Importante decisione dell’Agcom e via libera al nuovo piano LCN. Secondo il comunicato della stessa Agcom, “recepiti i rilievi del Consiglio di Stato e le indicazioni dell’indagine sulle preferenze degli utenti”. Verifica del piano tra due anni.

Riportiamo di seguito il comunicato della stessa Agcom:
«Il Consiglio dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni presieduto da Angelo M. Cardani ha approvato all'unanimità (punto significativo; Ndr.) il nuovo Piano di numerazione automatica dei canali (LCN), a seguito dell'esame degli esiti della consultazione pubblica avviata il 4 ottobre 2012 e di un'indagine di mercato sulle abitudini e preferenze degli utenti svolta dall'Istituto Piepoli nel mese di gennaio 2013.
L'impianto del provvedimento in primo luogo recepisce i rilievi delle sentenze del Consiglio di Stato che, nell'annullare il precedente piano (delibera n. 366/10/CONS), aveva imposto all'Autorità di ripronunciarsi sull'attribuzione dei numeri 7, 8 e 9 alle tv nazionali ex analogiche a seguito di una nuova indagine di mercato e di definire nuovi criteri per l'assegnazione dei numeri LCN alle emittenti locali, non più basati sull'utilizzo delle graduatorie dei Corecom.
La nuova numerazione, in un'ottica di impiego razionale ed efficiente delle risorse e di semplicità d'uso da parte dei telespettatori, è strutturata nei seguenti archi:
I arco (1-99): canali nazionali e locali
II arco (101-199): canali nazionali e locali
III arco (201-299): canali locali
IV arco (301-399): canali a pagamento
V arco (401-499): canali a pagamento
VI arco (501-599): canali nazionali
VII arco (601-699): canali locali
VIII arco (701-799): canali nazionali
IX arco (801-899): canali radiofonici e altri servizi
X arco (901-999): canali locali.
La nuova indagine demoscopica, condotta con metodo CATI su un campione di 23.600 unità rappresentativo della popolazione italiana e con criteri univoci in tutta Italia, ha evidenziato che, su base nazionale, meno dell'1% degli intervistati ha variato l'impostazione automatica posizionando un'emittente locale sui tasti 7, 8 e 9 del telecomando.
Sulla base di queste risultanze, l'Autorità non ha potuto che confermare l'attribuzione delle numerazioni 7, 8 e 9 ai canali generalisti ex analogici, ferma restando la competenza del Ministero dello sviluppo economico circa l'effettiva attribuzione dei numeri ai soggetti richiedenti.
In merito ai nuovi criteri per l'assegnazione dei numeri LCN alle emittenti locali, l'Autorità, in considerazione delle previsione di legge e delle osservazioni formulate dal Consiglio di Stato, ha individuato i seguenti indicatori:
a) qualità della programmazione, valutata in base ai piani editoriali degli ultimi cinque anni e al numero di dipendenti impiegati in modo continuativo;
b) preferenze degli utenti e radicamento sul territorio, valutati in base agli indici di ascolto, alla storicità e al grado di copertura del canale.
Nell'ottica di garantire la salvaguardia delle tv locali, assicurando a tale comparto effettive possibilità di crescita in termini di nuove offerte digitali, e nel contempo di razionalizzare la distribuzione delle risorse, l'Autorità ha assegnato tre interi archi all'emittenza locale (III, VII e X arco).
Per le emittenti locali di qualità e radicate sul territorio sono assegnati i numeri da 10 a 19 e i numeri da 97 a 99 del primo arco ed i corrispondenti numeri del secondo arco. Alle televisioni locali leader nei rispettivi territori e che trasmettono lo stesso programma in più Regioni sono riservati i numeri 10, 97, 98 e 99. In conseguenza della complessiva riallocazione dell'emittenza locale, le posizioni per tale comparto saliranno da 219 a 323 numeri, corrispondenti a 6.460 posizioni su base regionale (a fronte di 4.380 nel precedente piano).
