La nuova via di MTv, sciopero a La7

Nuovi vj “scovati per strada”, nuovi servizi su web, cellulari e video per diventare la Tv più seguita dagli appassionati di musica, sperimentando tutte le nuove piattaforme tecnologiche. Cresce e cambia MTv, mentre a La7 c’è tensione…

Non è più solo la rete musicale preferita dai giovani. MTv Italia vuole diventare una "bussola musicale" per gli appassionati, sempre in cerca di informazioni e nuovi stimoli, che anzi contribuiranno in prima persona ai contenuti. In poco meno di un decennio, MTv Italia è diventata il punto di riferimento a 360 gradi di un'intera generazione, grazie alla presenza su tutte le nuove piattaforme tecnologiche: dal web al digitale terrestre, dal satellite alla Tv on demand, dal wap all'i-mode, alla mobilità.

MTv sarà protagonista di una vera e propria rivoluzione nella comunicazione e fruizione della musica, che culminerà nel 2007 con il lancio in Europa di Mtv Urge, il nuovo servizio di musica digitale di Mtv Networks, realizzato in partnership con Microsoft. Due milioni di files audio a disposizione, 100 mila concerti, 18 generi musicali e 500 playlist originali, oltre 130 stazioni radio, programmi musicali creati ad hoc, 25 blog musicali, un archivio con interviste, biografie e materiali esclusivi e la possibilità di inviare la propria musica preferita direttamente al Pc e al player portatile.

Partito a maggio negli Usa, Urge con 14,95 dollari al mese permette di vedere e scaricare ciò che si vuole. Grazie a una tecnologia particolare (Genus), se si interrompe il pagamento, i brani e i video scompaiono dai supporti, ma appena si ricomincia a pagare gli stessi materiali vengono, come per magia, ripristinati.

Per fare il punto sui traguardi raggiunti (gli ascolti sono raddoppiati negli ultimi sei anni) e sulle prospettive di una rete che punta sempre più sulla tecnologia e sui nuovi media, l'illuminato 'boss' di MTv Italia, Antonio Campo Dall'Orto, ha scelto la città più romantica del pianeta, Venezia.

"Sulla tv eravamo i soli a fare certe cose, su Internet ci sono tanti soggetti. Ma penso che noi abbiamo i muscoli per essere uno dei soggetti-guida della comunicazione musicale".

Campo Dall'Orto parla di "super-mega club della musica" e dice: "Negli anni Novanta abbiamo vinto molti pregiudizi. Il pubblico ti misura rispetto alle azioni e un errore noi lo paghiamo tanto. Ma siamo, per esempio, quelli che fanno pagare meno gli sms (0,30 centesimi invece di 0,50). Questo comporta l'obbligo di sbagliare di meno".

Per nulla preoccupato del calo in Borsa dei titoli Telecom Italia (che possiede il 51% di MTv Italia, il restante 49% è dell'americana Viacom Inc.), l'ad precisa che Telecom Italia Media "vale tantissimo in Borsa, un miliardo e 200 milioni di euro, una componente di speranza per gli investitori". Corteggiato in passato dalla Rai ("mi intimorisce, non capisco i suoi meccamismi"), dice: "Certe cose si possono fare solo con editori sani, che non strumentalizzano i media". E a chi gli chiede se questa forte valenza tecnologica non rischia di attutire le menti giovanili e di omologare i gusti, risponde: "Al contrario della Tv, che e un mezzo passivo, i nuovi media sono figli di un atto di scelta tra molte possibilità che prima non esistevano. Questo ci obbliga anche al fatto che ogni pezzo di MTv abbia un significato forte e non si perda tra i tanti segmenti presenti sul mercato". In ogni caso "quello che conta per noi è la solidità del rapporto col pubblico".

Un pubblico che può usufruire di un caleidoscopio di offerte. Come Flux, contenitore di eventi, programmi e video in onda 24 ore su 24 ai quali si accede tramite Tv, Internet e cellulare. La comunità di Flux e composta da 5.000 persone che, tramite il sito www.yos.it, si scambiano informazioni e idee. Si possono anche realizzare progetti audiovisivi votati dai navigatori. I migliori vengono messi in onda.

"Lo spettatore diventa così un co-creatore - afferma Campo Dall'Orto - . Abbiamo deciso di finanziare una mini-fiction ideata da una persona che non abbiamo mai visto. Il contratto sarà firmato via Internet. Il prossimo anno finanzieremo la prima opera di un regista, che distribuiremo con una nuova modalità". Iniziative che vanno nella direzione di "produrre contenuti esclusivamente per determinati mezzi".

L'ultimo nato nella famiglia digitale di MTv è MTv Overdrive, 'anello di congiunzione' tra la Tv e il web. Servizio Internet su banda larga gratuito, attivo da poche ore, permette di confezionare la propria Tv creando un palinsesto su misura, ovvero una propria playlist di video, news, interviste, performance live, programmi creati ad hoc, e di inviarla agli amici. Insomma, il futuro è gia qui.

"Oggi chi privilegia la Tv 'lineare' è il 70%, tra tre anni sarà il 50 e tra 5 il 30 - sottolinea Campo Dall'Orto, che in questa sfida è coadiuvato da una squadra di fedeli e motivati collaboratori - . Essere costretti da tempi e luoghi a vedere il programma preferito è anacronistico. MTv si rigenera continuamente. Questa mobilità comporta un arricchimento e i nuovi sistemi di distribuzione ci consentono di avere altri canali per veicolare i contenuti. La 'dieta televisiva' si scomporrà e noi vogliamo che ognuno trovi in noi la sua guida alla consultazione della musica".

Intanto a La7, l'altra rete nazionale di Telecom Italia Media, suona un'altra musica: oggi è black out totale per un primo sciopero di 8 ore su tutti i turni dei dipendenti, sabato 22 luglio, invece, astensione audio- video dei giornalisti per l'intera giornata.

È la mobilitazione congiunta messa in campo dalle organizzazioni sindacali Rsu, territoriali Slc Cgil, Fistel Cisl, Uil Comuil e dal Comitato di redazione per protestare contro il trasferimento dell'emissione del segnale (il cuore industriale di La7) da Roma a Milano, con i conseguenti problemi per decine di lavoratori addetti a messa in onda, coordinamento e assemblaggio dei programmi.

Ancor più grave sarebbe poi l'intenzione di Ti Media di affidare la gestione di tali settori ad altra azienda - proprio MTv - di proprietà al 49% del colosso multimediale Viacom.

"Un processo che ha già interessato tutti i programmi di rete di La7, appaltati esternamente a quelle stesse società di produzione che oggi decidono il destino della Tv italiana".

"Di fatto nel corso degli ultimi due anni si è assistito allo "svuotamento" di La7 con la conseguente chiusura del polo produttivo romano, l'impoverimento professionale delle risorse interne e l'aumento esponenziale della precarizzazione in tutti gli ambiti tecnici e amministrativi - sostengono i sindacati - . Ma la stessa informazione non è stata risparmiata: sempre più nuovi programmi giornalistici vengono realizzati oggi esternamente, il palinsesto del digitale sportivo è totalmente appaltato e già si parla di affidare a società terze il programma contenitore del mattino "Omnibus".

Nonostante le richieste di confronto avanzate dai sindacati i vertici di La7 non hanno saputo chiarire i motivi industriali del trasferimento; restano invece del tutto oscuri il piano industriale e i budget settoriali, più volte richiesti e mai illustrati a Cdr e Rsu. Un atteggiamento che vanifica ogni serio confronto e testimonia del grave degrado delle relazioni sindacali di Ti Media".

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