La Tv di Romi Osti trasmette ora anche sulle frequenze già di Telealpi Piemonte.
Negli ultimi giorni è stata collegata a Torino l'emittente veneta La9 sulle frequenze già di Telealpi Piemonte. Le frequenze in questione sono: il 56 dal Colle della Maddalena; il 56 da Superga; il 44 da La Morra; il 62 da Croce Serra - Andrate.
Va sottolineato che se La9 si è appropriata di questi canali, entrando dunque 'alla grande' in Piemonte, la stessa sorte non dovrebbero subire le frequenze della Val d'Aosta di Telealpi, che, a quanto pare, andrebbero invece a Canale Italia - Serenissima di Lucio Garbo, altra Tv veneta che ultimamente ha intrapreso un processo di espansione su scala quasi nazionale.
Anche Romi Osti, 'patron' di La9, però, non demorde e dopo il Piemonte sta tentando di trovare canali per espandersi anche in Toscana e nel Lazio (dove invece Canale Italia è già presente). "Poi mi fermerò - ci ha detto - , perché il mio progetto si conclude, almeno per ora, qui".
Del resto le altre regioni (dal Triveneto alla Lombardia, dall'Emilia-Romagna a almeno parte delle Marche, fatta salva la Liguria) sono già 'illuminate' a dovere da La9, che poi è solo una delle emittenti che fanno capo a Osti, il quale vanta anche La8 e La10, con sede centrale a Padova ma con un'importante 'seconda sede' a Rimini. Qui ha fatto sensazione - ci assicura Osti - un 'concorso di bellezza' per i sindaci della zona lanciato dalle sue emittenti e vinto dal sindaco di Morciano.
Ora Osti intende trovare la maniera di 'splittare' il segnale de La9 per zone, anche in Lombardia, mentre in Piemonte sarebbe in progetto un'alleanza con Quarta Rete. I crucci di Osti si chiamano invece pubblicità tabellare ("cerchiamo qualcuno che sia interessato alla nostra formidabile rete") e digitale.
"Per realizzare canali digitali i costi sono altissimi - ci ha detto - . Mi domando chi li possa coprire. Va detto che gli enti pubblici, potenzialmente interessati a questa grande novità televisiva, in realtà non sono così disponibili come sembra. Ci sono in proposito molte parole, ma pochi fatti. Il digitale per noi Tv locali resta per ora un punto interrogativo".