Ecco i principali dati del SIC 2011 secondo le valutazioni dell’Agcom. Il valore del SIC è di 20,3 miliardi di euro e il settore radiotelevisivo rappresenta il 47,8% del totale. Nessun gruppo supera i limiti antitrust.
Vediamo cosa ha scritto in merito il periodico dell'associazione Aeranti-Corallo 'TeleRadiofax':
“Con delibera n. 220/13/CONS del 14 marzo u.s., l'Autorità per le Garanzie nelle comunicazioni ha chiuso il procedimento per la valutazione delle dimensioni economiche del Sistema integrato delle comunicazioni (c.d. “SIC”) per l'anno 2011, previsto dal Testo unico dei servizi di media audiovisivi e radiofonici.
Si legge nell'allegato A alla delibera che il valore del SIC per l'anno 2011 è di 20,3 miliardi di euro (era di poco superiore ai 21 miliardi nell'anno 2010). Il settore radiotelevisivo, pur essendo diminuito in termini di valore assoluto rispetto all'anno precedente, ha incrementato la propria incidenza sul totale del SIC (rappresentando il 47,8% del totale).
Segue la stampa, quotidiana e periodica, con il 30,7%, pari a circa 6,2 miliardi di euro. Il comparto editoriale è completato dai ricavi derivanti dall'editoria annuaristica ( 1,8%) e da internet (editoria elettronica, SMA e radio online), che pur valendo il 4,2% del totale, appare come l'unica area del SIC ad aver registrato un incremento a due cifre (+ 12,4% sul 2010).
Il cinema vale il 5,3% del totale, la pubblicità esterna incide per il 2,1% sui ricavi complessivi del SIC, le iniziative di comunicazione di prodotti e servizi “pesano” per il 3,1% sul totale, le sponsorizzazioni valgono il 5,1%.
Nessuno dei soggetti operanti nel SIC supera i limiti antitrust definiti dall'art. 43, comma 9 del Testo Unico (ovvero il 20 percento dei ricavi complessivi del SIC).
I sei principali gruppi operanti nell'ambito del SIC (Fininvest, Rai, News Corporation, Gruppo Editoriale L'Espresso, RCS Mediagroup e Seat Pagine Gialle) rappresentano congiuntamente, con 11 miliardi di euro circa, più del 50% di tale aggregato”.