Inoltre, l'Autorità ha ridefinito la composizione del primo e del secondo arco prevedendo ulteriori numeri per lo sviluppo dei canali nazionali nativi digitali, il cui spazio si era da tempo esaurito non consentendo l'ingresso di nuovi entranti. Ad essi vengono complessivamente attribuiti i numeri da 21 a 96, ripetuti anche nel secondo arco, rispetto al range minore 21-70 del precedente Piano. Per non alterare gli investimenti effettuati dalle emittenti e le abitudini degli utenti sviluppatesi sulla base del precedente Piano, le nuove numerazioni dal numero 71 al numero 96 ripropongono la successione dei generi prevista dalla legge a partire dalla categoria dei semigeneralisti. Nel primo arco non potranno trovare collocazione emittenti con programmazione prevalentemente dedicata al gioco d'azzardo.
Per consentire una ordinata transizione dal vecchio al nuovo Piano, l'Autorità ha previsto che le numerazioni attualmente in uso saranno mantenute fino all'attribuzione delle nuove numerazioni da parte del Ministero, ferma restando la conferma delle numerazioni esistenti laddove compatibili con il nuovo provvedimento. Per evitare disservizi all'utenza la risintonizzazione automatica avverrà in un'unica giornata su tutto il territorio nazionale.
Infine, in previsione dell'obbligo di integrazione del DVB-T2 nei decoder e nei televisori integrati a partire dal 2015, l'Autorità ha deciso di istituire un Tavolo tecnico con l'obiettivo di condividere tra gli operatori le soluzioni relative allo standard dei decodificatori e alla navigazione tematica tra i canali attraverso le guide elettroniche ai programmi (EPG).
Il Piano sarà revisionato entro un biennio sulla base dello sviluppo del mercato, della tecnologia e delle abitudini degli utenti».
E ora passiamo ai commenti.
Il primo pervenutoci, molto 'forte', è dell'associazione REA, che definisce 'scandalosa' la decisione, poiché l'Agcom avrebbe agito all'insegna dello slogan “nonostante l'annullamento della delibera LCN ordinata dalla Magistratura, faremo come ci pare”.
Molto negativo il giudizio di Retecapri e dell’associazione CNT-Terzo Polo Digitale:
«ReteCapri ha appreso con enorme disappunto e delusione l’approvazione da parte del Consiglio dell’AGCOM del nuovo Piano di numerazione automatica dei canali (c.d. LCN) confermando sostanzialmente il vecchio schema (la delibera n. 366/10/CONS) eludendo, quindi, le sentenze del TAR e del Consiglio di Stato che lo avevano annullato.
L’impianto della delibera Agcom n. 442, infatti, NON recepisce nella sostanza i rilievi contenuti nelle sentenze del TAR confermate dal Consiglio di Stato che, nell’annullare il precedente piano, aveva imposto all’Autorità di ripronunciarsi sull’attribuzione dei numeri 7, 8 e 9 alle tv nazionali ex analogiche a seguito di una nuova indagine di mercato.
Incredibile, infatti, che nessun riferimento è stato fatto a MTV (n.8) e DeeJay Tv (n.9) notoriamente da tutti riconosciute come emittenti tematiche, che solo con il passaggio al digitale terrestre si sono travestite, con patetici trucchi, da emittenti semigeneraliste.
Ora il MISE-Com avrà enormi difficoltà nell’applicare la delibera dell’Agcom proprio per la sua palese inosservanza delle sentenze della giustizia amministrativa.
Grave, inoltre, che il “nuovo” piano LCN riconfermi il famoso “fanalino di coda” rappresentato dalla posizione n. 20 (posizione attribuita a ReteCapri, l’unica rimanente delle Tv generaliste nazionali ex analogiche) cosa assolutamente discriminante, poiché una sola Tv, non si capisce per quale motivo, con pari diritto delle altre, venga penalizzata e spostata ad un blocco successivo con conseguente danno di immagine e di livello di ascolto».
