Figlio di un giornalista sportivo morto nella tragedia di Superga, Giorgio Tosatti, dopo anni di esperienza nei più importanti quotidiani italiani, si era fatto apprezzare anche dal pubblico sportivo della Tv soprattutto per il suo ‘stile’.
Il 28 febbraio scorso è morto Giorgio Tosatti, giornalista e opinionista sportivo. Nato a Genova il 18 dicembre 1937, Tosatti, 69 anni, è stato per oltre un decennio direttore del 'Corriere dello Sport-Stadio', presidente dell'Unione Stampa Sportiva Italiana, editorialista del 'Corriere della Sera' e commentatore televisivo sui canali Mediaset e Rai. Figlio del giornalista sportivo Renato Tosatti, era rimasto orfano di padre il 4 maggio 1949 quando l'aereo che trasportava l'intera squadra del Grande Torino, insieme ai cronisti al seguito, si schiantò sulla collina di Superga.
Entrato nella redazione di Tuttosport, a ventisette anni era già caporedattore; poi passa al 'Corriere dello Sport-Stadio' di cui diviene direttore il 12 luglio 1982.
Diventa poi popolare tra il grande pubblico con la sua partecipazione a due programmi calcistici storici della Rai: "Novantesimo minuto" e "La domenica sportiva". Ecco come lo ricorda Maurizio Corsetti in un suo articolo su Repubblica:
"Arrivava in studio, apriva la cartellina, allineava sulla scrivania una mezza dozzina di biro, spalancava il suo enorme block notes a quadretti, pieno di numeri e statistiche, poi analizzava, sezionava, polemizzava, puntualizzava. Senza mai urlare, ma entrando nel profondo come nessuno".
Nel 2006 Tosatti è stato coinvolto nelle polemiche dello scandalo calciopoli per alcune intercettazioni telefoniche in cui conversava con Luciano Moggi e l'ex arbitro Fabio Baldas. Intercettazioni dalle quali non emerge nessun atto illecito, né è stata aperta alcuna inchiesta dalla magistratura.
A ottobre era stato sottoposto a trapianto di cuore al Policlinico San Matteo di Pavia, dove, tornato per alcune complicazioni, è poi morto.