Torna la “strana coppia” della televisione italiana. D’altro canto il binomio grasso-magro, veloce-lento, lassista-interventista è dai tempi di Stanlio e Ollio che miete consensi.
Lerner e Ferrara dal 21 gennaio ripartono su La7 nel loro nuovo "Diario di guerra" per quello che da molti, a ragion veduta, viene definito come l'unico "lusso televisivo" che il "terzo", abortito, polo televisivo italiano può permettersi.
La chiusura di un Fabio Volo che pure ben funzionava e il "pensionamento" anche del duo Platinette-Lanfranchi "all'assalto della Tv" non possono certo considerarsi note di merito a favore dell'emittente affidata da poco, a sorpresa, ad Andrea Del Canuto, alla prima esperienza da direttore. Ma così pare che dovesse per forza essere: azzerare le ultime produzioni, per poi provare a cambiare sul serio, anche se la direzione di marcia, magari, non è chiarissima.
Tornando sulle tracce dei due oramai unici protagonisti di rilievo del palinsesto di La7, il programma (di seconda serata) cambierà leggermente nome; il nuovo titolo sarà quindi "Diario di guerra (e pace)", mentre la formula non dovrebbe essere toccata.
A parte Biscardi e la produzione di prestigio "Sfera" con Andrea Monti, non si capisce invece ancora bene, come si accennava prima, come sarà realmente questa La7 dalla più precisa impronta informativa (ma ci sono dubbi, ora, a quanto pare, anche su questa scelta) e lo stesso Giulio Giustiniani, cui sono state affidate le news, non pare avere davanti un compito facile, anche perché sembra in uscita anche il vicedirettore (già Rai e Tg5) Giancarlo Giojelli.
Pare di capire che si cercherà di calibrare più attentamente la gestione (e di conseguenza anche il palinsesto) sulla base di un controllo dei conti che permetta di limitare il deficit 2002 a cifre più "accettabili" rispetto al 2001.
Ci penserà, sotto il controllo di Paolo Dal Pino (per Seat), il nuovo amministratore delegato Fausto Federici, mentre alla concessionaria guidata ora da Mario Bianchi spetterà l'altrettanto duro compito di far salire le entrate.