Tutto come previsto alla 7: Fabio Fazio non andrà mai in onda con il suo programma di seconda serata
e l'ambiziosa struttura costruita per l'emittente in questi mesi per tentare di imporsi sul mercato televisivo si scioglie come neve al sole, con l'uscita di scena dello stesso Fazio e probabilmente anche di Gad Lerner e Roberto Giovalli.
Per ora resta Ernesto Mauri al timone, ma non si sa più di che cosa, visto che, a occhio, l'annunciato progetto di una Tv di sole news sarebbe costoso e avrebbe senso solo dopo un possibile cambio di proprietà (almeno parziale).
Fazio ha gettato la spugna dopo che è stato confermato che, anche in presenza di un contratto triennale firmato, la nuova 7 di proprietà di Tronchetti Provera e Benetton non "sposava" più il progetto editoriale di fare concorrenza a Rai e Mediaset.
Il repentino blocco, senza neppure partire, dell'iniziativa, cancella ancora una volta qualsiasi velleità di "terzo polo televisivo" in Italia. Sarebbe stato bello provarci con convinzione, almeno per una volta.
Ma Colaninno e Pellicioli non ci sono più, l'economia è in crisi nera e le Borse crollano a ripetizione, incombono pericoli di guerra e alla fin fine il duopolio Rai-Mediaset è più forte che mai.
Il sogno di una Tv "diversa" resta allora nel cassetto e del resto - si sa - "i sogni muoiono all'alba".