Il più importante riconoscimento europeo per i cameramen freelance premia quest’anno tre coraggiosi reporter che hanno raccontato i fatti di Libia e Zimbabwe.
Sono stati premiati il 16 novembre, nella bella cornice di BFI Southbank a Londra, i vincitori dei Rory Peck Awards. La rassegna, dedicata ai reporter freelance e nata in memoria di Rory Peck, è stata presentata da Mishal Husain della BBC e Alex Thomson di Channel 4.
Per la sezione Rory Peck Award for News è stato premiato il belga Ahmed Bahaddou con il servizio “Rebels in Western Lybia”. Il servizio, girato in Libia nell'aprile scorso e trasmesso da Associated Press, riprende e racconta le azioni dei ribelli nella parte occidentale della Libia durante la guerra contro il regime di Gheddafi, nella città di Al Majabira, dove i lealisti del Colonnello erano stati respinti. Bahaddou stava seguendo la storia dei rifugiati che attraversavano la Tunisia quando ha deciso di verificare di persona cosa stesse succedendo nelle regioni montagnose dell'Ovest della Libia; qui ha incontrato un gruppo di ribelli che lo hanno invitato ad unirsi a loro per documentare la battaglia per la presa di Al Majabira. I giudici hanno premiato Bahaddou per la copertura completa dei combattimenti fatta con determinazione e competenza tecnica nelle riprese.
Il premio Rory Peck Awards for Feature è invece stato assegnato al freelance americano Abdallah Omeish (nativo della Libia) per il servizio girato a Bengasi “Through the fire”, allo stesso tempo un ritratto della Libia e di uno dei suoi figli, Mohammed al-Nabbous. Girato tra febbraio e aprile del 2011 per 3rd Eye Filmorks è stato trasmesso da Al Jazeera English. La giuria lo ha premiato per la forza e il sentimento con cui l'autore ha raccontato la storia della Primavera araba.
C'è Bengasi in sottofondo, liberata ma ancora sofferente per i bombardamenti, con il fuoco dei cecchini fedeli a Gheddafi che erano rimasti in città, in un ambiente caotico di ospedali sovraffollati e strade bersagliate dal fuoco incrociato. Al centro del film, il reporter Mohammed al-Nabbous, il primo a trasmettere in arabo e inglese dalla Libia in guerra, che l'autore segue da quando si è impegnato nel tentativo di creare una Tv satellitare indipendente fino alla sua uccisione, proprio mentre sta riprendendo un conflitto per la sua Tv.
Jezza Neuman (nata a Melbourne) si è invece aggiudicata il Sony Professional Inpact Award con “Zibabwe's forgotten children”, girato nel 2009 nel Paese africano. Il documentario è stato finanziato da BBC, DRG & True Vision Productions e trasmesso dalla portoghese SIC Noticias. Un lavoro che la giuria ha definito “stupefacente”, per l'impatto emozionale di un documentario che racconta la storia delle dure condizioni di vita di tre bambini, Grace, Esther e Ober, che cercano di sopravvivere sotto il regime di Robert Mugabe: Grace cerca nella spazzatura ossa da vendere, Esther deve occuparsi della piccola sorella e di sua madre che sta morendo di Aids e Obert estrae l'oro per nutrire se stesso e la madre, ben sapendo di non potersi garantire un'istruzione.
Il documentario, girato in buona parte sotto copertura (Jezza e il suo team sono comunque stati fermati e interrogati dalle forze di sicurezza di Mugabe), ha colpito la giuria per la qualità delle riprese, specie considerando le difficoltà che riscontrano gli operatori che lavorano in Zimbabwe. Gli spettatori, rimasti colpiti dal documentario trasmesso da SIC Noticias, hanno deciso di fare una raccolta di fondi per garantire un'educazione scolastica a Esther, Grace e Ober e di lanciare una campagna a sostegno dell'istruzione per i bambini dello Zimbabwe.