Interlocutorio ma sostanzialmente poco positivo anche il commento dell’associazione Aeranti-Corallo:
«Le numerazioni attribuite alle Tv locali sono in totale 323, rispetto alle 219 previste dal precedente piano; tuttavia, le numerazioni previste nel primo e secondo arco sono solo 13 per arco, contro le precedenti 38 per arco. Non sono più attribuite all’emittenza locale le numerazioni 71-96 e 171-196. L’emittenza locale perde così 25 numerazioni nel primo arco e 25 nel secondo arco, con evidenti conseguenze sul piano della visibilità complessiva.
La delibera prevede, inoltre, che alle Televisioni leader dei rispettivi territori che trasmettono lo stesso programma in più regioni siano riservate le numerazioni 10, 97, 98 e 99, ma solo con la lettura del testo integrale del provvedimento si potrà comprendere quali siano in concreto i soggetti che abbiano titolo a concorrere per tali numerazioni. Sul punto, la preoccupazione degli editori televisivi locali è quella di evitare che l’assegnazione di tali numerazioni possa essere subordinata alla partecipazione o meno ad eventuali accordi per trasmissioni pluriterritoriali, con la conseguenza che, in caso di cessazione degli accordi stessi, le emittenti interessate perdano il diritto alla propria numerazione. È evidente, infatti, che le numerazioni siano di esclusiva competenza delle Televisioni locali e che pertanto le stesse non possano essere vincolate alla diffusione o meno di determinati programmi insieme ad altre emittenti…
Aeranti-Corallo ha sempre sostenuto - anche in sede giudiziale - l’originaria delibera n. 366/10/CONS, dove le Tv locali avevano ottenuto buoni posizionamenti, essendo preoccupata che in sede di una eventuale modifica della stessa, l’emittenza locale potesse essere penalizzata. Dobbiamo ora, purtroppo, constatare che tale preoccupazione era assolutamente fondata.
Occorrerà ora attendere la pubblicazione del testo della nuova delibera per poter valutare in maniera approfondita l’impatto della stessa e le ricadute sul comparto, nonché l’eventuale opportunità di proporre ricorso al Tar Lazio per chiederne l’annullamento».
Piuttosto negativo anche il commento della FRT Tv Locali, espresso da Maurizio Giunco:
«Prima di poter esprimere un giudizio definitivo e, di conseguenza, valutare le azioni da intraprendere anche sul piano legale, bisogna attendere la pubblicazione della delibera. Tuttavia, già dalle anticipazioni rese note dall'Agcom sembra evidente che l'emittenza locale, al contrario di quanto affermato dall'Autorità, risulti penalizzata soprattutto nel primo e nel secondo arco di numerazione.
In effetti, se è vero che le numerazioni attribuite alle Tv locali sono aumentate passando da 219 a 323 è anche vero che le numerazioni previste nel primo e secondo arco sono diminuite passando da 38 a solo 13. Infatti non sono più attribuite all’emittenza locale le numerazioni 71-96 e 171-196, si tratta di ben 50 numeri trasferiti in posizioni meno visibili.
La delibera prevede, inoltre, che alle Televisioni leader dei rispettivi territori che trasmettono lo stesso programma in più regioni siano riservate le numerazioni 10, 97, 98 e 99. Si tratta di una mossa inaspettata della quale non si avvertiva la necessità e che potrebbe scatenare potenziali conflitti tra le emittenti locali, anche perché non è affatto chiaro chi saranno i soggetti titolati ad occupare dette posizioni»..
Forti perplessità di Giunco anche sull'esito dell'indagine demoscopica, ritenuta falsata in partenza, in quanto non rappresentativa della situazione esistente prima del passaggio al digitale terrestre: «In ambiente analogico sulle posizioni 7 8 e 9 del telecomando vi era un' indiscussa predominanza delle Tv locali, tali posizioni sono state perse solo per effetto delle assegnazioni “d'ufficio” a favore delle emittenti nazionali fatte nel digitale terrestre. Questo dimostra pure che solo pochi utenti procedono al riordino manuale dei canali.
Di positivo, per il momento c'è solo il fatto che tra i criteri di assegnazione ve ne è uno, quello relativo agli ascolti, con un certo grado di oggettività».