Sono centinaia le parrocchie che ogni anno, da cinquant’anni, si candidano per celebrare la S. Messa in diretta sulla Rai. Ma la selezione è molto rigida…
Le chiese che vogliono mandare in onda la S. Messa sulla Rai la domenica mattina facendone richiesta con una lettera, previa autorizzazione del Vescovo, come apprendiamo da un interessante articolo di 'Sorrisi e Canzoni', devono rispettare tre requisiti fondamentali: avere spazio sufficiente per ospitare le attrezzature e le luci di ripresa senza sacrificare lo spazio dei fedeli; avere fedeli che riempiano la chiesa e partecipino attivamente alla Messa; essere "alternate" quanto a collocazione geografica, in modo da coprire tutto il territorio italiano, da Nord a Sud.
Dopo un incontro per conoscere la 'location' e girare i contributi per la scheda di presentazione, il regista della produzione (la Messa, appunto) incontra il parroco, il responsabile della liturgia e il maestro del coro, insieme al direttore della fotografia e al responsabile delle luci. Una convenzione tra Rai e Cei prevede che quest'ultima 'diriga' la parte "sacra" relativa alla Messa vera e propria, mentre la Rai fornisce le attrezzature e i mezzi di produzione.
A sovrintendere ai lavori è un regista sacerdote e responsabile della trasmissione, Don Antonio Ammirati, che si avvale della collaborazione dei colleghi don Giovanni Epifani, Dino Lecconi, Attilio Monge e Ciro Sarnataro.
La preparazione della Messa viene curata nei minimi dettagli e inizia già il venerdì precedente la domenica di messa in onda. Il primo passaggio è l'allestimento delle luci, l'installazione delle telecamere e la registrazione dei contributi finali. Seguono le prove della celebrazione liturgica con il coro, i celebranti, i lettori delle sacre scritture e di coloro che portano le offerte all'altare. Alle 10,55 è tutto pronto per partire con la diretta, senza una sbavatura.
La S. Messa viene trasmessa tutte le domeniche appunto dalle 10,55 su RaiUno, mentre da qualche anno anche Rete 4 alle 10 effettua la stessa operazione, naturalmente su un 'circuito' di chiese diverso.