Le ‘generaliste’ in tempi di crisi

Ecco una panoramica di impressioni ricavate dalla partecipazione diretta alle consuete presentazioni dei palinsesti delle reti generaliste dei giorni scorsi. La7 con Santoro sembra in forma, cercano di limitare i danni Rai e Mediaset.

Dice l'adagio: “Chi rompe paga e i cocci sono suoi”. Gratta gratta, la sostanza dell'accordo siglato tra Michele Santoro e il Consigliere di Telecom Italia Media, Giovanni Stella, sta tutta qui. Il conduttore salernitano avrà libertà autoriale, cioè deciderà autonomamente la linea editoriale e politica di 'Servizio Pubblico', ma dovrà garantire la propria responsabilità e riparare gli eventuali “danni”.
La7 si sfila sul piano legale, ma concede carta bianca a Santoro che in questo modo è convinto di avere margini per portare avanti il progetto iniziato lo scorso anno con l'esperimento multimediale su Tv locali, Cielo (dopo altri canali di Sky), la Radio (prima Radio Capital, poi Radio Radicale) e il Web. In ritardo di un anno finalmente scatta la fatidica stretta di mano, ma sui social network molti non la prendono bene.
“Ho donato i miei 10 € perchè credevo nel progetto, non capisco questa scelta” - dice uno su Facebook, ma è la voce di tanti.
Santoro risponde con toni felpati spiegando che non cambierà nulla rispetto a prima.

Dei tre palinsesti autunnali presentati in questi giorni dai network maggiori, quello di La7 risulta essere ancora una volta il più fresco. E non solo per l'arrivo di un programma come 'Servizio Pubblico' che potrebbe aiutarla a spiccare il volo nell'Olimpo dell'Auditel. Paolo Ruffini e Stella hanno cercato di ridisegnare il profilo della rete laddove presentava punti di debolezza. Quindi via la radical chic Serena Dandini e in stand by la barricadera Sabina Guzzanti.

Fanno invece il loro ingresso le nazional-popolari sorelle Parodi: Cristina con un contenitore pomeridiano di due ore, Benedetta nel preserale con il suo collaudato programma di cucina. Ci sarà anche il geniale Corrado Guzzanti protagonista di alcune serate-evento, non si esclude l'arrivo di Saviano nel 2013 (ma probabilmente sarà in Rai) e infine in seconda serata nasce “Omnibus Night', l'edizione notturna dell'omonimo programma di La7, che contiene anche il Tg e il TgLa7 Sport.

Confermata ovviamente la nutrita schiera di star dell'informazione (Lerner, Gruber, Formigli, Telese, ecc.). Non male per una rete che è sul mercato da qualche mese.

In casa di Rai e Mediaset invece l'aria alle presentazioni dei giorni scorsi era un po' più ammorbata.
A Cologno la morsa della crisi non si allenta, la pubblicità cala a doppia cifra, la pay-tv non decolla, mentre a Viale Mazzini la mancanza di governance mette tutti in imbarazzo. Con queste premesse è già un successo riproporre palinsesti di livello, mentre si fanno strategie per il contenimento dei costi.

Per una volta quindi non va disprezzato l'obiettivo di perpetuare lo status quo. Per l'autunno Canale 5 punta su quattro nuovi programmi e tante fiction, Italia 1 potrà respirare con le partite in esclusiva di Champions League ed Europa League (è in discussione la possibilità di un accordo con Sky sul fronte Champions), mentre Rete 4, a dire il vero, non è pervenuta. L'evento clou sarà il doppio live di Adriano Celentano in programma a ottobre su Canale 5. Confermate infine tutte le star del Gruppo, Maria De Filippi e Jerry Scotti in testa.

Resta però il buco dell'informazione, che anche questa volta non è stato riempito. E il prossimo anno ci sono le elezioni politiche. A Mediaset servirebbe un tipo alla Giovanni Floris per arrivare a quell'autorevolezza che oggi manca e che il volenteroso Alessio Vinci non è in grado di darge.

Al galà dello scorso anno il problema era stato sollevato dagli stessi vertici aziendali, questa volta invece ha prevalso il silenzio. Anzi, il problema in qualche modo si è acuito dopo la dichiarazione di Mauro Crippa che l'infotaiment è morto. Sull'infotaiment si basano parecchi programmi Mediaset, a partire dal contenitore della domenica pomeriggio, che va al più presto rimesso a nuovo. Stupisce anche che dal “cantiere” di Mediaset non escano nuovi talenti, nuove star in erba da far crescere con pazienza e ottimismo.
Belen Rodriguez, per dirne una, ha una popolarità spaventosa, sarà ancora artisticamente grezza, ma forse varrebbe la pena di farci un pensierino per farla studiare da show girl di livello.

In casa Rai invece prevale una confusione tutta politica e dispiace dopo tutte le richieste ai partiti di farsi da parte. Sul lato editoriale, RaiUno e RaiTre ripropongono le solite conferme di sempre con il collaudato stuolo di professionisti del video (tipo Carlo Conti, che l'implacabile Aldograsso definisce sprezzante “un impiegato della Tv”). Va bene così perché in fondo l'Ammiraglia è sempre la prima rete italiana e RaiTre è sempre una garanzia. Non si è invece fatto nulla per RaiDue, che quindi continua a ballare sullo strapiombo.

Per il giovedì sera, ad esempio, non si poteva preventivamente contattare Formigli sapendo dell'arrivo di Santoro a La7? Il diretto interessato, sentito da Millecanali, ha dato la risposta più ovvia, “Ma là non decide nessuno…”.

Infine, tornando a Santoro, l'ex Ad di Telecom Italia Media, Giovanni Stella ha precisato al vostro cronista che “Santoro ha un'esclusiva per La7, non potrà quindi trasmettere sulle Tv locali, mentre sul web 'Servizio Pubblico' andrà, mi pare, sul sito omonimo e su quello de 'Il fatto Quotidiano'”.
Se così fosse, addio allo sbandierato progetto multimediale. Attendiamo eventuali precisazioni.

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