L’arresto di Prosperini e Lagostena

Colpo di scena in Lombardia –

Sempre in Tv ma non solo a titolo di ospite ‘disinteressato’: l’assessore regionale lombardo Piergianni Prosperini, secondo l’accusa, ‘contrattava’ spazi in Tv in cambio di appalti su produzioni e pubblicità. Con lui è stato arrestato Raimondo Lagostena di Odeon.

Vediamo cosa ha scritto il sito del 'Corriere della sera':

«L'assessore regionale allo sport e al turismo della Lombardia, Piergianni Prosperini del Pdl, è stato arrestato nell'ambito di un'inchiesta sugli appalti relativi al marketing del turismo in Lombardia condotta dal pm Alfredo Robledo.
Stando a quanto si apprende negli ambienti giudiziari, l'assessore della regione Lombardia Piergianni Prosperini è accusato di corruzione e turbativa d'asta nell'ambito di appalti a società che hanno gestito la pubblicità televisiva per la regione Lombardia.

Oltre a Pier Gianni Prosperini la Guardia di Finanza ha arrestato anche il proprietario di Odeon Tv, Raimondo Lagostena Bassi nell'ambito della stessa inchiesta sul marketing del turismo in Lombardia. Le accuse, a vario titolo, sono di turbativa d'asta, corruzione e truffa. La vicenda riguarderebbe pubblicità mandata in onda su Odeon Tv.

Lagostena è l'artefice del rilancio di Odeon Tv, network nato 20 anni fa e oggi multipiattaforma televisiva. Nato a Genova 58 anni fa, figlio di Tina Lagostena Bassi (l'avvocato celebre per la difesa dei diritti delle donne, scomparsa nel marzo 2008), nel 2001 l'imprenditore ha rilevato con il gruppo Profit la rete, fondata nel 1987 dal patron di Parmalat Calisto Tanzi, che ha ospitato, tra gli altri, personaggi come Fabio Fazio e il suo Forza Italia (1987), Vittorio Sgarbi con Sgarbi quotidiani, e Gianfranco Funari».

Resta da dire che anche altri editori o direttori di Tv milanesi sono indagati (ma assolutamente senza arresti) per il sospetto di possibili operazioni analoghe a quelle di Telereporter e, fra gli altri, sarebbe indagato anche Loriano Bessi per Radio Reporter.

Ma sulla figura di Prosperini, vero 'animale televisivo', ecco il divertente ritratto di Francesco Specchia nel 'Telebestiario' di TgCom:

«Nel mezzo della gragnola d'immagini televisive zoomate sul volto tumefatto di Silvio Berlusconi (un fotogramma di straordinaria forza evocativa, cha suscitato perfino l'humana pietas di Sabina Guzzanti), l'altro giorno è spuntato un altro faccione. Gonfio, pietroso, plasticamente falstaffiano, il volto di Pier Gianni Prosperini ha avvolto come carta da pacchi i principali telegiornali.
Ora, a chi non dimori in Lombardia Prosperini, assessore regionale oggi arrestato per una questione di appalti truccati e mazzette in Svizzera, è solo uno spettro di carne e parole; è un nome che, al massimo, suggerisce qualcosa di riconducibile a un'idea muscolare e pittoresca della politica. In realtà Prosperini è molto di più. C'è tutta un'antropologia culturale dietro il suo arresto, che ha un cotè fortemente televisivo.
Primo perché, per la prima volta nella storia, è avvenuta in diretta Tv sulla gloriosa Antenna 3, in una trasmissione condotta da Roberto Poletti. Secondo perché in tutta la faccenda è coinvolto un altro tycoon televisivo, Raimondo Lagostena editore di Odeon Tv. Terzo, perché Prosperini, “Prospero” per i fan (ebbene sì, ne ha), con il piccolo schermo ha sempre avuto un rapporto digitale, nel senso che prendeva metaforicamente la telecamera in mano come se fosse una paperella, ci urlava dentro e infine la prendeva a sberle lasciandole il segno delle cinque dita della manona.

Televisione digitale, appunto. Prospero fisicamente fa paura. Alto 1,90 per 140 chili di panza e muscoli era noto più che per la professione di dermatologo per quella di pugile dilettante, anche fuori dal ring; una volta, passando dalla Lega ad An ebbe uno scambio con l'autista di Bossi, anch'egli discreto peso massimo. “La carogna mi appioppa un gancio destro, non mi sposta neanche il cappello. Sto per spaccargli i denti e i vigili mi bloccano: 'lasci stare, venga a prendere un caffè' e io: 'l'uccido un attimo e arrivo'..”. Ecco, Prospero è un tipo - diciamo - vivace. Anche troppo.Pparlando di omosessuali un giorno si espresse: “Garrotiamoli, ma non con la garrota di Francisco Franco, con quella apache: cinghia bagnata stretta al cranio. Il sole asciuga il laccio umido, il cuoio si ritira, il cervello scoppia…”. Ai cittadini che lo volevano linciare, in seguito, spiegò che era un'iperbole e che la garrota Apache esiste solo nei fumetti di Tex Willer. Conoscendo Tex l'avrebbe sfidato in un duello al coltello, alla presenza di Navajos incazzatissimi, in un cerchio di fuoco.
Ma Prospero, sedicente “Baluardo delle cristianità, Flagello dei centri sociali, Eradicatore di no global e Condottiero del Nord” è soprattutto noto dai frequentatori di Youtube per la ripresa di una serie di trasmissioni Tv autoprodotte sulle Tv locali nelle quali dava sfogo alla sua estrema e ingombrante vena dissacratoria. Aveva un ritornello simpaticamente anti-immigrati: “Non rispetti le leggi e i valori italiani? Camel e barchetta e te turnet a ca' ”; “Ciapum el camel, ciapum la barchetta, ciapum quel che voerum e turnen indrè”; che, tradotto sarebbe: prendete cammello e barchetta e, andale…

Al di là dei contenuti, talmente pesanti da richiedere la censura di Gianfranco Fini e il blocco delle trasmissioni, le invettive di Prospero era assolutamente esilaranti. Certo, dovevano essere svuotate da ogni contenuto politico; ma tecnicamente, se montate e viste come un monologo di Renato Pozzetto ti sganasciavano dalle risate.
Noi Prosperini l'abbiamo conosciuto durante un raduno militare; fu simpatico, ma stringergli la mano era come infilarla nella morsa di Braccio di Ferro, anche se l'assessore visto da vicino somiglia più a Obelix. Non sappiamo come procederà il processo, e abbiamo la solita fiducia nei giudici, la giustizia seguirà il suo corso, ecc…
Ma siamo sempre convinti che per Pier Gianni Prosperini il destino non è nella politica. È nella Tv».

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