Era stata presentata come una fiction che celebrava a dovere la ‘mitica impresa’ della costruzione dell’Autostrada del Sole, 50 anni fa. Ma oltre a quello c’è molto ‘privato’ dei personaggi, per inquadrare l’avvenimento nella società degli anni ’50, che però è descritta più che altro per accenni.
A 50 anni dall'inaugurazione dell'Autostrada del Sole la Rai celebra la grande opera trasmettendo la fiction 'La strada dritta', tratta dall'omonimo romanzo di Francesco Pinto (ex direttore di RaiTre e attuale direttore del Centro di Produzione Rai di Napoli).
Nell'autunno del 1956 Fedele Cova (Ennio Fantastichini) amministratore delegato della Società Autostrade, ingegnere e progettista dell'Autostrada del Sole, vuole realizzare un'opera ciclopica, l'Autosole appunto, da molti considerata impossibile per quei tempi, in un'Italia appena uscita dalla guerra e dalla crisi economica; il progetto di Cova è quello di una strada lunghissima, oltre 700 chilometri, che unisca da Nord a Sud tutta la nazione.
Cova chiede l'aiuto di Giovanni, un giovane e bravo ingegnere (Giorgio Marchesi, volto noto di 'Un medico in famiglia'); nel team di Cova ci sono anche Bruna (Anita Caprioli), architetto di talento, e Gaetano (Carmine Recano), un operaio napoletano ex compagno di Giovanni nella campagna di Russia, venuto a Milano in cerca di lavoro. Nella prima puntata della fiction (la seconda va in onda questa sera), si vedono la progettazione della strada ed il difficile lavoro nei cantieri di Gaetano e degli altri operai, fino ad una sera in cui la piena del Po minaccia di travolgere le basi dei piloni del ponte; l'intervento eroico di Giovanni permetterà di evitare il peggio.
La costruzione della strada è però anche il pretesto per raccontare la vita privata e le storie d'amore, riuscite o mancate, tra Gaetano (sposato con Angela) e la bella Maria e tra Bruna e Giovanni. Infatti nel team di lavoro tra Giovanni e Bruna scatta subito una grande attrazione, mentre Gaetano appena arriva a Milano si innamora appunto della bella Maria (Valeria Bilello).
Sullo sfondo, ma appena percepibile, l'Italia degli anni Cinquanta e la ricostruzione con temi appena accennati, come la questione meridionale e l'immigrazione al Nord, nella figura di Gaetano; un po' di femminismo, con la figura di Bruna, ragazza madre e professionista affermata. C'è poi l'ombra della guerra, conclusa da poco più di un decennio, ma che resta e aleggia negli incubi di Giovanni e ha strascichi nella sua emicrania.
Temi sociali - che in parte ricordano persino quelli appena successivi di 'La meglio gioventù' - ma solo accennati, dicevamo, per non appesantire troppo il racconto e renderlo troppo “impegnativo” per un pubblico popolare come quello di RaiUno ma che a volte portano ad una descrizione un po' pittoresca dei personaggi, come la figura di Gaetano (passionale e impulsivo). Bravo invece Fantastichini nella parte dell'imprenditore energico, appassionato della sua opera e deciso, che si scontra con la burocrazia dei ministeri romani e che ricalca un po' le figure dei grandi imprenditori di quegli anni protagonisti di fiction precedenti (vedi Olivetti, ad esempio).
Prodotta da Rai Fiction e da Cattleya, la fiction, tratta appunto dall'omonimo recente romanzo di Francesco Pinto, si avvale del soggetto e della sceneggiatura di Sandro Petraglia e Fidel Signorile, per la regia di Carmine Elia.
La prima puntata de 'La strada dritta', è stata vista da 4 milioni e 700 mila spettatori, con share del 17,6%. È così stata battuta, sia pure di poco, la settima puntata di 'Squadra Antimafia 6', che su Canale 5 ha conquistato 4 milioni e 400 mila spettator, con share del 16,48%.