Di Fabrizio Frizzi ognuno di noi ha probabilmente un ricordo personale uguale e al tempo stesso diverso dagli altri, tale era la sua popolarità ‘universale’.
Era da tanti anni sul video, sempre allegro, sempre un po’ giocherellone, ma anche sempre garbato, misurato, educato. Ma oggi era per forza di cose un po’ diverso da quello dei primi anni, quelli della ‘favola’.
Perché quella che aveva vissuto per un bel po’ di tempo, era un po’ una favola, ideale per i rotocalchi ‘rosa’. Era e appariva sempre allegro, estraneo alle mille tensioni della nostra vita quotidiana, aveva sempre una battuta e una risata pronte, era di una tenera e innocua ilarità e spesso riusciva a contagiare gli altri, eccome. Ma soprattutto aveva la forza di quel matrimonio ‘favoloso’, con un altro ‘grande personaggio’ dell’epoca, Rita Dalla Chiesa. La loro storia d’amore sembrava inossidabile, indistruttibile, faceva parte un po’ del mito, come la natura di presunto eterno ragazzo di Fabrizio, che riusciva a illuderci che la vita potesse anche essere così: tanta allegria, un po’ di tenerezza, mai una parola fuori posto, nessuna tensione, un successo formidabile ottenuto senza poi particolari qualità, una fantastica capacità di stare sul video e di comunicare, un amore che sembrava eterno con un altro volto noto e una figlia di cotanto padre. Poi il calcio, la partita del cuore, i buoni sentimenti.
Quella favola finì, a un certo punto, con la dolorosa separazione da Rita, con l’avanzare dell’età, ma rimasero la professionalità istintiva, la parlantina, la gioia evidente di stare in Tv e di saper intrattenere e divertire. Poi infatti un po’ di favola tornò, aggiornata ai tempi e all’età, con il nuovo matrimonio, la paternità in età ormai avanzata, la consapevolezza e la maturità acquisite.
Tutto si è fermato mesi fa, con quel malore che l’ha costretto a non andare più in Tv, in quella ‘Eredità’ che non era il suo programma originario ma che aveva saputo continuare ad un ottimo livello, dopo la lunga fase condotta dall’amico Carlo Conti. Lì la favola è diventata dramma, le luci della Tv hanno lasciato il posto alla tragedia, perché morire a 60 anni, ancora nel pieno del successo e con una famiglia da poco ricostituita, è davvero terribile.
Il ritorno sul video, fino all’ultimo, fino a ieri, non poteva poi non esserci, forse, anche se si coglievano nella conduzione un’incertezza e una stanchezza che rendevano Frizzi molto più ‘simile’ a noi, un uomo che lotta da leone e fino all’ultimo contro la malattia che lo consuma, inesorabile.
Chissà se era ancora così allegro e giocoso nel privato Fabrizio, negli ultimi mesi. C’è ragione di dubitarne, naturalmente. Di certo, ha voluto giocare in Tv fino alla fine, insieme al suo pubblico.