Un riequilibrio nell’informazione. È quanto ha chiesto l’Autorità per le Comunicazioni ai Tg nazionali sia Rai sia Mediaset. Un confronto delle rilevazioni sui Tg nel periodo che va da aprile a settembre, periodo che caratterizza i primi mesi del nuovo Esecutivo, rivela infatti dati preoccupanti. Una legge non scritta prevede che alla maggioranza (in questo caso di Centro-Destra) vada circa il 33% dello spazio nei Tg (soprattutto Rai) e un altro 33% vada al Governo. Il resto all’opposizione. Ma…
Un riequilibrio nell'informazione. È quanto ha chiesto l'Autorità per le Comunicazioni ai Tg nazionali sia Rai sia Mediaset. Un confronto delle rilevazioni sui Tg nel periodo che va da aprile a settembre, periodo che caratterizza i primi mesi del nuovo Esecutivo, rivela infatti dati preoccupanti.
Una legge non scritta prevede che alla maggioranza (in questo caso di Centro-Destra) vada circa il 33% dello spazio nei Tg (soprattutto Rai) e un altro 33% vada al Governo. Il resto all'opposizione. Ma non è andata esattamente così e il Governo ha avuto molto più spazio del consueto.
Partiamo da aprile. Per motivi di comodità prenderemo in esame solo i principali Tg, ovvero Tg1 ore 13,30 e ore 20; Tg2 ore 13 e ore 20,30; Tg3 ore 14,20 e ore 19; Tg4 ore 13,30 e ore 19; Tg5 ore 13 e ore 20; Studio Aperto ore 12,25 e ore 19,30 (per questa volta, non prendiamo in esame il Tg di La7).
Ad aprile in periodo pre-elettorale (le elezioni politiche hanno avuto luogo il 13 e 14 aprile) il Tg4 di Emilio Fede si è dato molto da fare per mettere in luce l'allora opposizione: al Popolo delle Libertà è andato il 57,16% del tempo di antenna (quello che somma le parole del giornalista a quelle del politico) contro il 13,27% dedicato al PD. In casa Rai il Tg che più si è avvicinato alla linea di equilibrio per il tempo dedicato alle due coalizioni è stato il Tg3: il 25,41% del tempo di antenna al PD e il 27,87 al PdL.
Ad aprile poi, rispetto ai mesi successivi, sono stati più ridotti gli spazi dedicati al Governo (peraltro in carica solo per gli affari correnti e poco 'comunicativo'); sempre per il tempo di antenna, Mediaset ha dedicato complessivamente al Governo il 3,82% del tempo di antenna e al Presidente del Consiglio (Prodi) lo 0,96. La Rai ha dedicato lo stesso tempo di Mediaset al premier e il 4,85% al Governo.
Da aprile a maggio i dati sono cambiati in maniera impressionante, anzi quasi incredibile (anche se il nuovo Esecutivo incuriosisce sempre più del 'vecchio' i media). A maggio, dopo l'insediamento del nuovo Governo di Centro-Destra guidato da Silvio Berlusconi, i dati riferiti al premier e alla sua "squadra" sono schizzati verso l'alto in modo impressionante.
A maggio c'è stato anche il "sorpasso" di Studio Aperto sul Tg di Fede (sempre parlando di tempo dedicato a maggioranza e Governo). Prendiamo sempre le edizioni principali dei Tg e il tempo di antenna come parametro di riferimento. Studio Aperto ha dedicato il 42,27% al Governo e il 18,22% al Premier (in totale siamo al 60,49% a cui possiamo aggiungere il 16,45% del tempo d'antenna al Pdl contro il 4,35% al PD e frazioni sotto l'unità per i partiti minori di opposizione). Il Tg4 ha dato il 25,91% del tempo di antenna al Governo, il 33,26% a Berlusconi, il 19,32% al PdL e il 7,48% al PD. Il Tg5 invece ha dedicato il 12,86% al PdL, il 14,62% al PD, il 15,16% al Premier e il 28,32% al Governo.
Sul fronte Rai, a maggio il Tg1 ha dedicato il 14,34% al PdL, il 20,36% al PD, il 9,01 al premier e il 23,98% al Governo. Il Tg2 il 13,13% al PdL, il 15,18% al PD, l'11,46% al Presidente del Consiglio e il 27,34 al Governo. Infine il Tg3 ha dedicato il 10,84% del tempo di antenna al PdL, il 23,70% al PD, il 9,58 al premier e il 20,67% al Governo.
Nei mesi estivi di giugno e luglio, forse per la calura estiva, le cose sono sembrate leggermente più equilibrate ma non sono cambiate molto. Al Tg5 il Primo Ministro e il Governo arrivavano a quasi il 50% del tempo di antenna, al Tg2 le due voci avevano il 44% circa e anche a luglio i Tg Mediaset si sono aggirati sugli stessi valori.
Ma veniamo a settembre. Considerando stavolta il tempo di parola, il Tg2 è il Tg Rai meno equilibrato. Dedica al Governo il 37,79%, al Presidente del Consiglio il 9,02%, mentre i due partiti di maggioranza, PdL e PD, hanno rispettivamente l'11,36% e il 13,24%. Ed ecco i valori del Tg1, il Tg più seguito: 27.27% al Governo e 5.72 al Presidente del Consiglio; 15.83 al Pdl e 23.93 al PD; Italia dei Valori ha quasi il 5%, la Lega il 2% circa, l'UDC più del 5%.
In totale, le reti Rai dedicano il 26,53% del tempo di parola al Governo, il 6,94% al Premier, il 22,18 al PD e il 14,77% al PdL (Lega Nord, solo 2.15).
Ben diverso il quadro delle reti Mediaset. A settembre (tempo di antenna) 'Studio aperto' ha dedicato il 41,28% al Governo, il 31,94% al premier, il 7,14% al PD e il 6,38% al PdL.Verdi, Rifondazione e IdV restano ben sotto l'1%, Partito Socialista, Sinistra Democratica, La Destra, Partito Liberale non hanno alcuno spazio.
Nel complesso del tempo di antenna, le reti Mediaset danno invece il 35,6% al Governo, il 29,9% al primo ministro, il 6,85% al PdL e il 10,60% al PD.
Se consideriamo il tempo di notizia, Studio Aperto si caratterizza per il 48,9% dedicato al Governo e il 25,55 al premier.
Queste le cifre certificate da ISIMM per l'Autorità di Calabrò e si capiscono allora le preoccupazioni di questo organismo per uno squilibrio evidente a favore del Governo (più che del Centro-Destra in quanto tale). Si capiscono allora anche molti sondaggi che segnalavamo finora un'ottima popolarità dell'Esecutivo e di Berlusconi soprattutto, mentre la comunicazione del PD fino a ottobre è apparsa debolissima, con un Governo ombra (per esempio) presto sparito nel nulla (e non è solo colpa della Tv).
Un'ultima nota: i dati dell'ISIMM sui mesi dalle elezioni in poi sono stati resi noti da poco, con grande ritardo, e questo non è certo ugualmente positivo per conoscere bene le scelte politiche dei Tg (cosa evidentemente fondamentale). Meglio faceva prima su questo piano il Centro D'Ascolto (vicino al Partito Radicale), che intanto invece, persa questa 'commessa', vivacchia con altre ricerche, certamente meno 'profittevoli'.