Approvati alla Camera in un solo giorno tutti gli articoli del disegno di legge sulla Tv: non c’è stato bisogno della fiducia, anche se qualche tiratore ha fatto capolino. A tambur battente, si passa adesso alle fasi finali.
Questa volta, in un incredibile clima di mobilitazione generale (ai banchi del Governo si sono alternati molti ministri), la Gasparri va verso il voto finale con una velocità clamorosa, che non si era mai vista nelle precedenti "tornate" dei mesi scorsi.
Tornata all'esame dell'aula di Montecitorio questa mattina, la contestata legge ha ripreso l'iter, forte delle votazioni già acquisite nella precedente tornata, e non ha riservato stavolta sorprese, tanto che tutti i 29 articoli del provvedimento sono stati approvati in un solo giorno (anche non si era partiti, appunto, dal primo), mentre gli emendamenti sono stati tutti respinti. Ora mancano solo l'esame degli ordini del giorno e la votazione finale.
Un clima di quelli importanti, insomma, per una maggioranza che su questa legge ha rischiato la sua stessa sopravvivenza. I franchi tiratori nelle votazioni a scrutinio segreto non sono mancati anche oggi (sono stati una ventina) ma il margine è stato tale da non rendere necessario il ricorso al voto di fiducia.
Si va insomma a grandi passi verso l'approvazione, in una versione modificata sul Sic, reso più "leggero" rispetto a prima; ma per il resto tutto è nella sostanza invariato, soprattutto sui punti-chiave del digitale terrestre e delle telepromozioni. Il Senato, poi, fra qualche settimana, non dovrebbe riservare altre sorprese e la Gasparri dovrebbe per legge venire firmata da Ciampi senza altre possibili obiezioni. Resterebbe a quel punto la strada del ricorso alla Corte Costituzionale e a un eventuale referendum.
Per adesso, comunque, la maggoranza incassa un buon risultato, in vista del fondamentale appuntamento con le urne di giugno.