La proposta Sassano porta scompiglio

Il professor Antonio Sassano, consulente dell’Agcom e molto noto nel settore, propone di togliere una rete Tv a Rai e Mediaset anziché sottrarne diverse alle Tv locali. Aeranti e Frt lo appoggiano, Romani prende contromisure.

In un'intervista al «Corriere Economia» il consulente Agcom, Antonio Sassano, aveva proposto nei giorni scorsi a Rai e Mediaset di fare un passo indietro per liberare due multiplex (con relativa ricompensa) rivendicati dalle Tv locali. Ciò avrebbe permesso di risolvere almeno in parte il contenzioso che si è creato sulla sottrazione alle sole Tv locali dei canali 61-69, che saranno assegnati all'asta in piena estate alle tlc.
Un'idea finalmente più equa in tema di assegnazione delle frequenze
su cui le associazioni Aeranti-Corallo e Frt Tv Locali hanno espresso pieno consenso. Ecco il relativo comunicato:

«La proposta del professor Antonio Sassano, riportata dal 'Corriere Economia' nell'edizione di lunedì scorso, trova la piena condivisione dell'Associazione Tv Locali della Frt e della Aeranti-Corallo.
In merito all'assegnazione delle frequenze per i servizi in banda larga, con la necessaria liberazione di nove frequenze sul territorio nazionale, le Tv Locali Frt e Aeranti-Corallo infatti hanno sempre sostenuto che è necessario procedere con una ripartizione equa tra
Tv nazionali e Tv locali.
Non è accettabile chiedere solo alle Tv locali di rinunciare, in cambio di un indennizzo pressoché inesistente, alle frequenze in uso da anni per assegnarne nel contempo con procedura Beauty Contest, quindi a titolo gratuito, 6 alle Tv nazionali.
Le frequenze da riservare alla banda larga dovrebbero essere rese disponibili sottraendone per 2/3 alle tv nazionali e per 1/3 alle tv locali, così come previsto dalla normativa.
La soluzione Sassano è ragionevole e piena di buon senso e permetterebbe al Governo di incassare con certezza i 2,4 miliardi di euro previsti dalla legge di stabilità 2011.
Appaiono invece inaccettabili le nuove norme che il Governo intenderebbe introdurre nella manovra finanziaria che dovrebbe essere approvata nei prossimi giorni».

Ma dalle parti del Governo la musica sembra essere tutt'altra: tutto sta procedendo per arrivare all'assegnazione delle frequenze 61-69 delle Tv locali entro l'estate alle tlc.
Come ricorda ancora la stessa Frt sul suo bollettino, «le emittenti televisive che attualmente trasmettono sui canali dal 61 al 69 (banda 790-862 MHZ) dovranno cessare di utilizzare dette frequenze entro il 31 dicembre 2012 per consegnarle, come è noto, alle compagnie telefoniche per i servizi in banda larga. Lo stabilisce il Ministero dello Sviluppo economico con decreto 4 maggio 2011 (pubblicato in G.U. n. 143 del 22 giugno 2011) che ha così modificato il Piano nazionale di ripartizione delle frequenze finora vigente.
Intanto si aspetta l'approvazione del Documento di programmazione economica e finanziaria (DPEF) per conoscere se l'indennizzo che verrà corrisposto alle emittenti locali che libereranno i canali 61-69 sarà aumentato o se rimarrà quello previsto dalla legge di stabilità 2011, che fissa la somma per le Tv locali nel 10% dell'importo dell'Asta, con un tetto massimo di 240 milioni di euro. Il Ministro Paolo Romani ha più volte dichiarato di volersi adoperare proprio in sede di approvazione del DPEF per fare in modo che alle emittenti locali venga corrisposto un indennizzo più alto».

Secondo 'Il Giornale', poi, dopo la proposta di Sassano, «il ministro Romani è immediatamente intervenuto per sanzionare l'episodio inviando una lettera al presidente dell'Agcom, Corrado Calabrò, e invitando il consulente a una maggiore moderazione perché il bando della gara (per il beauty contest, non per le tlc; N.d.R.) è già stato approvato dall'Ue (questa sembra essere la notizia di queste ore, in effetti; N.d.R.) ed è in corso di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale. L'incasso stimato è di 2,4 miliardi di euro e non si può far saltare tutto per motivazioni puramente politiche. Disapprovazione espressa anche dal commissario Agcom, Stefano Mannoni. “Un episodio di grave insensibilità istituzionale da parte di un consulente che da anni beneficia delle prebende e della fiducia dell'Autorità” - ha commentato».

A noi sembra invece che la proposta di Sassano sia molto sensata, anche se formulata ormai (ma speriamo di no) fuori tempo massimo.

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