Le Tv locali e la Legge di Stabilità

Tanto per cambiare, la Legge di Stabilità prevede dei tagli ai finanziamenti alle Tv locali, un provvedimento ormai ‘consueto’ (purtroppo) e che provoca ‘buchi nei bilanci’ che sembrano non finire mai. E talvolta i soldi, poi, non arrivano…

'Teleradiofax', la rivista di Aeranti-Corallo, ha dato notizia di alcune norme tutt'altro che tranquillizzanti (le ultime di una serie che sembra infinita, per la verità) per le Tv locali italiane. Ecco il testo comparso sul bollettino dell'associazione in questione.

“Il testo licenziato dal Governo del disegno di legge di Stabilità 2015 (la ex legge finanziaria) nonché il ddl di Bilancio 2015-2017 sono approdati alla Camera in prima lettura. I due provvedimenti (rubricati, rispettivamente, con i numeri AC 2679 e AC 2680) verranno esaminati in Commissione V (Bilancio, tesoro e programmazione) e passeranno, quindi, all'aula di Montecitorio.

Tra le norme inserite nel testo del ddl Stabilità, l'art. 12 prevede sgravi contributivi per assunzioni a tempo indeterminato. La norma si riferisce alle nuove assunzioni con contratto di lavoro a tempo indeterminato, con esclusione dei contratti di apprendistato e dei contratti di lavoro domestico, decorrenti dal 1° gennaio 2015 con riferimento a contratti stipulati non oltre il 31 dicembre 2015, e riconosce, per un periodo massimo di trentasei mesi, ferma restando l'aliquota di computo delle prestazioni pensionistiche, l'esonero dal versamento dei complessivi contributi previdenziali a carico dei datori di lavoro, con esclusione dei premi e contributi dovuti all'Inail, nel limite massimo di un importo di esonero pari a 8.060 euro su base annua.

L'art. 16 (intitolato “Cofinanziamento e cessione di frequenze”) prevede che, per la banda di frequenza compresa tra 1452 e 1492 MHz (la c.d. “banda L”, attualmente attribuita alla radiofonia digitale), l'Agcom avvii le procedure per l'assegnazione di diritti d'uso di frequenze radioelettriche da destinare a servizi di comunicazione elettronica mobili per applicazioni del tipo Supplemental Down Link. Dall'eventuale cessione di tale banda, lo Stato si attende un incasso massimo di 700 milioni di euro.

Il ddl di Stabilità prevede, infine, una inaccettabile riduzione di spesa a carico dei ministeri. Nella tabella D del provvedimento viene previsto il taglio del cap. 3121 del Ministero dello Sviluppo economico (si tratta del capitolo di spesa relativo alle misure di sostegno per l'emittenza locale) per un importo, su base annua (nel triennio 2015-2017) di 3.150.329 euro.
In mancanza di un rifinanziamento di tale capitolo di spesa, il fondo per tali misure di sostegno, come si evince dalla lettura delle relative tabelle nel ddl di Bilancio, si attesterebbe a 23.971.214 euro per le Tv locali e 4.434.828 euro per la radiofonia”.

Fa eco 'Radio Tv News', il periodico di Confindustria Radio Tv:

“3.150.329 euro su base annua nel triennio 2015- 2017: questo l'ulteriore e inaccettabile taglio dei contributi alle emittenti locali che il Governo ha predisposto nell'ambito delle riduzioni di spesa a carico del Ministero dello sviluppo economico, nel disegno di legge di stabilità attualmente all'esame della Va Commissione Bilancio della Camera dei Deputati unitamente al disegno di legge di Bilancio. Le tabelle del citato disegno di legge di Bilancio indicano poi che qualora il capitolo del Mise non fosse rifinanziato, il fondo per i contributi alle Tv locali nel 2015 sarebbe pari ad un importo di 23.971.214 euro, mentre 4.434.828 euro sarebbero destinati alla radiofonia.

Questi ingiustificabili tagli si aggiungono agli enormi ritardi dell'Amministrazione dello Stato nelle procedure di erogazione dei contributi. Ricordiamo infatti che le emittenti radiofoniche sono ancora in attesa di ricevere le somme relative alle misure di sostegno del 2012, mentre quelle televisive locali debbono essere ancora liquidate relativamente ai contributi del 2013.

La mancata liquidazione di queste ultime deriva anche dal fatto che il decreto di riparto delle somme spettanti alle singole regioni non è ancora stato emanato dal Ministero dello sviluppo economico. Speriamo non si sia perso nei “meandri” degli edifici ministeriali. Al di là delle belle parole di circostanza e delle dichiarazioni di disponibilità che i decisori politici utilizzano di volta in volta nei confronti delle problematiche delle emittenti locali dobbiamo constatare invece che il “tartassamento” nei loro confronti continua come se esse stesse venissero considerate alla stregua di soggetti inutili o irrilevanti nell'ambito dell'intero sistema radiotelevisivo nazionale.

