L’Antitrust sembra proprio intenzionato ad autorizzare Mediaset a comprare le frequenze televisive di Sportitalia di Tarak Ben Ammar. Da fonti ufficiose ma credibili e non smentite si è infatti appreso che nei giorni scorsi l’Authority di Catricalà ha approvato la relativa bozza di decisione e l’ha spedita all’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, che entro trenta giorni dovrà dare un parere consultivo. La ‘palla’ passerà poi nuovamente all’Antitrust per un possible via libera definitivo…
L'Antitrust sembra proprio intenzionato ad autorizzare Mediaset a comprare le frequenze televisive di Sportitalia di Tarak Ben Ammar. Da fonti ufficiose ma credibili e non smentite si è infatti appreso che nei giorni scorsi l'Authority di Catricalà ha approvato la relativa bozza di decisione e l'ha spedita all'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, che entro trenta giorni dovrà dare un parere consultivo. La 'palla' passerà poi nuovamente all'Antitrust per un possible via libera definitivo all'inizio di aprile (prima delle elezioniO).
In questo modo Mediaset si aggiudicherà la bellezza di circa 450 frequenze che coprono capillarmente il territorio italiano e realizzerà il suo terzo multiplex digitale, quando la Rai e La7 sono fermi a due, peraltro con una copertura inferiore, e All Music è appena a uno, ancora molto parziale. L'altro bouquet nazionale digitale, con un'ottima copertura, è quello di D-Free, che ospita anche canali Mediaset.
Le frequenze ex Sportitalia verranno poi affittate agli operatori telecom che vorranno lanciare la Mobile Tv su standard DVB-H (Tim-Telecom in prima battuta, come noto).
La decisione dell'Antitrust, anche se in fondo prevedibile e giunta al termine di un'apposita istruttoria, sembra in realtà fare a pugni con la natura stessa dell'organismo, che dovrebbe tutelare la concorrenza e il pluralismo. Invece non viene considerata preoccupante - e quindi approvata, almeno per ora e salvo clamorose novità - un'operazione che porterà Mediaset a ad aver rilevato complessivamente - con queste 450 - circa 1.000 frequenze in tre anni. Un calcolo attendibile stima che circa il 50% delle frequenze digitali attualmente operanti appartenga (o meglio apparterrà, se l'operazione Sportitalia andrà in porto; la digitalizzazione è prevista per luglio) a Mediaset.
Mediaset altresì possiede circa 4900 frequenze analogiche per le sue tre reti, che sommate a quelle digitali arriveranno dunque a quasi 6.000 (il 25% del totale, calcolandolo in circa 24.000 frequenze). Ci si domanda a questo punto quale spazio rimarrà per gli altri operatori e anche sulla base di quale tipo di ragionamento un organismo come l'Antitrust concluda che Mediaset non ha e non avrà in questo modo una posizione dominante nella proprietà degli impianti. Quale sarà mai per Catricalà la soglia considerata 'preoccupante' per un solo operatoreO Sarebbe interessante saperlo...
Intanto, dopo che esattamente un anno fa l'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni aveva notificato a Mediaset la delibera 136/05, che, tra l'altro, prevedeva che entro 12 mesi Rti si avvalesse di una concessionaria diversa da Publitalia per la raccolta pubblicitaria sulle trasmissioni in tecnica digitale terrestre, la stessa Mediaset ha ottemperato alla delibera in questione.
Rti e Boing hanno così affidato a una società diversa da Publitalia (che fin qui l'ha gestita) la raccolta pubblicitaria appunto per Boing, Mediashopping e Mediaset Premium. Dal 7 marzo è così attiva per queste reti Promoservice srl, appartenente comunque al gruppo Mediaset.
E il cda di Promoservice ha affidato la presidenza a Sandro Annibali e nominato amministratore delegato Fabrizio Cerutti. Sono entrati a far parte del Cda anche Marinella Fantelli, Paolo Pisano e Marco Salvestrini.
Infine il Cda di Publitalia ha analizzato il bilancio 2005. È stato confermato il dato che indica come la raccolta sia cresciuta del 3,3%, per un montante complessivo di 2.988,2 milioni di euro sul versante dei ricavi lordi.