Molti, fra gli ascoltatori non proprio giovanissimi, lo ricorderanno ancora per le sue “stralunate” trasmissioni su Radio Capodistria. Luciano Minghetti è morto a Milano a 68 anni.
Minghetti, storico presentatore anche del Clan di Adriano Celentano, ha condotto un notissimo programma del mattino, a metà tra l'ironia e la "follia", che è andato in onda per molti anni su Radio Capodistria, notissima stazione di lingua italiana in Slovenia ascoltata anche in una bella fetta del territorio italiano, almeno fino a qualche tempo fa.
Minghetti, in quell'epoca popolare anche e soprattutto in Italia, aveva da poco compiuto 68 anni.
Grande Luciano Minghetti,il suo programma mattutino su radio Capodistria seguito ogni giorno da mia madre ed ascoltato quando ero bambino mi ha fatto conoscere il mondo della musica e forse cambiato per sempre.
Fantasticavo sulle sue “storie” ed ascoltavo tutte le canzoni trasmesse,il ricordo più presente era Mamma, solo per te la mia canzone vola trasmesso su richiesta praticamente ogni giorno.
Grazie Luciano!
Caro Luciano,
Ho appreso soltanto ora della tua dipartita. Ti consoli sapere che non sei passato
inutilmente sulla terra. La tua luce è stata incomparabile, forte, astro radioso , solare,
nel firmamento della comunicazione che arriva alla gente , e, la segna profondamente. Appartenevamo a un mondo che ci faceva sentire importanti con poco.
Più volte avevi letto le mie lettere, che dovevano essere “bizzarre”, come piacevano
a te. Per la tua rubrica ” LETTERE A LUCIANO”, che andava in onda su Radio Capodistria . Millecanali , ha colto nel segno , quando ti ricorda, per le tue
“stralunate” trasmissioni. Ti ricordo come se oggi fosse ieri. Eppure, sono
trascorsi 13 anni!! Hai valorizzato un mondo inespresso e popolare, elevandolo
alla dignità più alta dell’ ascolto. Sei stato incomparabilmente grande, forse il
più grande di tutti i conduttori. La tua era altra comicità, altra verità, la verità non
travisata . Non stancante. Non noiosa. Te ne sei andato a 68 anni, quando altri,
a quell’ età, incominciano a vivere. A suggellare un’ epoca che per te doveva
essere stata, rimanere, la migliore. Ricordo la tua voce fantozziana.
Una volta premiasti una mia lettera suggestiva che ricordo soltanto a grandi
linee , ma alla quale attribuisti il premio : una confezione di cera gray.
Parlava della mia difficoltà a tenere i piedi sulla terra, a camminare, avendo sempre
la testa fra le nuvole. La trovasti talmente favolosa da entusiasmare anche il sottoscritto. Sei stato ottimo, direi. Ora questo accade anche a te che sai districarti
fra le nuvole , con il vantaggio di avere portato anche i tuoi piedi.
Mentre, lassù, di me , vedi soltanto la testa. Ma : Forse.
A risentirci, Luciano.
linee, attribuisti
linee, ma a
caro Luciano
mi ha imparato a parlare l’italiano e ho scoperto l’Italia.
Mai ti dimendicaro
ti volevo tante bene e tu anche
mi ricordo che tu eri molto respectabile
sei stato nei miei ricordi per sempre
pace al tua anima
La tua Kara (miss Tunisie)