La nuova Tv si farà sul Web con Babelgum

Babelgum è un programma che permetterà agli utenti di crearsi gratuitamente un bouquet proprio di programmi da vedere sul Web o sulla Tv, grazie alla banda larga. Parola di Silvio Scaglia, che si occupa del progetto e intanto deve fronteggiare qualche ‘grana’ a Fastweb…

Silvio Scaglia, 'patron' di Fastweb, lancerà il 1° marzo il suo nuovo progetto: Babelgum. Babelgum è un programma gratuito, attualmente ancora in fase beta, che permette di scegliere sul web tutti i video on line su un determinato tema e grazie al quale ci si potrà creare un bouquet personalizzato, composto da una serie, volendo infinita, di canali di argomento diverso.

Ecco come opera il software. Tramite il telecomando virtuale di Bubelgum si naviga su una serie di canali che potranno essere creati direttamente dall'utente in base ad un argomento o tema. Se si richiama la voce "sci" Bablegum, che ha già fatto una pre-selezione sul Web dei video che hanno per oggetto lo sci, manderà in onda tutto ciò che c'è sulla rete e che riguarda questo argomento. E così per un'altra infinita serie di soggetti. Se un video non interessa basterà segnalarlo al programma, mentre se si interrompe la visione di un video, Babelgum capirà che questo non interessa all'utente e non lo riproporrà in seguito.

In seguito all'argomento scelto, all'utente verranno inviate informazioni pubblicitarie sul tema specifico; una sorta di pubblicità mirata che l'utente dovrà "sorbirsi", in cambio del suo bouquet di video gratuiti. "Nel mondo ci sono 300 milioni di utenti Internet collegati in banda larga - ha spiegato Scaglia in un'intervista a Giuseppe Turani di 'Affari e Finanza' di 'Repubblica' - e crescono al ritmo di 30% l'anno. Internet è come una miniera infinita di cose (e video). Nessuno può mettersi a scavare lì dentro. Babelgum lo fa per voi. E soprattutto lo fa gratis".

La nuova impresa potrebbe però distrarre Scaglia dai problemi della sua Fastweb. Nelle ultime settimane, c'è stata una brusca discesa in Borsa per la società, a causa della voglia (o necessità) di capitalizzare del suo fondatore, ovvero proprio Silvio Scaglia. Scaglia ha infatti venduto a Ubm 5 milioni di titoli Fastweb (il 6,25%) a 44,40 euro per azione, riducendo così la propria quota nella società dal 25% al 18,75% e intascando circa 220 milioni di euro. Il risultato è stato un pesante arretramento del titolo, che ha ceduto il 5,67% a quota 42,94 euro con il 5,7% del capitale già passato di mano. La quota è stata ceduta a Unicredit Banca Mobiliare con l'intermediazione di Deutsche Bank da Sms Finance, la società tramite cui Scaglia deteneva il 25% di Fastweb (ora quasi il 19%).

«Parte integrante dell'accordo - ha sottolineato una nota della società a banda larga - è l'impegno di Sms Finance a mantenere un lock up di almeno 12 mesi per la quota rimanente». Il prezzo a cui ha venduto Scaglia è diventato 'di riferimento' per il mercato.

Infine, un problema ancor più pressante è il presunto coinvolgimento di Fastweb e di Scaglia, insieme ad una pattuglia di manager, in un'inchiesta giudiziaria, di cui ha parlato il quotidiano 'La Repubblica', per possibili evasioni Iva da centinaia di milioni di euro.

Fastweb ha risposto con una nota nella quale giudica le indiscrezioni «prive di ogni fondamento». In un secondo comunicato, poi, ha precisato che il presidente Scaglia e il consigliere Mario Rossetti non sono mai stati oggetto di indagine e non hanno mai ricevuto alcun avviso di garanzia. Ma la Procura di Roma ha di fatto confermato l'esistenza dell'inchiesta.

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