La Lega celebra la “sua” RaiDue a Milano

“La Rai è a Milano e ci resta. Cosa fatta, capo ha”. Così il segretario della Lega Bossi, ha commentato il “ritorno” di RaiDue a Milano con una festa in piazza Duomo voluta anche da tutti gli enti locali. Ma ora è tempo di decisioni concrete…

Saranno state poche, saranno state tanteO Circa diecimila persone hanno assistito sabato sera alla "mitica" festa in piazza Duomo indetta per celebrare il famoso "ritorno" di RaiDue a Milano. Una serata in pompa magna voluta e gestita in buona misura dalla Lega Nord ma appoggiata - con congrua elargizione di denaro - da Comune di Milano, Provincia e Regione Lombardia.

Una sponsorizzazione "pesante" quella della Lega, che, facendo di questo obiettivo e della improvvida decisione del precedente Cda Rai di spostare RaiDue a Milano un punto da cui dipende la stessa vita del Governo Berlusconi, drammatizza una situazione che avrebbe invece bisogno di riflessioni (e di decisioni) serie.

Al nuovo Cda presieduto da Lucia Annunziata sembrano comunque consapevoli che nulla può essere accettato a scatola chiusa e che la situazione va riesaminata in modo attento, al di là dei proclami e delle parole d'ordine di sapore schiettamente propagandistico (ed "elettorale"). E neppure la presenza di un direttore generale genuinamente "lombardo" come Cattaneo costituisce per Bossi una garanzia assoluta.

Insomma, non si capisce bene che cosa Bossi e i vari responsabili degli enti locali abbiano celebrato sabato a Milano, visto che siamo ancora all'inizio di un possibile processo relativo a quello che un tempo si chiamava "decentramento" della Rai e che ancora si deve capire se e come tutto si svolgerà (la decisione dell'ex "Cda Smart" era, peraltro, poco più che simbolica). Senza contare che ci sono ancora forze potenti (anche all'interno della maggioranza di Governo) che non appoggiano affatto il trasferimento reale di una rete pubblica a Milano.

Ma Bossi doveva avere la sua serata di gloria ed era nell'ordine delle cose (o nei patti politici da salvaguardare) che gli enti locali lo appoggiassero. Ed ecco allora la festa di piazza di sabato, dal sagrato del Duomo fino all'inizio di via Dante, con oltre 30 invitati del mondo dello spettacolo, della politica e della cultura, alcune dei quali probabilmente anche alla ricerca della chiave giusta per piazzare il "programmino" più opportuno nel nuovo ufficio milanese di Marano (ma quest'ultimo resterà a RaiDueO Sarebbe bene che la Lega ci facesse un pensierino su prima di festeggiare...).

Paolo Limiti e Federica Panicucci sabato hanno comunque presentato la kermesse, conclusa con un concerto di Fausto Leali. Della partita erano anche Mike Bongiorno (che non poteva mancare, essendo stato tanto importante per la Rai di Milano, in anni un po' lontani), Amadeus, Gianni Ippoliti, Maria Teresa Ruta, Marco Balestri, Alena Sederova, l'ormai noto Davide van der Sfroos, e, per rimanere in tema di ricordi televisivi tutti meneghini, Cino Tortorella, Memo Remigi, Cochi e Renato e Febo Conti. Si è tenuta lontana da tutta questa variopinta compagnia (e non è detto che questa assenza non pesi poi su di lei) la pur annunciata (dalla LegaO) Simona Ventura, che "aveva di meglio da fare".

Il tono era naturalmente sovreccitato, come richiedeva l'occasione. Alle voci secondo cui il trasferimento potrebbe anche andare a gambe all'aria Umberto Bossi ha tuonato: "Tornare indietro, ma cosa dite, sarebbe una cosa da arabi! La Rai è a Milano e ci resta. Non esiste possibilità di bloccare il trasferimento".

Ora però si farà (finalmente) sul serio e la parola da oggi spetterà a chi ne ha davvero competenza e cioè al nuovo Consiglio di Amministrazione della Rai.

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