Chi la fa l’aspetti, dice il proverbio. L’affare Murdoch-Vivendi, che ha ribaltato lo scenario precedente che vedeva i francesi “vincenti”, si trascina dietro adesso non poche perplessità e alcuni risvolti tutt’altro che trascurabili.
Questi ultimi sono legati soprattutto ai posti di lavoro "in ballo". Se fino a qualche settimana fa erano quelli di Stream a preoccuparsi per il proprio futuro, ora la situazione si è inverosimilmente capovolta e, come era logico prevedere, i giornalisti della pay-tv milanese sono entrati in stato d'agitazione minacciando scioperi.
Anche gli "artisti" di Tele+ sono scossi dall'avvento "dell'era Murdoch", primo tra tutti Beppe Grillo, che aveva trovato nei francesi dei "partners" ideali in termini di libertà sul video. "Con Murdoch in Tele+ non accetterò alcun programma - ha detto Grillo - . Continuerò invece a girare per le piazze".
L'acquisto di Tele+ da parte di News Corp non è piaciuto neanche agli investitori australiani, che hanno penalizzato il titolo del gruppo alla Borsa di Sidney facendolo scivolare del 6,6%.
La Tv di Stato è un'altra delle "campane" da sentire. La Rai potrebbe cedere il suo 2,55% di Tele+ per incassare 50 milioni di euro, che servirebbero da "tonico" per i bilanci. Mediaset invece non intenderebbe entrare nella nuova pay-tv post-fusione, come qualcuno aveva sommariamente ipotizzato, probabilmente sulla base dell'amicizia che lega Murdoch a Berlusconi.