La Rai nel caos, Padoa Schioppa sfiducia Petroni

Dal sito www.repubblica.it: «Il ministro dell’Economia ha comunicato alla Rai che “si è interrotto il rapporto di fiducia con il proprio rappresentante” nel Cda e ha chiesto all’Azienda di viale Mazzini di convocare l’Assemblea. Lo ha detto il ministro per le comunicazioni Paolo Gentiloni alla conferenza stampa a fine Consiglio dei ministri. L’analoga notizia è stata comunicata anche dal sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Enrico Letta nel corso di una conferenza stampa al termine del…

Dal sito www.repubblica.it:

«Il ministro dell'Economia ha comunicato alla Rai che "si è interrotto il rapporto di fiducia con il proprio rappresentante" nel Cda e ha chiesto all'Azienda di viale Mazzini di convocare l'Assemblea. Lo ha detto il ministro per le comunicazioni Paolo Gentiloni alla conferenza stampa a fine Consiglio dei ministri.

L'analoga notizia è stata comunicata anche dal sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Enrico Letta nel corso di una conferenza stampa al termine del Consiglio dei Ministri. "Il presidente del Consiglio ha informato nel corso della riunione di aver ricevuto una lettera dal ministro dell'Economia Tommaso Padoa-Schioppa in cui mette in evidenza lo stato di stallo in cui si trova la Rai", ha detto Letta.

"Prodi - ha aggiunto - ha annunciato nel Cdm che scriverà una lettera al presidente della Rai in modo tale da discutere la vicenda nelle sedi opportune".

"Quello di Padoa Schioppa - ha commentato il vicepresidente della Commissione di vigilanza Rai Paolo Bonaiuti - è un tentativo inaccettabile di attacco contro il consiglio di amministrazione regolarmente in carica, un tentativo per di più insostenibile dal punto di vista giuridico. Mai nella storia della Rai si era giunti ad una revoca del genere da parte del governo".

"Un'azione illegale, condotta da un ministro non eletto dal popolo che attua un comportamento banditesco assieme a tutto il governo per delegittimare il servizio pubblico", accusa l'ex ministro delle Telecomunicazioni Maurizio Gasparri (An).

"Un'operazione costruita a tavolino per creare le precondizioni del colpo di mano da parte del governo in perfetto stile del vecchio golpismo sudamericano - ha detto Margherita Boniver, componente del direttivo del gruppo di Forza Italia alla Camera - . Un attacco gravissimo nei confronti di un Consiglio di Amministrazione regolarmente in carica, cosa che non era mai avvenuto nella storia della Repubblica. Un attacco politico inaccettabile che, in ogni caso, dovrà fare i conti con la forza della legge".

"Il presidente del Consiglio ha annunciato - ha detto infine Letta - che nel prossimo Consiglio dei ministri sarà presentato il Ddl di riforma delle norme che regolano le governance della Rai".

Il ministro delle Comunicazioni Paolo Gentiloni ha spiegato che gli obiettivi del Ddl sono tre: "1) rafforzare l'autonomia della Rai dal governo e dalla politica; 2) dare maggiore efficienza aziendale; 3) consentire un percorso di innovazione all'azienda, che oggi è obiettivamente bloccato, separando meglio ciò che è finanziato dal canone e ciò che è finanziato dalla pubblicità".

Intanto l'Usigrai ha annunciato una giornata di sciopero dei giornalisti: "Oggi in tutte le pagine informative della Rai nei Giornali Radio e nei Tg viene letto un comunicato dell'Usigrai che è un appello agli utenti, ai cittadini, ma anche a tutte le organizzazioni che rappresentano i lavoratori della Rai - si legge in un comunicato sindacale - I giornalisti, se resteranno immutate le condizioni di stallo nel Cda, attueranno nei prossimi giorni la prima delle due giornate di sciopero che l'Assemblea dei Comitati di Redazione hanno affidato, con voto unanime, all'Usigrai. Sarebbe ancora più efficace se in quella stessa giornata si potesse dare un segnale in tutta l'azienda mobilitando tutti i lavoratori"».

Resta da osservare che la mossa di Padoa Schioppa (presa sulla scorta del dato di fatto che la Rai era ormai paralizzata dai contrasti politici), se serve appunto finalmente a mutare una situazione di evidente e paradossale impossibilità di gestire l'azienda, va anche a scontrarsi con una certa cautela (persino eccessiva, per la verità, in rapporto all'empasse' totale della Rai) con cui l'intera questione era stata finora affrontata dal Centro-Sinistra, come dimostrano le roventi proteste e le 'parole grosse' dell'opposizione. Infine - ed è la cosa che più 'stona' - dopo la probabile sostituzione di Petroni, si avrà un Cda con un presidente, un direttore generale e una maggioranza del Cda tutta di Centro-Sinistra (il presidente è addirittura un politico diessino 'prestato' alla Tv). Ma il presidente, nel gioco di pesi e contrappesi della legge che regola la Rai, doveva essere semmai 'di garanzia' per l'opposizione (e per questo, anzi, a suo tempo Petruccioli era stato eletto).

Con un Cda di maggioranza diversa e soprattutto con Cappon direttore generale la funzione di Petruccioli non sembra aver più ragion d'essere. Ma si può cambiare solo il presidente, con un Cda che (per giunta) per una bella fetta 'rischia' in termini legali dopo la (deprimente) vicenda MeocciO Non sarà quasi meglio, a questo punto, anticipare la scadenza dell'intero CdaO (Mauro Roffi).

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