Secondo l’associazione di Giunco e Rebecchini, «la tendenza generale ad aumentare le sanzioni a carico delle emittenti pone un serio problema di operatività imprenditoriale alle imprese radiofoniche e televisive locali».
L'associazione Frt ha posto di recente il problema dell'attuale tendenza - in sede legislativa - ad aumentare l'entità e l'importo delle sanzioni a carico delle emittenti locali (si ricorderà, a questo proposito, che accadde qualcosa di analogo in tema di mancato rispetto della par condicio, anni fa, con multe sulla carta gravosissime). Il problema si ripropone soprattutto con il recente decreto legge 262 del Governo legato alla Finanziaria (attualmente in fase di conversione in Parlamento), che a sua volta 'minaccia' sanzioni pesanti in modo indiscriminato a carico anche delle emittenti di 'minori dimensioni'.
Ecco il testo del comunicato emesso in proposito dalla Frt:
«La tendenza generale ad aumentare le sanzioni a carico delle emittenti, contenuta dapprima nel decreto legge 262/06 recentemente emanato - con una decuplicazione delle sanzioni pecuniarie - ma anche nel ddl Gentiloni, pone un serio problema di operatività imprenditoriale, soprattutto alle imprese radiofoniche e a quelle televisive locali. Comminare indiscriminatamente sanzioni di decine di migliaia di euro - peraltro indirizzate prioritariamente verso le imprese di telecomunicazioni - per casistiche comunque possibili quali, ad esempio, la difformità tecnica (es. spostamento di un'antenna) rispetto ai dati comunicati al Ministero (si va da un minimo di 30.000 euro a un massimo di 580.000), per non parlare della mancata ottemperanza a ordini o diffide di Autorità o Ministero (minima 120.000 euro, massima 2.500.000), rischia di provocare la chiusura di molte imprese e non segue un criterio di adeguata proporzionalità.
A tal proposito la FRT si è subito attivata in Parlamento presentando emendamenti al decreto legge in fase di conversione, in cui si chiede di non applicare le norme in questione alle emittenti radiofoniche e alle tv locali. E ciò anche in considerazione del fatto che, per le emittenti che operano sul territorio, il Legislatore da sempre, e da ultimo nel Testo Unico della radiotelevisione, prevede un regime sanzionatorio di maggior favore.
La Federazione chiederà inoltre al Ministero di prevedere una procedura che, in linea con quanto già avviene da parte di alcuni ispettorati, preveda in prima istanza una diffida piuttosto che l'applicazione diretta della sanzione».