Non convince la conduzione della nuova coppia Luca Argentero e Enrico Brignano, che affianca Ilary Blasi nella ‘guida’ delle ‘Iene’, al posto di Bizzarri e Kessisoglu.
Certo, le abitudini sono dure a morire ma se ai fedeli delle 'Iene' manca la conduzione di Kessisoglu e Bizzarri e non è solo, alla fine, perché le facce stralunate dei due erano 'fisse' da anni sul teleschermo in accoppiata a questo programma.
La coppia ha lasciato il posto a Luca Argentero (uno dei pochi “con la testa” insieme al povero Taricone usciti dal GF) e Enrico Brignano. Non è la prima volta che Luca e Paolo lasciano il programma Mediaset. La cosa era accaduta (ma solo temporaneamente) nel 2008, quando ai due era subentrato Fabio De Luigi. Quest'ultimo però manteneva la verve e l'immediatezza del rapporto con il pubblico che i nuovi conduttori non sembrano avere.
A questo punto è però opportuno aprire uno spazio sui gossip che hanno accompagnato l'uscita dalle 'Iene' del duo. I contrasti sarebbero nati in seguito alla partecipazione di Luca e Paolo al Festival di Sanremo, con conseguenti dissapori tra i due comici, con il loro agente Beppe Caschetto, e l'autore delle 'Iene' Davide Parenti.
Tornando ad Argentero e Brignano, forse questi devono ancora “carburare” e inserirsi pienamente nel programma ma a un Kessisoglu e un Bizzarri in piena sintonia tra di loro (ovviamente sono una coppia lavorativa da molti anni) si contrappone la frammentarietà di Brignano e la freddezza del bel Argentero. Quest'ultimo resta rigido e conserva un certo distacco con il pubblico, con la sua aria da bel tenebroso, seppur sforzandosi di integrarsi nel contesto.
Quando a Brignano forse qualcuno deve spiegargli che le Iene sono cosa ben diversa dal cabaret. Il comico è protagonista di battute, appunto da cabaret, che a volte sembrano anche poco spontanee.
La bella Ilary Blasi prosegue invece per la propria strada ma anche lei sembra più slegata dai due conduttori rispetto a quanto accadeva con i predecessori, con i quali c'era maggiore sintonia.
I servizi rimangono in sintonia e sulla linea di quelli proposte da sempre dalle Iene, una forma di giornalismo politicamente scorretto (e non solo, riprendere con telecamere nascoste è considerata una parte poco ortodossa e a volte anche scadente da parte di una buona fetta di chi fa giornalismo investigativo) e sempre teso a smascherare il colpevole, all'insegna del “dagli all'untore”, correndo dietro a truffatori e ciarlatani per smascherlari e farli uscire allo scoperto.
Ma un segno di stanchezza è il “tornare sui propri passi”, nella neppur tanto velata autocelebrazione che spinge a dire: “guardate quanto siamo bravi, questa cosa l'abbiamo scoperta noi un anno fa, vediamo adesso cosa è successo”. È stato così ieri sera con il servizio sul videopoker a Catania (le Iene avevano individuato una sala da gioco clandestina di videopoker a Catania. Le Forze dell'Ordine, avvisate dagli inviati di Italia 1, hanno fatto chiudere l'attività illegale. Elena Di Cioccio è tornata dopo due mesi sul posto dove la bisca è stata riaperta) o con il servizio di Giulio Goria, che un anno fa aveva causato un gran clamore sull'Escozul, un medicinale cubano derivato dal veleno di un particolare tipo di scorpione, la cui efficacia come antitumorale non è ancora stata confermata. Goria è tornato sull'argomento, intervistando due delle persone che, malate di cancro, nel servizio precedente avevano raccontato la propria storia (una delle due è deceduta) ed un medico che informava su questo tipo di terapia.
Ieri sera il programma ha fatto 3.210.000 telespettatori, pur sempre un bel 15,02% di share; la prima puntata aveva ottenuto 3.310.000 telespettatori ed uno share del 14.73%.