Prima di tuffarci nell'anno nuovo, una rassegna di notizie dagli ultimi giorni del 2016. Aggiornamenti da Rai, Mediaset, Sky e dal mondo delle radio.
La Rai per almeno un anno fuori dalle regole per la P.A.
C’è stato anche un po’ di ‘giallo’ sul tema ma alla fine l’agognata meta è stata raggiunta: la Rai almeno per un anno è esclusa dal perimetro Istat in cui ricadono le amministrazioni pubbliche soggette alla spending review. Lo prevede - rinviando peraltro la questione al 1° gennaio 2018 - una norma del ‘famigerato’ decreto Milleproproghe approvato a fine anno dal Consiglio dei Ministri, con il solito affanno. In Rai sulla questione - che i Governi Renzi e Gentiloni avevano lasciato un po’ nel vago - c’era molta preoccupazione, perché le regole della spending review sono rigide e non consentirebbero all’azienda di muoversi sul mercato.
A corredo c’è l’ennesimo rinvio della validità della concessione Stato-Rai fino al 30 aprile (dal 31 gennaio) e viene un po’ da ridere pensando a tutte le belle e ‘rapide’ novità promesse a suo tempo anche dal Governo Renzi su questo tema. Si ricorda anche che il contratto di servizio (altro obbligo che Stato e Rai devono adempiere) non è stato rinnovato ed è prorogato di fatto da fine 2012.
Sempre nel Milleproroghe ci sono altre cose di rilievo nel campo dei media: la proroga di un altro anno, al 31 dicembre 2017, del divieto di proprietà incrociata tra chi ha più di una rete televisiva nazionale e i quotidiani nazionali; altri 10 milioni di euro per Radio Radicale per il 2017; proroga al 30 giugno 2017 per l’attuale Consiglio nazionale e per quelli regionali dell’Ordine dei giornalisti; restano in vigore per ora anche le tariffe agevolate per le spedizioni di prodotti editoriali o di quelli promozionali delle Onlus.
Rai e Mediaset al top degli ascolti ma in flessione
Rai e Mediaset sono sempre i due principali operatori in termini di audience, con il 34,4% e il 32,3% delle quote di ascolto, pur attestandosi su livelli di share ben inferiori (soprattutto per ciò che concerne la Rai) rispetto al 2012 (quando la Rai aveva quasi il 40% e Mediaset il 33,9%). Questo è quanto emerge dai dati dell'Osservatorio sulle comunicazioni 2016 pubblicati dall'Agcom, che riporta dati fino a settembre 2016. In parallelo l’audience di Discovery, grazie anche ad operazioni di fusioni e acquisizioni, dopo una crescita dal 2012 appunto fino a settembre 2015, si assesta su una quota pari al 6,9%. Quanto a Sky, pass dal 6,4 del 2012 all’8,7 del settembre 2016. La 7 passa dal 3,8 al 4%. Infine l’audience degli operatori ‘minori’ (Altri) è pari al 13,9%, attestandosi sostanzialmente su valori simili a quelli degli anni passati.
Il Capodanno Rai stavolta a Potenza
Dopo le disavventure e le polemiche dello scorso anno a Matera, per la Rai era probabilmente opportuno cambiare città quale ‘location’ del classico show di Capodanno. Ma era sempre in vigore la convenzione con la Regione Basilicata, che ha siglato un accordo con la Tv pubblica proprio per lo spettacolo di fine anno fino al 2019 e così non si è andati molto lontano. La scelta della Regione è caduta infatti stavolta su Potenza. La città magari è meno suggestiva di quella dei Sassi ma è pur sempre il capoluogo regionale e ha così avuto la sua serata di celebrità. Peraltro ben pagata, se - come pare - la convenzione con Raicom prevede che la Regione Basilicata corrisponda per lo show ‘L’anno che verrà’ e tutto quel che vi è collegato per ciascun anno una somma non inferiore a 480.000 euro. Poi ci sarebbero anche 190.000 euro in favore del Comune di Potenza per l’organizzazione della serata e 170.000 all’APT. Canale 5 invece stavolta è andata un po’ più a Nord (l’anno scorso era a Bari, non lontano da Matera) e confermando Gigi D’Alessio alla conduzione del suo show di Capodanno ha allestito lo spettacolo a Civitanova Marche.
Prime assegnazioni di frequenze in Onde Medie
A conclusione della procedura per l’assegnazione delle frequenze radiofoniche in Onde Medie a modulazione di ampiezza (AM) per le trasmissioni di radiodiffusione sonora, il Ministero dello Sviluppo Economico ha comunicato che sono pervenute al Ministero stesso, entro il termine previsto del 30 settembre 2016, 902 domande di cui 468 per frequenze asincrone (88 sono le frequenze asincrone disponibili), 324 per frequenze sincrone (sono disponibili 60 frequenze costituenti 11 reti sincrone) e 110 domande anomale (senza specifiche o errate).
