LCN: accordo, ma con incognite

Qualcosa si è finalmente mosso sul fondamentale problema dell’LCN (la numerazione sui telecomandi digitali), in seguito all’acuirsi della questione nelle zone di switch off. Ma l’intesa raggiunta in sede di DGTVi è solo una “autoregolamentazione” non vincolante e l’Agcom deve dire la sua…

Cominciamo per spiegare la questione con l'articolo di Andrea Secchi su "Italia Oggi":

«È finalmente arrivato l'accordo sulla numerazione dei canali nel digitale terrestre, sul posto che ciascuna Tv avrà nel telecomando degli italiani… I soci di Dgtvi, l'associazione che riunisce Rai, Mediaset, TI Media, Frt (Federazione Radio Tv), D-Free e Aeranti-Corallo, hanno infatti raggiunto l'intesa individuando i blocchi destinati a canali nazionali e locali. Una sorta di autoregolamentazione degli operatori, che ora passerà al vaglio dell'Autorità garante per le comunicazioni. Non si tratta quindi ancora di un risultato definitivo, ma già il fatto che la maggior parte dei broadcaster si sia accordata è un buon segnale, anche in vista dello switch off del Lazio.
L'annuncio è stato dato… dal presidente di Dgtvi, Andrea Ambrogetti, durante la trasmissione Partita Doppia di Class CNBC, il canale digitale di Class Editori (...).
Ambrogetti ha spiegato che i canali dall'uno al nove saranno occupati dalle Tv ex analogiche: le tre Rai, Mediaset, La 7, Mtv e un canale per l'ex Rete A, la nuova Deejay.
Dal 10 al 19 spazio invece alle televisioni locali, con un ordinamento che dipende da quello con il quale i Corecom regionali (i comitati per le comunicazioni) distribuiscono i contributi. Dal 20 al 49 ci saranno ancora le emittenti nazionali divise per blocchi: prima i canali per bambini, poi quelli generalisti o semi-generalisti (Rai 4 o Iris per esempio), gli sportivi e quelli dedicati all'informazione. Dal 50 al 90 ancora le locali così via in un alternanza fino al canale 300 da dove partono "le offerte a pagamento".
Come detto, sarà ora l'Agcom a decidere. Una delle ipotesi è che possa indire una consultazione per sentire il parere anche di chi si potrà opporre a questa ipotesi.
Contemporaneamente all'accordo arriva anche una novità per quanto riguarda i decoder non interattivi, i cosiddetti zapper, che finora non potevano ricevere l'ordinamento automatico dato dagli operatori e costringevano a ordinare a mano i 100 e passa canali presenti nelle regioni già passate al digitale. Entrano infatti in commercio due nuovi modelli con il bollino grigio che avranno questa funzionalità pur restando non interattivi. Per quelli già acquistati, purtroppo, non resta che lavorare di telecomando».

Ma ci sono mille incognite. Quanto è vincolante questo accordo, che cosa dirà l'Agcom (che ne parla giovedì), come mettere in lista le locali, come far adottare la lista ai produttori di decoder e molte altre cose ancora.
Vediamo allora come hanno presentato la cosa le due associazioni principali dell'emittenza locale (hanno accettato la cosa volentieri o l'hanno un po' subita?), Cominciamo con la Frt:

«L'accordo siglato in seno a DGTVI da RAI, MEDIASET, TIMB, DFREE e dalle Associazioni Tv locali FRT e AERANTI CORALLO dovrebbe essere attuato da… lunedì 16 novembre, data di avvio dello “switch off” nella regione Lazio. All'accordo hanno aderito anche fornitori di co-ntenuti non appartenenti a DGTVI quali: Tv 2000 e K2 (peraltro in ottima posizione, come vedremo; Ndr.).
Peraltro, ad oggi, non vi è stata e presumibilmente non vi sarà la sua completa attuazione fino a che non saranno regolamentati dall'Agcom i blocchi di canali di competenza delle Tv locali ed i criteri preferenziali tra le stesse. A tal proposito l'Associazione Tv Locali FRT sta cercando di individuare, possibilmente in accordo con altre associazioni, un giusto criterio da sottoporre all'Agcom, che tenga principalmente conto dell'affezione dell'utenza, che, sostanzialmente corrisponde all'avviamento di ciascun emittente.
L'accordo DGTVi, all'interno del blocco dei canali delle Tv nazionali, prevede le seguenti numerazioni:

