Il neodirettore generale della Rai Mario Orfeo non ha perso tempo davvero, anche se l’urgenza delle questioni sul tappeto era tale che non era proprio possibile ‘temporeggiare’.
Ieri il Cda Rai ha approvato la delibera sul piano per l’individuazione e la remunerazione dei contratti con prestazioni di natura artistica che possono superare il fatidico limite dei 240 mila euro. Il problema era sul tappeto da molti mesi, rinviato nel tempo sia per via della ‘melina’ a livello politico che a causa delle ‘cautele’ dei dirigenti Rai, e stava causando una tale incertezza da provocare una serie di ‘abbandoni’ (o possibili abbandoni) della Rai da parte di ‘cavalli di razza’ che hanno trainato finora gli ascolti della Tv pubblica.
Il documento approvato dal Cda su ‘input’ di Orfeo precisa che “possono considerarsi di natura artistica le prestazioni in grado di offrire intrattenimento generalista oppure di creare o aggiungere valore editoriale”. Una definizione simile può superare la stessa differenza fra giornalisti che sono anche conduttori e ‘artisti’ che non sono giornalisti.
Il piano prevede tuttavia una riduzione dei compensi in misura almeno pari al 10% (pur con la possibilità, appunto, di essere al di sopra, del tetto ai compensi già citato), riduzione che andrà ad aumentare progressivamente con il salire degli importi.
Il piano - dice la stessa Rai - “nasce dalla necessità di tutelare il futuro aziendale. Nello stesso tempo l’obiettivo è quello di salvaguardare la necessità di stare sul mercato continuando a svolgere al meglio la missione di servizio pubblico, come testimoniano, solo per citare recentissimi esempi, programmi quali il ricordo di Falcone e Borsellino o ‘Notte a Venezia’”.
Le citazioni non sono evidentemente casuali e riguardano Fabio Fazio da una parte e Alberto Angela dal’altra, proprio due personaggi importanti che sembravano poter lasciare la Rai.
In ogni caso, per ogni deroga al tetto, dovrà essere fornita un’adeguata motivazione, resa esplicita in fase contrattuale da parte degli organi responsabili. Il piano infine sarà soggetto a verifica annuale.
C’era poi la questione di due importanti nomine, una conseguenza dell’altra.
Infatti con Orfeo direttore generale si era liberata la fondamentale ‘casella’ del Tg1. Ed ecco che Andrea Montanari, da meno di un anno a capo di RadioUno e del Gr1, è il nuovo direttore proprio del Tg1. Il Cda Rai lo ha nominato oggi all'unanimità.
Il Cda ha a questo punto nominato anche un personaggio noto al pubblico di RaiTre come Gerardo Greco (conduttore di ‘Agorà’) direttore di Radio1 Rai e dei Gr, che erano in precedenza affidati a Montanari. Su questa nomina va registrato il voto contrario di Freccero.
Montanari ha trascorso molti anni al Tg1, prima della nomina a RadioRai, e quindi conosce benissimo la testata. Greco ha lavorato a lungo per la Rai negli Stati Uniti, per poi tornare in Italia e condurre prima ‘Unomattina estate’ e poi, dal 2013, ‘Agorà’, nella prima mattina di RaiTre.