Tutto ciò ovviamente a discapito delle vere aziende, soprattutto quelle a vocazione informativa che ancora svolgono un importante servizio per la collettività. L'Associazione Tv Locali e l'Associazione Radio chiedono con forza al Sottosegretario Giacomelli di adoperarsi per procedere al rifinanziamento delle misure di sostegno alle emittenti locali e, soprattutto, come più volte da lui dichiarato, di procedere ad una complessiva riforma di sistema che premi le aziende di qualità che conseguono ascolti che hanno dipendenti e producono informazione contribuendo in maniera importante alla valorizzazione dei territori in cui operano svolgendo un fondamentale ruolo di servizio pubblico”.

Pubblica i tuoi commenti

Le Tv locali e la legge di Stabilità

Il Parlamento ha recentemente varato in via definitiva la Legge di Stabilità (ex Finanziaria). Ecco cosa prevede per ciò che riguarda l’ambito radiotelevisivo.

Ecco cosa ha scritto in proposito il periodico di Aeranti-Corallo 'TeleRadiofax':

«(A proposito del) cosiddetto “ddl Stabilità”, ecco un breve elenco dei punti di interesse per il settore dell'emittenza, tutti riferibili all'art. 1 del provvedimento:

Il comma 8 prevede che entro 15 giorni dall'entrata in vigore del provvedimento stesso, l'Agcom avvii le procedure per l'assegnazione dei diritti d'uso delle frequenze nella banda 790 -862 MHz (canali dal 61 al 69) ai servizi di comunicazione elettronica mobili in larga banda. Il Ministero dello Sviluppo economico dovrà fissare la data per l'assegnazione dei suddetti diritti d'uso; la liberazione delle citate frequenze dovrà avvenire entro il 31 dicembre 2012.

Il comma 9 prevede che il Ministero dello Sviluppo economico, di concerto con il Ministero dell'Economia, emani entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore del provvedimento un decreto in cui definisce i criteri e le modalità per l'attribuzione di misure economiche di natura compensativa per gli editori locali che dismetteranno l'attività di operatore di rete. Tali risorse (reperite a valere sugli introiti della gara che verrà avviata per l'assegnazione delle suddette frequenze agli operatori mobili in larga banda) saranno pari al 10 per cento degli introiti della gara stessa e comunque non potranno eccedere i 240 milioni di euro.

Il comma 10 prevede che prima della data di cessazione definitiva delle trasmissioni in tecnica analogica, il Ministero dello Sviluppo economico provveda alla assegnazione definitiva dei diritti di uso delle frequenze. Successivamente a tale assegnazione, chiunque sia privo del necessario titolo abilitativo verrà assoggettato all'applicazione degli artt. 97 e 98 del Codice delle comunicazioni elettroniche. L'attivazione di impianti non preventivamente autorizzati dal Ministero dello Sviluppo economico, ferma restando la disattivazione degli stessi, comporta la sospensione temporanea del diritto d'uso da un minimo di tre mesi a un massimo di un anno e, in caso di recidiva entro tre anni, la revoca del diritto d'uso medesimo.

Il comma 11 prevede che, entro trenta giorni dall'entrata in vigore della legge, il Ministero dello Sviluppo economico e l'Agcom, nell'ambito delle rispettive competenze, fissino gli ulteriori obblighi dei titolari dei diritti d'uso delle radiofrequenze destinate alla diffusione di servizi di media audiovisivi, ai fini di un uso più efficiente dello spettro e della valorizzazione e promozione delle culture regionali o locali.
Il mancato rispetto degli obblighi stabiliti dal presente comma comporta l'applicazione delle sanzioni di cui all'art. 52, comma 3 del Testo unico dei servizi di media audiovisivi e radiofonici (questo comma ha irritato i rappresentanti delle Tv locali per la discrezionalità concessa al Ministero su questa delicata materia; Ndr.).

Il comma 12, infine, stabilisce che in caso di trasmissione di programmi televisivi in tecnica digitale in mancanza del necessario titolo abilitativo, al soggetto che ne ha la responsabilità editoriale si applicano le sanzioni amministrative di cui all'art. 98, comma 2 del Codice delle comunicazioni elettroniche.
L'operatore di rete che ospita all'interno del proprio mux un fornitore di servizi di media audiovisivi non autorizzato è soggetto alla sospensione o alla revoca dell'utilizzo della risorsa assegnata con il diritto d'uso».

Ma c'è anche l'aspetto economico in senso stretto:

«Il ddl Stabilità ha introdotto un rifinanziamento alle misure di sostegno per la radiofonia e per le tv locali. Per l'anno 2011 il totale (attribuito per l'85 per cento alle tv locali e per il restante 15 per cento alla radiofonia) sarà di € 101.943.168.
Per gli anni 2012 e 2013 il fondo attualmente previsto è di circa € 86,2 milioni (sempre con la ripartizione dell'85 per cento alle tv locali e del 15 per cento alla radiofonia)».

Pubblica i tuoi commenti

New Business Media © 2023 New Business Media Srl. Tutti i diritti riservati.
Sede legale Via Eritrea 21 - 20157 Milano | Codice fiscale, Partita IVA e Iscrizione al Registro delle imprese di Milano: 08449540965
css.php