1 RaiUno; 2 RaiDue; 3 RaiTre; 4 Rete 4; 5 Canale 5; 6 Italia 1; 7 La7; 8 MTV; 9 Tv nazionale; 10-19 Tv locali; 20 Tv 2000; 21 Tv nazionale; 22 Boing; 23 Gulp; 24 Yoyo; 25 K2; 26 Boing + 1; 27 Gulp + 1; 28 Rai 4; 29 Iris; 30 Rai Cinema; 31 Canale 5 + 1; 32 Rai Extra; 33 Italia 1 + 1; 34 Rete 4 + 1; 35 MTV Music; 36 Tv nazionale; 37 Rai Premium; 38 Rai Sport; 39 Sportitalia; 40 Sportitalia 24; 41 Rai Storia; 42 Rai News 24; 43 Tv nazionale; 44 Tv nazionale; 45 Tv nazionale; 46 Tv nazionale; 47 Tv nazionale; 48 Tv nazionale; 49 Qoob; 50-89 Tv locali; 90 (non definito; Ndr); 91 (non definito; Ndr); 92 (non definito; Ndr); 93 Neesma Tv; 94 Tv nazionale; 95 Rai Scuola; 96 Ted; 97 Tv nazionale; 98 Tv nazionale; 99 MShopping; 101-299 Tv chiaro stesso schema; 301-499 pay-tv; 501-599 HD.

L'Associazione Tv locali della FRT ritiene opportuno che le emittenti associate adottino la numerazione all'interno dei blocchi di appartenenza sulla base dei criteri che saranno individuati dall'Agcom, al fine di rendere meno traumatico il passaggio al digitale sia per gli utenti che per gli editori. Questi ultimi, in particolare, avranno così certezza del proprio numero sul telecomando. La risoluzione di eventuali conflitti sulle numerazioni automatiche dei canali, da parte di aziende non firmatarie dell'accordo, verrà demandata all'Agcom. L'Associazione Tv locali FRT ha inoltre pregato i propri associati di dare comunicazione al pubblico dell'esigenza di effettuare la risintonizzazione dei decoder e dei televisori integrati per recepire le nuove posizioni LCN».

Un pochino più cauta sembra Aeranti-Corallo:

