acqua, salata come quella dell'oceano Atlantico, fra se stesso e Londra.

James Murdoch resta vice chief operating officer di NewsCorp, ruolo che lo radica negli Usa dove segue prevalentemente le attività televisive. Al suo posto è stato nominato Nicolas Ferguson, attuale vice presidente di BSkyB, mentre sulla poltrona di vice è stato issato Tom Mockridge, ex numero uno di Sky Italia chiamato alla gestione di News International dopo l'addio di Rebekah Brooks e dello stesso James Murdoch.
Il figlio di Rupert mantiene, per ora, un posto non executive nel board della pay-tv di cui detiene il 39% esercitando un'influenza assoluta avendo sempre avuto, di fatto, la gestione operativa. Con un occhio continuerà, quindi, a controllare il destino di un'emittente che, nonostante le cautele espresse da James Murdoch, è già stata scossa dallo scandalo sulle intercettazioni di 'News of The World'».

Mai i guai per il gruppo Murdoch, esteso a tutti i continenti, non vengono solo da Londra e l'effetto è già stato clamoroso, se si pensa che è stata venduta anche la società Nds, finora intoccabile punto di riferimento per il criptaggio tecnico delle pay-tv di Murdoch (quindi anche Sky Italia), ovvero proprio ciò che ha consentito alle stesse pay-tv di non farsi battere dalla pirateria (e di elaborare un sistema 'chiuso in se stesso').

Ma vediamo che altro succede nella cronaca di www.lettera43.it:

«Nuovi guai per Rupert Murdoch, il magnate proprietario di News Corporation. Un giornale australiano ha pubblicato 14 mila email provenienti dall'hard drive dell'ex capo della sicurezza di Nds, ex sussidiaria di News Corp, che mostrerebbero come la società impiegò e pagò hacker per sabotare la concorrenza nel Paese. Il caso è rimbalzato sul 'Financial Times', secondo cui le mail hanno gettato ulteriore luce sulle dispute commerciali tra News Corp e le sue rivali di pay-tv in Australia, Asia, Europa e Stati Uniti.

'L'Australian Financial Review', giornale di proprietà della catena rivale Fairfax Media, ha sostenuto che le attività di Nds in Australia nel 1999 abbiano provocato milioni di dollari di danni alla concorrenza di Murdoch nel nascente mercato della pay-tv, mettendo in pericolo i modelli di business di Austar, Optus e Foxtel attraverso un'ondata di pirateria high tech. Il giornale ha sostenuto che le mail provengono dal computer di Ray Adams, ex comandante di Scotland Yard e capo delle operazioni di sicurezza di Nds in Europa tra 1996 e 2002.

«Sono accuse serie. Se ne occuperà la polizia federale» - ha dichiarato Suzie Brady, portavoce del ministero australiano delle comunicazioni, mentre News Ltd, braccio delle operazioni di News Corp, ha definito «ridicola» la ricostruzione dell''Australian Financial Review' e piena di «imprecisioni fattuali, conclusioni fantasiose e affermazioni senza fondamento che sono state archiviate da tribunali», compresi quelli degli Stati Uniti.

Le nuove accuse sono arrivate all'indomani di un documentario di 'Panorama', il programma di giornalismo investigativo di punta della Bbc, che ha denunciato simili attività di Nds in Gran Bretagna. 'Panorama', smentito da News Corp, aveva sostenuto che Nds, venduta nei giorni scorsi a Cisco per 5 miliardi di dollari, aveva usato pirati per violare e rendere pubblici i codici delle smart card di Ondigital, la piattaforma pay-tv di Itv che stava entrando nel mercato britannico e che è fallita nel 2002 a vantaggio dell'unità Sky Broadcasting di News Corp.

Uno sgambetto elaborato nel 1999 con il chiaro intento di svantaggiare il competitor grazie alla pirateria e avere il campo libero nel mercato.
Il caso denunciato da 'Panorama' è finito sul tavolo di Ofcom, l'ente pubblico di vigilanza sul mercato televisivo, con potenziali ripercussioni sulla presenza di Murdoch in BSkyB».

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