Definiva conferma di Telecom: la rete di Mentana e Gad Lerner è sul mercato. Intanto ci sarà una riorganizzazione di quella che è oggi Telecom Italia Media e per Mtv si tenterà la cessione a Viacom.
Nei giorni scorsi Carlo Debenedetti (Gruppo L'Espresso) aveva confermato di aver accarezzato l'idea di acquisire La7 lo scorso anno ma ha detto che poi la cosa non era andata in porto. Chissà se ora l'operazione sarà possibile.
Vediamo intanto cosa ha scritto www.repubblica.it:
«Telecom Italia rinuncia al sogno di dar vita al terzo polo televisivo in Italia. Stretta nell'oligopolio tra Rai e Mediaset, il principale operatore della telefonia del nostro Paese ha deciso di mettere sul mercato la sua controllata Ti Media. E questo significa soltanto una cosa: che ha deciso di vendere La7, la rete che pure in quest'ultimo periodo ha vissuto un nuovo rilancio grazie all'ingaggio di personaggi noti sia del giornalismo (da Enrico Mentana a Daria Bignardi) che dello spettacolo e intrattenimento (da Serena Dandini a Sabina Guzzanti).
La conferma di una notizia che circolava già da qualche giorno negli ambienti finanziari è arrivata al termine del consiglio di amministrazione di Telecom (ieri; Ndr.) che ha approvato i conti dei primi tre mesi dell'anno. L'ufficializzazione attraverso un comunicato di poche righe e alquanto stringato: "Nell'ambito del processo di focalizzazione sulle attività core ribadito nel piano Industriale 2012-2014, il consiglio di amministrazione di Telecom Italia ha deciso l'avvio del processo di dismissione delle attività nel settore dei media. Tale dismissione contribuirà al conseguimento dei target di riduzione dell'indebitamento già annunciati".
Il che tradotto dall'algido linguaggio finanziario significa che dopo aver provato a risanare il gruppo (Ti Media non è mai riuscita a chiudere un bilancio in utile), ora si procede a trovare un'acquirente con l'obiettivo di fare cassa per ridurre il debito della controllante, ovvero di Telecom Italia.
E come avverrà la vendita? Diciamo subito che Ti Media "ha avviato un'operazione di ristrutturazione societaria mediante separazione degli asset televisivi facendoli confluire in una società ad hoc". In altre parole, il patrimonio della società è stata divisa in due parti: le attività Tv (La7 e Mtv Italia) da una parte e i multiplex digitali (le strutture tecniche per la trasmissione dei segnali) dall'altra. Non solo: anche le attività televisive verranno vendute a parte: Mtv Italia ha già trovato la sua strada.
L'amministratore delegato di Ti Media Giovanni Stella aveva già annunciato durante l'assemblea della società che verrà avviata una trattativa con Viacom, che è già socio al 49% della joint venture che controlla anche le attività relative ai canali Nickelodeon, Comedy Central e quelli musicali sulla piattaforma Sky, per cedere anche l'altro 51%.
Del resto, è proprio dalla lettura dei risultati del primo trimestre del 2012 che si capisce il perchè di questa decisione da parte di Telecom. Da gennaio a marzo, Ti Media ha avuto ricavi pari a 57,5 milioni, in miglioramento di 5,2 milioni rispetto al primo trimestre 2011. Sopratutto grazie all'aumeno della raccolta pubblicitaria dei canali La7 (+ 28,4%). Ma di fronte a questo risultato, il margine operativo lordo è negativo per 5,9 milioni rispetto ai + 1,9 milioni dello stesso periodo del 2011 e la perdita netta peggiora a 15,7 milioni (da - 9,2 mln). Infine, l'indebitamento finanziario sale a 206,9 milioni, in aumento di 68,2 milioni rispetto a fine 2011. Tradotto: l'aver ingaggiato volti nuovi ha portato più audience e quindi più pubblicità, ma con un contemporaneo aumento dei costi di gestione».
Come riportato da www.digital-sat, comunque, le cose si faranno con molta attenzione:
«“Ti media diventerà una holding pura”. Così ha spiegato l'ad di TiMedia, Giovanni Stella. La società controllerà da una parte l'operatore di rete e dall'altra i canali Tv, ovvero La7, La7D e il 51% di Mtv. “La società si chiamerà forse, e lo dico con poca fantasia, La7. Ma dobbiamo ancora decidere”. Tale riorganizzazione, ha indicato Stella, “dovrebbe permettere di massimizzare il valore cessione facendo leva su diverse opzioni strategiche”».