«Lo scorso 12 novembre, DGTVi, l'associazione per il digitale terrestre cui aderiscono, oltre ad AERANTI-CORALLO, Rai, Mediaset, Telecom Italia Media, DFree e Frt, ha diffuso una nota diretta agli associati in cui si richiama la delibera assunta dall'associazione in merito all'ordinamento automatico dei canali. Nella nota di DGTVi si ricorda, tra l'altro, che si tratta di “uno schema per proporre un ordinamento automatico dei canali conseguente al passaggio al digitale terrestre, anche alla luce delle indicazioni contenute nella delibera AgCom n. 109/97/CONS. È ovvio e si premette che tale schema ha valore unicamente per quei ricevitori che contemplano la funzione LCN e che comunque non pregiudica la facoltà dell'utente di predisporre un proprio ordinamento o di modificarlo in qualsiasi momento lo desideri”.
Lo schema prevede una ripartizione degli spazi, all'interno delle prime cento numerazioni, tra emittenti nazionali e locali, secondo la seguente tabella:
1-9 Emittenti nazionali;
10-19 Emittenti locali;
20-49 Emittenti nazionali;
50-89 Emittenti locali;
90-99 Emittenti nazionali.
La nota della DGTVi prosegue evidenziando che “è stata affidata alle singole componenti nazionali e locali un'esplorazione al fine di verificare la praticabilità di un accordo complessivo, all'interno dei blocchi di ripartizione nazionali/locali, che potesse essere messo in atto al fine di concludere parte dei contenziosi in corso nelle aree di switch off e dare ordine e certezza agli imminenti ulteriori passaggi in digitale”.
Prosegue la nota evidenziando che “si tratta di una proposta di autoregolamentazione delle imprese che ha quindi valore di adesione volontaria delle singole aziende ma che ha la finalità di dare indicazioni alle emittenti associate al fine di uscire da una situazione di totale instabilità per le stesse emittenti nonché, soprattutto, per gli utenti. Tale schema non può quindi avere alcun carattere vincolante soprattutto per le aziende non associate, la cui adesione è stata comunque proposta, che avranno facoltà di formulare ipotesi diverse o praticare soluzioni alternative”.
Lo schema allegato alla nota evidenzia inoltre che “per quanto riguarda l'ordinamento delle emittenti locali, all'interno dei blocchi di riferimento, si rimanda ai criteri individuati dalle associazioni rappresentative della emittenza locale” e aggiunge “circa la numerazione successiva alla prima centinaia si prevede che dal n. 101 al numero 299 si ripetano blocchi con la medesima successione del primo comunque dedicati alle emittenti in chiaro; dal 301 al 499 invece le numerazioni saranno destinate alla pay; dal 501 agli eventuali canali in HD e successivamente ad altri servizi (Radio, ecc.)”.
La nota si conclude invitando “le aziende associate e coloro che hanno aderito a tale proposta a mettere in pratica tale schema sin dal prossimo switch off di Roma del 16 novembre e di adeguare il medesimo schema nelle aree già interessate al passaggio al digitale degli scorsi mesi”.
Precisiamo altresì che, per quanto riguarda l'ordinamento dei canali delle Tv locali, AERANTI-CORALLO ha avviato un confronto con la associazione Frt Tv locali per individuare uno schema sulla base delle graduatorie Corecom (media ultimi tre anni) previste ai sensi della legge n. 448/98 e s.m.i.
È evidente, infine, che l'adozione di quanto sopra comporterà in questa fase l'esigenza di un continuo aggiornamento dei decoder e quindi anche una continua informativa al riguardo nei confronti degli utenti».

Del tutto negativa, infine, la posizione di Retecapri:

«Costantino Federico, editore dell'emittente nazionale indipendente ReteCapri, non ci sta a fare il “pollo” nel “consiglio di volpi” partorito nelle stanze riservate e segrete del DGTVi dove con un vero e proprio “pactum sceleris” tra i maggiori operatori (con l'esclusione di molte emittenti tra cui ReteCapri e di numerose associazioni di categoria come il CNT - Terzo Polo Digitale) è stata decisa l'assegnazione delle posizioni sull'LCN (Logical Channel Numbering). Ai maggiori Broadcaster nazionali Rai e Mediaset, a cui stranamente verrebbe aggiunto La7, spetterebbero i posti da 1 a 9 e alle Tv locali quelli da 10 a 19. A ReteCapri, emittente nazionale storica, nata addirittura prima di Canale 5, verrebbe assegnata la numerazione 21 e a seguire i canali per bambini. Costantino Federico nel respingere l'assurda proposta proveniente da un accordo segreto tra pochi privilegiati ha già avviato le opportune iniziative presso il MSE-Com e l'Agcom individuando e predisponendo le necessarie azioni giudiziarie.
Intanto ha già prenotato l'aereo per Berlino alla ricerca del giudice che pur dovrà esserci e che impedirà il consumarsi di questa nefandezza. Anche Ambrogetti, presidente di DGTVi, ha invitato ReteCapri ad aderire allo schema di ordinamento dei canali decisi dai “congiurati”. Costantino Federico ha ringraziato, ma declinato l'invito motivando che sarebbe ben lieto di festeggiare il Thanksgiving day, il giorno del Ringraziamento, ma di non poterlo, e di non volerlo fare nella parte del tacchino. Prosegue, intanto, la battaglia legale per l'assegnazione del secondo mux (denominato “Omega”) già operativo ma tutt'oggi ancora in discussione».

Come si vede, siamo solo all'inizio…

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