La situazione è sempre molto delicata a Telereporter – Odeon dopo la vicenda giudiziaria che ha coinvolto il proprietario Raimondo Lagostena. Dopo la cassa integrazione per i giornalisti della sede di Milano potrebbero ora arrivare i licenziamenti (o la mobilità).
La nota che segue è apparsa su 'L'Espresso':
«Il conto della crisi lo pagano i dipendenti. Mentre il padrone il suo conto ce l'ha in Svizzera. La crisi di Odeon Tv, il circuito di emittenti locali controllato da Raimondo Lagostena, sta svuotando uffici e redazioni: solo a Telereporter a Milano, dopo nove mesi di cassa integrazione a zero ore, sono stati licenziati 8 giornalisti su 15, con trasmissioni annullate poche ore prima della messa in onda.
Difesi dalla Cgil, i lavoratori rimasti senza paga hanno avviato una causa di lavoro (fissata il 12 aprile) per chiedere il reintegro. Nel frattempo Lagostena, dopo l'arresto, ha chiesto di patteggiare una condanna a due anni e dieci mesi».
Non meno duro è stato 'Il Giornale':
«Cosa accade? Accade che metà della redazione è in cassa integrazione, incluse due giornaliste con figli piccoli. E-mail aziendali chiuse - denunciano dall'emittente - e otto giornalisti licenziati. «La crisi», si sentono dire. Salvo poi scoprire che nuovi giornalisti sono stati assunti a tempo indeterminato e che, in fondo, i soldi c'erano. Ma servivano ad altro. Perché Raimondo Lagostena Bassi è il patron del gruppo Profit, attraverso cui controlla un network di emittenti locali.
A dicembre Lagostena finisce in carcere con l'accusa di aver pagato una mazzetta da 230mila euro all'ex assessore Pier Gianni Prosperini per ottenere un maxi-appalto per la promozione del turismo lombardo. (Da poco) è ai domiciliari, si è accordato con la Procura per patteggiare 2 anni e 10 mesi, e risarcire 150mila euro: 125mila a Emergency, e altri 25mila alla Regione. Ma non è finita. Perché (poi) a finire ai domiciliari, è Davide Gionata Soletti, braccio destro di Prosperini, che avrebbe riciclato i soldi dell'ex assessore (800mila euro) depositati in Svizzera.
Cosa lega Soletti a Lagostena? Un contratto di consulenza a 70mila euro l'anno, per consulenze che non esistono. In pratica, sospettano i pm, il segretario è a libro paga dell'editore per non pesare sulle tasche del politico. È il gioco delle tre carte. Lagostena paga, Soletti incassa, e l'assessore pilota gli appalti. Ci guadagnano tutti, fino a che salta il banco. Ovvero, scattano le manette. Ma sul banco che salta ci finiscono anche i dipendenti di Odeon. Tagliati fuori da quel fiume di denaro che viaggia estero su estero, e si prosciuga prima di arrivare alle loro buste paga».
I dipendenti licenziati (o licenziabili) o messi in mobilità di Telereporter Odeon si sono anche rivolti a 'Striscia la notizia', denunciando in un servizio andato in onda il 31 marzo scorso le difficili condizioni in cui tentano di proseguire l'attività.