La scomparsa di Guelfo Marcucci

Con la morte a 87 anni di Guelfo Marcucci, scompare un protagonista assoluto della storia della Tv privata in Italia. Un ‘pioniere’ straordinario, che aveva capito tutto prima degli altri e che forse se fosse nato a Miano o a Roma anziché in Toscana, anzi in un’area appartata come la Garfagnana, avrebbe potuto diventare un effettivo ‘tycoon’delle Tv private, che lui fece diventare per primo di fatto nazionali (o quasi), collegando in alta frequenza diverse stazioni in città diverse, spesso ritrasmettendo quanto veniva realizzato nell’indimenticabile ‘covo’ del Ciocco, a Barga di Castelvecchio Pascoli. Aveva emittenti (magari funzionanti un po’ ‘a singhiozzo’, a seconda delle situazioni) a Milano, Bologna, Roma, se ricordiamo bene ci provò anche su Napoli e magari anche altrove.

Si fatica a ricordare tutte le sigle che negli anni nacquero e occuparono con le loro trasmissioni la poderosa rete tecnica della Sit, che copriva benissimo tutta la Toscana, arrivava a Roma, passava dalla Liguria, giungeva a Torino e Milano e di lì scendeva a Bologna. Proviamo a elencarle queste sigle, a memoria: Tvs Express, Teleciocco, Telexpress (a Bologna in particolare), Elefante (la più nota, servì anche a diffondere Telemarket per molti anni), Canale 2000, VideoMusic (straordinaria invenzione per l’epoca) e l’avventura internazionale di Superchannel (quando la figlia Marialina aveva già preso in buona parte le redini delle operazioni) e ancora, su queste stesse frequenze, l’effimera avventura di Europa-Pin/Prima Rete Indipendente di Rizzoli, soprattutto Retemia di Mendella e anche, in anni successivi Telemondo di Tambini e Artigiani.

Non è finito tutto, perché oggi qualcosa resta, una ‘bella’ Tv locale come Noi Tv di Lucca, che ha appena acquisito anche Rete Versilia.

Un pezzo di storia della Tv privata italiana di grande rilievo, insomma, e un uomo che ne fu davvero protagonista.

 

Ecco ora come ricorda Guelfo Marcucci e quei tempi l’interessante articolo di Paolo Mandoli apparso su ‘La Nazione’:

 

“Per sessanta anni è stato il riferimento di una dinastia imprenditoriale che è ai vertici della provincia di Lucca, con ramificazioni in tutta Italia e nel mondo. Guelfo Marcucci è morto nella notte nella sua casa, dove si era ritirato da tempo per una malattia. Aveva 87 anni.

Un riferimento che fin dall'inizio aveva scavalcato i confini locali della Valle del Serchio, segno di una mentalità imprenditoriale veramente a 360 gradi. Una storia che prende avvio all'inizio del ventesimo secolo, quando il padre di Guelfo, Luigi Marcucci, partì per l'America dove avviò la produzione di pane italiano, sfruttando l'innovazione del prodotto surgelato. Il successo fu enorme e con esso il ritorno economico. Guelfo Marcucci raggiunse il padre in America, dove rimase fino agli inizi degli anni Cinquanta.

Grazie ai soldi guadagnati in America Guelfo, tornato nella Valle del Serchio, aprì una farmacia con i fratelli Leo e Piero. Lavorando senza sosta, anche 18 ore al giorno, ampliò il giro d'affari rapidamente. Già nel 1952 comprò, dal Tribunale di Pisa, la Farmaceutica Biagini di Pisa, azienda che operava nel settore dei vaccini medici. Poi alla fine degli anni Sessanta, il gruppo si ingrandì acquistando l'Aima di Rieti, azienda farmaceutica, specializzata in emoderivati. Risale invece al 1975 l'acquisto a Napoli di quello che diventerà l'Istituto sierovaccinogeno italiano, e al 1990 l'acquisto dall’Enimont della “Sclavo” di Siena.

Sposato con Iole Capannacci, Guelfo ha avuto tre figli: Marialina, Paolo e Andrea, che a loro volta sono diventati protagonisti di sempre ulteriori sfide imprenditoriali ma anche politiche.

Fin dall'inizio degli anni Settanta Guelfo Marcucci intuisce il potenziale dello sviluppo delle televisioni. Dopo aver acquistato Il Ciocco, centro turistico internazionale, crea una rete di ripetitori televisivi lungo l'Appennino ripetendo i segnali delle emittenti estere, prima di arrivare a creare emittenti televisive locali.

La “Società impianti televisivi” e “Tele radio Express” sono le prime realtà operative in questo ambito che poi cresce fino a diventare il network Elefante. L'impegno nell'ambito delle televisioni portò Marcucci, con la figlia Marialina e il genero Pierluigi Stefani, a fondare Videomusic, canale dedicato alla musica e ai giovani, poi venduto a Cecchi Gori. Risale invece al 1988 la vendita del network Elefante al telefinanziere Giorgio Mendella che aprì Retemia.

Marcucci nel frattempo entrò in Super Channel, Televisione satellitare fondata dal magnate Richard Branson. Sempre all'inizio degli anni Settanta, con la figlia Marialina, all'epoca diciannovenne, fondò Ciocco Travel, agenzia turistica che punta ai viaggi di alto livello e al turismo congressuale, una realtà che presto si sviluppo in molte città italiane.

Sia la figlia Marialina come il figlio Andrea si sono nel tempo impegnati in politica. Andrea inizialmente come assessore provinciale a Lucca e poi deputato del partito liberale italiano dell'allora ministro della sanità Francesco De Lorenzo. Ancora oggi Andrea siede alla Camera dei Deputati nel gruppo del Partito Democratico, nell'ala Renziana. Marialina è stata invece vice presidente e assessore nella giunta regionale Toscana prima di tornare ad occuparsi a tempo pieno delle imprese di famiglia (si ricorderà che è stata amministratrice anche dell’Unità; N.d.R.).

Oggi il nome dei Marcucci si lega anche alla Kedrion, azienda leader a livello internazionale nella produzione di emoderivati ma anche nella fornitura di conoscenze tecnologiche per la realizzazione di avanzati impianti per la produzione. Un gruppo che conta oltre 1.100 dipendenti”.

Pubblica i tuoi commenti