Sky sorpassa Mediaset per ricavi nella valutazione del presidente dell’Agcom Corrado Calabrò. È questa la novità più rilevante della consueta relazione annuale di luglio. Per il resto si è prospettata l’eventualità di un anticipo dello switch off definitivo del 2012.
Vediamo quanto ha scritto in merito il sito www.repubblica.it:
«Sky sorpassa Mediaset e diventa il secondo operatore televisivo per ricavi. Pur perdendo terreno, la Rai rimane in testa. Lo scorso anno la Tv di Stato ha registrato "ricavi per 2.723 milioni di euro, Sky Italia 2.640 milioni e RTI 2.531 milioni di euro". Lo rende noto il presidente dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni Corrado Calabrò nella relazione annuale presentata al Parlamento.
"La Rai è ancora - afferma Calabrò - la principale media company italiana con oltre 2,7 miliardi di euro di ricavi, anche se in decremento rispetto al 2007 a causa della flessione della pubblicità (-3,6%). Sky Italia consolida la sua posizione, divenendo il secondo gruppo televisivo per ricavi. Il gruppo Mediaset (che scende al terzo posto, con un calo della pubblicità dello 0,3%) vede il rafforzamento della propria offerta a pagamento sulla piattaforma digitale terrestre (passando da 125 a 199 milioni di euro)".
Nel 2008, in Italia i ricavi complessivi del settore televisivo hanno raggiunto gli 8,4 miliardi di euro con un + 4,1% rispetto al 2007, rileva il garante. In questo quadro, "RTI è leader della pubblicità e nuovo concorrente nelle offerte a pagamento; Sky è di gran lunga leader nella pay tv e nuovo concorrente nella pubblicità; Rai mantiene le classiche posizioni attraverso una quota di rilievo nella pubblicità e prelevando le risorse residue dal canone di abbonamento".
I dati sono stati accolti con grande soddisfazione da James Murdoch, amministratore delegato di News Corporation per Europa e Asia: "È solo l'inizio. L'azienda va bene e siamo molto orgogliosi. Il mercato è ampio, c'è spazio per altri soggetti: più competizione vuol dire più dinamismo. Speriamo di continuare a crescere, potranno farlo anche gli altri".
Nessun dramma in casa Mediaset. "Prendiamo atto del sorpasso di Sky", dice Fedele Confalonieri. "L'importante - aggiunge rispondendo alle domande dei cronisti - è la bottom line, fare gli utili. E dire che ci davano del monopolista...".
Calabrò definisce poi lo sviluppo della fibra ottica "non più rinviabile" e suggerisce che un gruppo di imprese dia vita a una "società-veicolo" che sviluppi il progetto, che "potrebbe anche ottenere finanziamenti o prestiti agevolati dalla Cassa Depositi e prestiti".
Quanto allo spegnimento della Tv analogica, Calabrò ritiene che "il processo potrebbe essere accelerato, anticipando la data finale del novembre 2012: si abbrevierebbe così il divide tra il resto d'Italia e la Sicilia e la Calabria (destinate a passare al digitale per ultime); si ridurrebbero inoltre i costi di transizione".
"Il passaggio al digitale sta sostanzialmente funzionando" ma il Garante sottolinea che "deve essere accettato dalla popolazione, non subìto" e "gli utenti devono essere pienamente informati del processo in atto, perché l'avanzamento del processo degli switch off regionali produce un inevitabile impatto sui cittadini che dovranno dotarsi di decoder e risintonizzare le apparecchiature''.
Calabrò osserva inoltre che grazie alla "cura dimagrante imposta" ai big, come Rai e Mediaset, e ad una "maggiore efficienza" nell'utilizzo delle frequenze, con il passaggio definitivo al digitale terrestre "risulterà disponibile un dividendo nazionale di cinque reti, che verrà messo a gara con criteri e correttivi che garantiranno l'apertura alla concorrenza, l'ingresso di nuovi operatori e la valorizzazione di nuovi programmi"».
Sono seguite, come riporta www.digital-sat.it, dichiarazioni di disponibilità del Vice Ministro Paolo Romani:
«"È possibile ridurre i tempi del passaggio al digitale terrestre come chiesto dall'Agcom nella sua Relazione annuale". Lo sottolinea Paolo Romani a margine della presentazione del documento da parte del presidente, Corrado Calabrò.
''Calabrò ha ragione - afferma Romani - . Restare con Sicilia e Calabria per ultime sembra fatto apposta ma lì è anche un problema di coordinamento internazionale che, per esempio, per la Campania non c'è stato, perché circondata solo da confini nazionali. Certo è che un ravvicinamento tra switch over e switch off potrebbe essere un passaggio. Se accorciamo quel periodo probabilmente si potrebbe ridurre i tempi''».