Le autorità russe hanno improvvisamente ‘tagliato’ il numero delle stazioni radiofoniche russe che trasmettono i programmi di informazione di Radio Free Europe/Radio Liberty e Voice of America.
I gestori di buona parte delle radio russe che trasmettevano i programmi di Radio Free Europe e Voice of America ('storiche' emittenti 'anticomuniste' americane) affermano che le restrizioni alla trasmissione dei programmi di Radio Free Europe e Voice of America colpiscono un'importante fonte d'informazione, soprattutto per quelle zone della Russia più isolate e lontane da grossi centri urbani come Mosca o San Pietroburgo.
"Si può in un certo senso affermare che in Russia ci sia una certa libertà d'informazione - ha affermato Boris Mazing, programme manager di una società di Kazan, 400 chilometri circa ad Est di Mosca - ma nelle regioni limitrofe la libertà d'informazione è finita. Non c'è".
Secondo le autorità russe, la questione riguarderebbe soltanto la regolarità delle licenze. Secondo Yevegeny Strelchik del dipartimento media del Ministero della Cultura Russo, l'intervento è dovuto al fatto che molte emittenti trasmettevano i programmi di Radio Liberty senza averlo dichiarato nelle richieste per le licenze di trasmissione. Per i critici di Putin e per gli operatori e gli osservatori dei media indipendenti russi, si tratta invece semplicemente di un espediente per zittire le fonti d'informazione indipendenti, in particolare alla vigilia del G8 di San Pietroburgo.
Secondo Jeffrey Trimble, responsabile del servizio di trasmissione dei programmi di Radio Liberty, tra maggio 2005 e maggio 2006 il numero delle stazioni radio che trasmettono i programmi di Radio Liberty è già sceso da 30 a non più di quelle che si possono contare sulle dita di una mano. Per Voice of America il numero è sceso da 42 a poco più di 5. Alcuni proprietari di queste emittenti avrebbero fatto sapere di subire forti pressioni dalle autorità russe per sospendere la programmazione di Radio Liberty e Radio Free Europe.
"È una conferma del tentativo delle autorità russe di controllare i media nel Paese" - ha affermato Trimble.
Un editore in un'intervista all'Associated Press (chiedendo l'anonimato per timore di ritorsioni da parte delle autorità) ha affermato che le restrizioni del governo russo sarebbero la risposta a un'intervista che il freelance di Radio Liberty Andrei Babitsky (poi arrestato per terrorismo) ha fatto a Samil Basaev, responsabile militare dei separatisti ceceni, di cui è stata annuncciata dai russi l'ucisioni nei giorni scorsi. Radio Liberty non ha però trasmesso l'intervista che è stata invece mandata in onda dalla ABC nel luglio 2005. Le autorità russe avrebbero reagito rifiutando di rinnovare l'autorizzazione alla ABC e successivamente proponendosi di colpire anche Radio Liberty.
Durante il regime sovietico Radio Liberty era una delle fonti d'informazione non censurate e nel 1991 Boris Eltisn, allora presidente della Repubblica, ha autorizzato l'apertura di un bureau in Russia. Dall'ascesa al potere di Vladimir Putin nel 1999 le autorità hanno colpito in particolar modo i broadcaster televisivi indipendenti.