Uno scenario per l’Italia. Ve lo delineiamo mediante un’intervista a Gordon Smith, presidente dell’americana National Association of Broadcasters.

Ecco il dilemma: alle stazioni Tv americane converrebbe farsi pagare dalle societá telefoniche ed uscire di scena o combattere per un futuro promettente ma difficile?
É lo stesso scenario che si dovrá affrontare in Italia col passaggio dal broadcast (via etere) al broadband (larga banda). Ecco il problema: le 'telefoniche' hanno bisogno di spettro elettromagnetico in grande quantitá per espandere negli Usa la banda larga con il Wi-Fi. Lo hanno rastrellato dove potevano, persino utilizzando le frequenze di guardia fra canali Tv adiacenti. Ora non rimane che prendere quelle che, dopo la conversione al digitale, non sono state ancora utilizzate dalle stazioni Tv.
Ecco la sfida: l'amministrazione del presidente Barack Obama sembra aver accolto l'appello delle telefoniche per espandere la banda larga con il Wi-Fi, piuttosto che con le costosissime fibre ottiche. Cosí la Fcc, l'autoritá per le comunicazioni, ha riassegnato per il Wi-Fi 500 MHz di spettro, di cui 120 ricavati da quello utilizzato dalle stazioni Tv.
Per capire la sfida che le Tv locali americane devono affrontare, ci siamo recati a Washington, D.C. per intervistare Gordon Smith (nella foto), presidente di National Association of Broadcasters, l'associazione nata nel 1922 e che raggruppa 1.200 stazioni Tv locali delle 1.777 che operano negli Usa. Per fare un confronto, in Italia le stazioni Tv locali sono 556.
“La sfida - afferma Smith - ha una natura politica, filosofica e finanziaria. Il quadro che ci si presenta é cupo”.
La posizione delle telefoniche é che solamente l'11% delle famiglie americane fruisce la Tv tramite l'antenna (il resto é abbonato alla Tv cavo, satellite o banda larga), pertanto le frequenze non sono molto sfruttate. Inoltre - rincarando la dose - le stazioni Tv utilizzano solamente parte dello spettro a loro assegnato perché non hanno fondi per programmare i canali extra che il digitale permette. Anche se li avessero - é la posizione delle telefoniche - non vogliono avere piú di un canale per non frammentare l'audience. Infine, anche se programmassero i canali, le Tv cavo non concederebbero ad una stazione piú di un canale sulle loro reti.
Ribatte Smith: “Oltre 20,7 milioni di abitazioni americane fruiscono la Tv esclusivamente tramite antenna. Di queste, 3,3 milioni sono famiglie povere di origine latino-americana per le quali le stazioni Tv offrono un importante servizio sociale”.
Secondo Smith, il problema é che la Fcc va trovando scuse per togliere spettro alle stazioni Tv, ma - ammonisce - “la parte piú importante del mio lavoro é assicurare un futuro al broadcast e, allo stesso tempo, proteggere le Tv locali”.
Smith spiega che, “seppur il governo mostri di voler sviluppare la banda langa senza sacrificare il broadcast locale, in effetti sta cercando di riprendersi le frequenze delle stazioni, il che le metterebbe in seria difficoltá, in particolar modo quelle al confine con Canada e Messico”.
Per il 60-enne Smith, un ex Senatore federale repubblicano dello stato dell'Oregon, “tutti riconoscono che le Tv locali sono importanti e che la loro sopravvivenza é essenziale. Le reti Tv non possono fornire notiziari locali. I candidati politici hanno bisogno del contatto con la comunitá e non permetteranno mai la scomparsa delle Tv locali”.
“Secondo me - afferma Smith - il mondo di domani include sia il broadcast che la broadband. Ora bisogna vedere cosa vuole fare la Fcc. Il futuro per le stazioni Tv promette bene. La programmazione locale come i tg, il meteo e lo sport rimane essenziale, se gratis. Le stazioni Tv guadagnano specialmente durante le campagne elettorali e quelle che usano tutto lo spettro per la multi-programmazione sono in aumento”.
Poi Smith porge alla Fcc un ramoscello d'ulivo: la Fcc dovrebbe dare alle stazioni Tv la possibilitá di fare un'asta al contrario, cioé far sí che queste stabiliscano il prezzo per il loro spettro e vedere se le telefoniche accettano. In questo modo alcune stazioni preferiranno accettare la cifra e chiudere la baracca, ma saranno poche. Un'altra possibilitá é dare alle Tv il diritto di affittare lo spettro non utilizzato. Tutte queste opzioni esistono, di modo che sia il mercato a stabilire il successo di una stazione”.
A Smith é stato fatto notare che, con due leggi a proteggere le Tv locali, il presidente repubblicano Richard Nixon di fatto creó l'industria televisiva piú potente del mondo. Visto che la regolamentazione aiuta il mercato, gli abbiamo chiesto se per proteggere un settore considerato vitale sia per il cittadino che per la politica, non fosse il caso di spingere per ottenere una forma di protezione, piuttosto che lasciare le Tv in balía di un mercato distorto a favore degli interessi a breve termine dei piú ricchi.
'Questa é una cosa a cui bisogna riflettere' - ha risposto.