La combattiva emittente di Costantino Federico continua la sua battaglia sul tema dell’ordinamento automatico dei canali. E ‘si lancia’ in una ‘clamorosa’ previsione sulle possibili decisioni dell’’Authority…
Ecco quanto scritto in un comunicato di fine anno diffuso da Retecapri:
«L'emittente nazionale indipendente ReteCapri è in attesa delle decisioni definitive dell'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (Agcom) in merito alla regolamentazione dell'ordinamento automatico dei canali (LCN - Logical Channel Numbering). Si tratta, come è noto, di una questione di enorme importanza e gravità, considerato l'attuale vuoto normativo che sta generando caos e conflitti di attribuzione di posizioni, favorendo i grossi gruppi editoriali (Rai, Mediaset, TI-media) che occupano indisturbate le prime posizioni.
Sulla questione ReteCapri, attraverso l'associazione Coordinamento Nazionale Televisioni - Terzo Polo Digitale (CNT-TPD) ha già fatto valere il proprio dissenso nei confronti della proposta di regolamentazione avanzata dalla DGTVi (l'associazione cui aderiscono Rai, Mediaset, TI-Media e un ristretto numero di emittenti locali) che non tutela la libera concorrenza sostenendo, invece, la proposta del CNT-TPD che, al contrario, rispetta i principi di equità, trasparenza e non discriminazione sempre raccomandati e segnalati dell'Agcom e dall'Unione Europea.
Secondo alcune indiscrezioni di fonte industriale, così come confermato anche da altre fonti, l'Agcom, la cui decisione dovrebbe arrivare a fine gennaio, avrebbe già stabilito le prime dieci posizioni del telecomando: le tre reti Rai, le altrettante di Mediaset, di TIMedia (con La 7 e MTV) poi ReteCapri e Rete A.
Su tali indiscrezioni riguardanti le decisioni dell'Agcom, ReteCapri dichiara di essere in diritto di ottenere una posizione tra i primi 3 del telecomando considerato che ha dovuto sopportare oltre venti anni di emarginazione illegittima determinata dal duopolio Rai-Mediaset, che ha danneggiato enormemente le emittenti nazionali indipendenti. In ogni caso, l'emittente caprese, considerato l'alto grado di complessità della questione, pur di mettere fine ad una interminabile stallo, resta disponibile ad accettare posizioni più basse rispetto alle prime tre pur di chiudere una vicenda scandalosa protrattasi per anni. Resta ferma, però, la pretesa di essere posizionata prima di Rete A che ha già offerto le sue frequenze a “Cielo”, il neonato canale di Sky che non può occupare una posizione di privilegio considerata la sua recente nascita rispetto ad emittenti storicamente presenti nel mercato analogico.
“ReteCapri - dichiara l'editore Costantino Federico - ha dovuto subire negli anni notevoli soprusi derivanti dal mancato rispetto della libera concorrenza e del pluralismo nel mercato radiotelevisivo, ed è intenzionata a porre fine a guerre avviate per garantire semplicemente i propri legittimi e sacrosanti diritti. Le decisioni dell'Agcom potrebbero finalmente aprire uno spiraglio di luce nel mercato della Televisione digitale terrestre, un primo passo verso l'apertura ai principi dettati sia dalla legislazione interna che dall'Unione Europea».