Il sequestro di un appartamento usato dal direttore editoriale di Radio Radio Ilario Di Giovambattista anche per preparare i suoi servizi a causa di una vicenda condominiale fa pensare per un attimo al ‘peggio’ per Radio Radio. Invece, nulla di così ‘allarmante’…
Un'Ansa dello scorso 4 aprile era stata davvero 'drastica' e aveva effettivamente fatto pensare al 'peggio' per l'emittente:
«È stata sequestrata la sede dell'emittente Radio Radio, in un appartamento di via Serra dei conti, a Fidene. (Fra le cause) la mancata esecuzione dolosa di un provvedimento del giudice che disponeva il ripristino ad uso abitativo dell'appartamento e la rimozione di tutti gli impianti. L'emittente è chiusa. La decisione è stata presa dopo i contrasti tra gli operatori dell'emittente e gli inquilini».
Ma poche ore dopo, anche se ne frattempo qualche problema per le trasmissioni c'era effettivamente stato, Fabio Duranti, responsabile di Radio Radio, ha messo i punti sulle 'i', chiarendo bene la situazione reale:
«"È stato sequestrato un appartamento privato, intestato a me e al direttore editoriale di Radio Radio Ilario Di Giovambattista. La nostra emittente non c'entra nulla e sta regolarmente trasmettendo". Lo ha affermato il rappresentante legale e proprietario della Radio Fabio Duranti. "Nell'appartamento sequestrato - ha sostenuto Duranti - il direttore editoriale preparava i suoi servizi, come ogni giornalista può fare nel suo appartamento privato. I nostri avvocati hanno già preparato il ricorso e contro-querelemo il condomino che ha ingannato il magistrato"».
Pare che dopo varie denunce degli abitanti della palazzina per il disturbo arrecato dall'emittente avessero portato all'ordinanza del Gip, che aveva disposto il ripristino dei locali ad uso abitativo.