Ecco i ‘paletti’ posti dall’Antitrust di Catricalà per autorizzare la cessione a Mediaset delle frequenze di Sportitalia per il DVB-H. Fra le altre cose, Mediaset non potrà operare sulla rete dal punto di vista pubblicitario.
Dopo l'"Ok condizionato" anche dell'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, espresso nei giorni scorsi, l'Antitrust di Catricalà ha dato definitivamente parere favorevole a Mediaset per l'acquisizione della rete trasmissiva analogica di Europa Tv (71% della Holland Coordinator di Tarak Ben Ammar e 29% dei francesi di Tf1) con destinazione DVB-H (servizi di Tv mobile per i telefonini). La decisione era prevista ed è stata presa nonostante sia stato sancito anche dalle stesse Authorities la posizione decisamente dominante che Mediaset detiene soprattutto nel campo della Tv digitale, dove, con Sportitalia, possiede ormai (si calcola) circa il 50% delle frequenze operanti con questa nuova tecnologia.
Vi sono tuttavia - va detto con chiarezza - delle condizioni piuttosto precise poste a Mediaset: la destinazione d'uso dei 450 impianti di Sportitalia solo alla Tv mobile in standard Dvb-h; la cOErenza con l'attuazione del Piano delle frequenze, tenendo ferma la riserva del 30% alle tv locali in ogni bacino d'utenza; la cessione del 40% della capacità trasmissiva a soggetti indipendenti; la necessità di riesaminare il mercato 18, individuato dall'UE come quello dei servizi di diffusione radiotelevisiva, alla luce della nuova acquisizione.
Per l'Autorità, poi, "elemento essenziale dell'operazione è il fatto che il Gruppo Mediaset non effettui, direttamente o indirettamente, attività di raccolta pubblicitaria mediante la rete oggetto di acquisizione". Inoltre l'Agcm chiede che la rete venga dedicata esclusivamente alla fornitura di contenuti televisivi su terminali mobili in tecnologia DVB-H.
E ancora: "La rete sarà aperta agli operatori di telecomunicazioni che ne faranno richiesta e la capacità trasmissiva sarà concessa a condizioni eque, ragionevoli e non discriminatorie".
L'Antitrust spiega che sulla rete potranno essere trasportati anche contenuti di fornitori terzi, oltre a quelli di RTI; il modello di business previsto implica la piena responsabilità degli operatori telefonici in relazione all'offerta e alla gestione dei contenuti, ragion per cui Mediaset non offrirà servizi di DVB-H direttamente al consumatore finale, mentre la raccolta pubblicitaria sarà di esclusiva competenza e profitto degli operatori mobili".
La cessione di capacità trasmissiva agli operatori delle tlc dovrà avvenire "a condizioni eque, ragionevoli e non discriminatorie", per cui alla già nota Tim dovranno aggiungersi altri (Vodafone, Wind).
L'Antitrust si è infine riservata la possibilità di "riesaminare" la posizione di Mediaset nel DVB-H, alla luce di quella che sarà l'evoluzione del mercato in questa nuova tecnologia a cavallo tra telefonia e televisione.