Era stato un personaggio, soprattutto per il suo modo particolare di commentare il calcio dell’Ascoli, nella rassegna di ‘maschere’ (in senso bonario) di ‘90° minuto’. Tomino Carino ci ha lasciati a soli 65 anni.
Assieme alla notizia della scomparsa di un 'grande' del giornalismo italiano come Alberto Ronchey, è arrivata anche quella della morte, dopo una lunga malattia, di Tonino Carino, 65 anni e volto noto del giornalismo sportivo della Rai.
Nato e cresciuto professionalmente nella carta stampata, aveva iniziato la professione nel 1969 prima a “Il Resto del Carlino” e successivamente al “Corriere adriatico”, per approdare nel 1976 alla sede Rai di Ancona. Nel 1977 aveva iniziato a commentare le partite dell'Ascoli, allora in serie A, per diventare poi caporedattore alla sede di Ancona della Rai.
Con le telecronache dell'Ancona e quel suo modo di commentarle molto particolare, con l'inconfondibile accento anconetano, era diventato uno dei volti più noti di “90° minuto”. L'apertura di ogni suo collegamento era caratterizzata da quella frase “Tonino Carino da Ascoli” e a farlo in qualche modo apprezzare dal pubblico era la sua difficoltà a pronunciare i nomi dei calciatori stranieri; qusto però ne aveva fatto la vittima di parodie come quella di Ezio Greggio a 'Drive In' o di Diego Abatantuono nel personaggio di Tonino Tonnato.
Nel 1987 aveva inoltre partecipato al programma sportivo condotto da Fabio Fazio su Odeon Tv “Forza Italia”.
Alla fine degli anni Novanta aveva partecipato ad alcune edizioni di “Quelli che il calcio” e nel 2002 era stato inviato del Giro d'Italia. Dal 2002 al 2003 è stato, insieme alla giornalista Milena Minutoli inviato della trasmissione pomeridiana “Casa RaiUno”, condotta da Massimo Giletti.