Ecco che cosa prevede l’atto di indirizzo sulle rilevazioni degli indici di ascolto e diffusione dei mezzi di comunicazione (televisione, radio e stampa) approvato dall’Autorità di Calabrò. Oltre a Auditel, è coinvolta anche Audiradio.
Come noto, la Commissione servizi e prodotti dell'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni ha approvato, nella riunione del 16 maggio l'atto di indirizzo sulle rilevazioni degli indici di ascolto e diffusione dei mezzi di comunicazione (televisione, radio e stampa). Vediamo in dettaglio che cosa ha deciso l'Agcom nella puntuale sintesi di Aeranti-Corallo ('TeleRadioFax'):
«Con tale decisione l'Autorità, giudicando il sistema dell'Auditel inadeguato alle esigenze attuali del mercato, ha dettato principi generali che riguardano in particolare la 'governance' delle società di rilevazione e i criteri metodologici d'indagine basati sui "campioni statistici" e sulla rappresentatività dei risultati.
I soggetti realizzatori delle indagini sugli indici d'ascolto, televisivi radiofonici e della stampa, devono assicurare l'effettiva apertura alla propria compagine societaria, la rappresentatività nella composizione degli organi di gestione, l'indipendenza dei comitati tecnici e la trasmissione dei dati societari all'Autorità, ai fini della vigilanza. Nell'atto di indirizzo - rivolto a migliorare le indagini sugli indici d'ascolto - sono indicati anche i seguenti criteri metodologici:
- nell'ambito televisivo, la ricerca degli ascolti deve tener conto del processo di conversione dall'analogico al digitale; gli strumenti di rilevazione devono poter operare su tutte le piattaforme, indipendentemente dai codici di riconoscimento; il campione di ascoltatori deve rispecchiare il più fedelmente possibile il tasso di penetrazione delle varie piattaforme distributive, anche attraverso un maggior grado di rotazione dello stesso campione e un margine di errore statisticamente accettabile;
- nel settore radiofonico, la ricerca degli ascolti deve prevedere un incremento della dimensione del campione e della frequenza delle rilevazioni, oltre a rigorosi criteri per l'iscrizione delle emittenti alle indagini, tenendo conto delle diverse tipologie di cui si compone il settore (nazionali, locali, comunitarie, syndication) e del corretto uso dei canali radiofonici;
- nel settore della carta stampata, la ricerca sulla diffusione deve rilevare anche la stampa gratuita, come del resto avviene nella maggior parte dei Paesi europei.
L'Autorità si avvarrà della convenzione stipulata con l'Istat per avere un sistema di certificazione della qualità della ricerca e per la definizione degli strumenti utili a garantire la correttezza delle indagini sugli indici di ascolto e la congruità delle metodologie utilizzate.
L'Agcom, inoltre, vigilerà sul corretto recepimento dell'atto di indirizzo, riservandosi di provvedere direttamente alla rilevazione degli indici di ascolto qualora la verifica condotta anche sulla base della metodologia che sta approntando l'Istat, dimostri la non rispondenza ai criteri universalistici del campionamento rispetto alla popolazione e ai mezzi interessati. Ai fini della vigilanza da parte dell'Autorità, le società che realizzano le indagini devono trasmettere, entro sei mesi, per la pubblicazione sul sito internet della Autorità, tutti i dati concernenti la ricerca effettuata».