La scomparsa di Aldo Izzo

È morto, a soli 58 anni, Aldo Izzo, “spalla” di Piero Chiambretti in molti suoi programmi di successo.

Molti lo ricordano, impropriamente, come la "spalla" di Piero Chiambretti nei suoi programmi storici: dal recente 'Markette', al Festival di Sanremo, ai più "datati" 'Goodbye Cortina' o 'Prove tecniche di trasmissione' del 1989.

Di fatto Aldo Izzo non era uomo di spettacolo. Era semplicemente stato scelto da Chiambretti, che lo aveva voluto in molte delle sue trasmissioni, per la sua faccia e per il suo fisico (era piccolo e mingherlino) così particolari, dopo averlo notato nel programma "Di tasca nostra" su RaiDue, dove faceva la 'parte' del consumatore medio. Una faccia che, di fronte ad una qualsiasi domanda di Chiambretti, assumeva un'espressione di stupore, con gli occhi spalancati, in grado di far esplodere in una sonora risata anche lo spettatore più serio.

E poi quel suo bofonchiare incomprensibile, spesso in dialetto campano: era come un tenero e costante 'brontolio' di fondo, di fronte a qualunque situazione...

Molti di noi lo ricordano invece nella sede Rai di Corso Sempione a Milano, dove faceva il fattorino, poi promosso a usciere (ma lui si definiva "comunicatore aziendale"). Lo si trovava nella sua guardiola, all'ingresso, con una divisa sempre un po' grande in rapporto alla sua minuscola taglia.

Indimenticabile la sua battuta: "Io lavoro ai piani alti" e l'aria vagamente soddisfatta (e spesso volutamente stralunata) che assumeva quando qualcuno, alla ricerca di autografi di qualche ospite illustre di un programma della Rai, lo riconosceva per le sue apparizioni televisive.

Di fatto era diventato un 'caratterista' del video (antica specialità italiana nel mondo del cinema), che Chiambretti sfruttava al meglio per i suoi fini; gli fu accanto persino in una serie di spot.

Una presenza innocente e gentile, che ci mancherà.

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