Un mercato in crescita ma con alcuni problemi ancora irrisolti. La filiera italiana del cinema si è incontrata e confrontata alle Giornate Professionali di Sorrento alla fine del 2016, guardando con fiducia alle opportunità aperte dalla nuova legge di riordino del settore in vigore proprio da questo gennaio
Anteprime, sale gremite, ma anche preziosi momenti di incontro e di dibattito sul presente e sul futuro del settore, senza nascondere i problemi che affliggono la filiera italiana del cinema. La 39° edizione delle Giornate Professionali di Cinema, organizzate da Anec in collaborazione con Anem e Anica dal 28 novembre al 1° dicembre scorsi, può senz'altro tracciare un bilancio assolutamente positivo. Nella suggestiva cornice garantita dalla città di Sorrento, si sono raccolti esercenti, distributori, produttori, attori, registi e tantissimi appassionati di tutte le età, in pratica i protagonisti dell'intera filiera della settimana arte. “Siamo molto soddisfatti del bilancio di questa edizione sia per quanto riguarda l'organizzazione che le presenze, che anche quest'anno evidenziano un trend di crescita”, ha infatti spiegato Luigi Cuciniello, presidente dell'Associazione nazionale esercenti di categoria. “In particolare, quest'anno si segnala l'approvazione della nuova legge di sistema sul cinema italiano, che ha cambiato lo scenario e lo cambierà ancora significativamente con l'elaborazione e l'approvazione dei decreti attuativi.” Saranno proprio questi ultimi a rappresentare l'elemento chiave, dal momento che definiranno sia le modalità sia le risorse che saranno effettivamente messe sul tavolo.
“I decreti attuativi”, sollecita Cuciniello, “dovranno occuparsi anche dei progetti di formazione del pubblico da parte delle sale, già attive su questo fronte; delle risorse per l’aggiornamento tecnologico e del sostegno alle attività di programmazione specifiche, come il cinema d’essai, per ragazzi e i documentari.”
Di sicuro, la nuova legge sul cinema potrà mettere nuova benzina in un motore che nel 2016 è stato in grado di girare a pieno regime. Nel corso dell'anno che si è appena chiuso, infatti, il settore ha registrato un aumento di presenze e incassi del 6-7% rispetto al 2015. Tuttavia, ha ricordato Cuciniello, “non siamo soddisfatti a causa delle persistenti criticità, come il problema di un’estate ancora senza film”, in contrasto con altri periodi dell'anno, come ad esempio Natale, in cui viceversa domina una situazione di super affollamento, con troppi titoli in uscita che non possono trovare spazio adeguato.
Da questo punto di vista, risultano incoraggianti le parole di Andrea Occhipinti, presidente Sezione Distributori Anica, positivo sulla possibilità di un cambio di regime delle uscite cinematografiche nel periodo estivo. La voglia di sperimentare nuove soluzioni, del resto, non manca. “Insieme”, ha infatti ricordato Occhipinti, “quest'anno abbiamo messo in atto una promozione con ingresso al cinema a 2 euro il secondo mercoledì del mese: sta funzionando molto bene e ne trarremo le conclusioni a fine sperimentazione. Per quanto riguarda invece le uscite estive, la prossima primavera comunicheremo al pubblico che ci sarà un'offerta di film diversificata da maggio a settembre. Abbiamo l'impegno di alcune case di produzione statunitensi, che in effetti rappresentano l'ossatura delle uscite importanti nel periodo estivo, mentre è più complicato per i film italiani che, tradizionalmente, escono principalmente in inverno, a meno che non siano presenti a Cannes e quindi escono a maggio e giugno. Finalmente, la nuova legge prevede dei meccanismi incentivanti per l'uscita dei film italiani in estate, come, ad esempio, la possibilità di fronteggiare costi minori per le operazioni di lancio nel periodo che va da aprile a settembre.”
Alle opportunità aperte dalla nuova legge guarda con fiducia anche Carlo Bernaschi, presidente Anem, per il quale la sua approvazione rappresenta “un successo di tutto il settore, che avrà finanziamenti slegati da altri fondi.”
Che cosa cambia
A entrare maggiormente nel merito della nuova legge ci ha pensato Nicola Borrelli, DG Cinema del Mibact. Finalmente, attesa da anni dal settore, è prevista la creazione di un fondo completamente autonomo per il sostegno dell'industria cinematografica e audiovisiva.
“Questa volta ci troviamo di fronte a incentivi che non sono piatti o neutri come adesso, ovvero che vedono tutto sotto il profilo del sostegno e della sopravvivenza di un settore in difficoltà”, ha sottolineato Borrelli. “Questa è una legge che punta allo sviluppo del comparto e non al suo mero mantenimento in vita.” Ecco perché i decreti attuativi dovranno accompagnare nuove prassi e nuovi modelli di business, contribuendo a contrastare le rendite di posizione che distorcono da anni il settore. “Gli obiettivi sono molteplici: sollecitare la nascita di nuovi autori e di nuove imprese, favorando il superamento delle barriere di entrata; incoraggiare l'innovazione tecnologica e manageriale; favorire modelli di gestione e commerciali evoluti; infine, i decreti dovranno promuovere il merito, il mercato e la concorrenza.” Come potranno essere raggiunti questi obiettivi? “In primo luogo”, ha spiegato Borrelli, “servirà costruire una filiera più forte attraverso una politica di incentivi pubblici che si attivano non a fondo perduto, ma in relazione agli effettivi investimenti privati. Questo sistema premiante renderà più forti gli operatori che già ci sono, favorirà l'ingresso di nuovi soggetti e aumenterà i livelli occupazionali.”
Obiettivo, quest'ultimo, la cui importanza è stata sottolineata anche dal sottosegretario Antimo Cesaro. “Il punto di partenza di questo lavoro, che si rivolge all’imprenditore, allo spettatore e al potenziale lavoratore del settore, è stato considerare la cultura come volano di sviluppo e asset economico strategico. L'industria cinematografica ha sicuramente valenze culturali ma è, in primo luogo, un’industria.” Lo Stato, insomma, investirà di più sul cinema ma si aspetta anche un ritorno, in termini di crescita delle imprese e dell’occupazione. E, proprio come avviene in ogni settore industriale, anche nel mondo cinematografico l'aggiornamento tecnologico riveste un ruolo fondamentale per la competitività, a partire dalle sale. Non per nulla, a questo tema è stato dedicato un seminario specifico dove è emerso che, abbinando alla qualità dei film quella del massimo livello di tecnologia, il pubblico risponde. Insomma, offrire la migliore tecnologia, significa potere essere competitivi rispetto alla televisione. Del resto, come ha ricordato Enrico Ferrari, Sony Digital Cinema, “gli spettatori devono uscire incantati da questa fabbrica dei sogni che è la sala cinematografica”.
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