E’ morto a 70 anni il protagonista di tanti varietà Rai degli anni d’oro, un coreografo fantasioso e divertente che non aveva mai imparato bene l’italiano…
Donald Benjamin Lurio, noto a tutti semplicemente come Don Lurio, coreografo e ballerino, è morto dopo una lunga carriera, divisa soprattutto tra teatro e televisione, lunga 43 anni.
Lo showman, settantenne, era nato a New York nel '33. Aveva iniziato a Broadway, per poi trasferirsi a Parigi, dove aprì una scuola di danza. In Italia era arrivato nel 1957, debuttando nello show "Crociera d'estate". Dopo l'edizione del '59 di "Canzonissima" di Garinei e Giovannini, con Delia Scala, Nino Manfredi e Paolo Panelli, partecipò a "Giardino d'inverno" (1961) e soprattutto a "Studio Uno", con Mina, le gemelle Kessler, Walter Chiari, tra gli altri. Una trasmissione-mito di cui Don Lurio fu parte attiva, assieme ai nomi più celebri di quei varietà degli anni d'oro della Rai (si pensi a Cesarini da Senigallia, Corrado Colabucci, Bruno Canfora, al duo Guido Sacerdote-Antonello Falqui).
Sempre negli anni '60 Don Lurio fu coreografo di "Stasera: Rita!", "Sabato sera" e anche della commedia musicale "La vedova allegra" con Catherine Spaak, Johnny Dorelli, Aldo Fabrizi e Bice Valori.
Nel '72 curò anche i suoi testi, partecipando come attore, a "Ma perchèO Perchè Sì". Sempre negli anni '70 lavorò a show come "Hai visto maiO", "Formula due", "ChiO" presentato da Pippo Baudo. Nell'82, abbandonati gli show serali, era stato uno dei protagonisti di "Pronto chi giocaO", la prima striscia dell'ora di pranzo ideata da Gianni Boncompagni e condotta da Giancarlo Magalli e Enrica Bonaccorti su RaiUno. Baudo l'aveva anche ospitato nel '92 in "Partita doppia".
Più recentemente aveva invece partecipato a "Quelli che... il calcio", risfoderando la sua vena più ironica e spiritosa.
Con Don Lurio scompare un protagonista della danza e soprattutto della danza in Tv, un personaggio che aveva rinnovato il genere "balletto" (un classico del varietà televisivo fin dai primordi) e che aveva vissuto per tanti anni costantemente davanti alle telecamere della Rai, divenendo molto popolare e costituendo una presenza fissa in tante trasmissioni. Un pezzo della Rai classica, quella "migliore", che se ne va.