Secondo le modalità di assegnazione predisposte, è stato possibile procedere all'immediata assegnazione delle frequenze per cui sia pervenuta una sola domanda. Pertanto, per le frequenze asincrone è stato possibile rilasciare 3 autorizzazioni: frequenza 594 KHz Bolzano assegnata alla Incentive Promomedia S.r.l.; frequenza 702 KHz Campobasso assegnata alla Incentive Promomedia S.r.l.; frequenza 1602 KHz Imperia assegnata ancora alla Incentive Promomedia S.r.l. Per assegnare le altre frequenze sarà necessario effettuare la procedura di selezione comparativa. Il Ministero provvederà entro gennaio 2017 alla pubblicazione dei relativi bandi riservati ai soggetti che hanno già presentato domanda.
Interessanti trasmissioni Tv di fine anno
Le settimane di festa consentono ai palinsesti Tv di sperimentare anche alcune trasmissioni ‘insolite’ in prime time che nei periodi ‘di punta’ non troverebbero spazio. In qualche caso con esiti felici, come prova l’ottimo successo del programma ‘culturale’ di Alberto Angela ‘Stanotte a San Pietro’ su RaiUno. Ha avuto invece un’audience minore (ma non poi così disprezzabile, anzi…) la prima serata di RaiUno riservata a 'Petrolio-L'Italia sotto il cielo' del bravo Duilio Giammaria: si trattava di un viaggio mozzafiato lungo l’Italia, dalle Alpi fino all'isola di Lampedusa, effettuato dall'alto dei cieli grazie a elicotteri suggestivi e specialissimi droni, che hanno rispeso l'intera Penisola dall'alba al tramonto. A Mediaset invece in generale c’è soddisfazione per gli ascolti di questi ultimi mesi del 2016, in ascesa rispetto a RaiUno, e ci sono state anche alcune scelte interessanti (o almeno meno ‘scontate’ del solito) nel palinsesto, per ciò che concerne la fiction ma soprattutto per gli show, in particolare con l’insolito ‘House party’, premiato infatti dal pubblico.
Winga in onda anche su Sky
Winga, il primo player dell’egaming italiano con un canale interattivo per giocare alla Roulette in Tv, dal 14 dicembre scorso è disponibile anche su Sky al canale 237. Winga conferma così la sua vocazione di brand di riferimento del gioco su piattaforme innovative quali mobile e Televisione e amplia la sua strategia di presenza in Tv, anche con la proposta di nuovi giochi nell’arco della giornata. Come novità del canale, infatti, è stata inserita nel palinsesto la NoStop Roulette, una vera roulette automatizzata che funziona tramite un complesso sistema meccanico ad aria compressa: è in onda dalle 2 di notte alle 16 sul canale Sky e integra Roulette Show, il format di successo di Winga presente fin dal 2011, che propone il gioco della roulette in diretta con veri croupier, in onda invece dalle 19 alle 2 di notte sul canale 63 del digitale terrestre (nelle altre ore è in onda la Tv tutta sulla Juventus Top Planet). “Siamo orgogliosi di rendere disponibile il nostro canale anche su Sky, che rappresenta in Italia uno dei principali player nel panorama televisivo - ha commentato Assen Diakovski, CEO di Winga, in una nota societaria - . Vediamo la nostra offerta televisiva come un forte strumento di innovazione e di differenziazione all’interno del panorama italiano dell’egaming”.
Radio Padania punta sugli abbonamenti
Radio Padania Libera non ha più una concessione nazionale (comunitaria), a favore (come noto) di Radiofreccia, che ha pure ‘ereditato’ una bella fetta delle frequenze, lasciando l’emittente della Lega Nord solo in Lombardia, Veneto e Piemonte. In più (soprattutto) non c’è più alcuna forma di sostegno o contributo pubblico. Che fare? A Radio Padania e alla Lega Nord hanno pensato di puntare le proprie carte sugli ‘abbonamenti’ chiedendo dunque un sostegno direttamente all’affezionato pubblico, che pure può ascoltare gratuitamente la Radio (anche sul digitale terrestre Tv), un po’ sullo stile di Radio Popolare. “È facile! - spiega sul sito di Radio Padania il direttore dell’emittente Alesandro Morelli - . Si sottoscrive il modulo di addebito diretto SEPA (che dal 1° febbraio 2014 sostituisce il RID per addebito permanente sul conto corrente). Gli abbonamenti proposti, tutti con cadenza quadrimestrale, sono i seguenti: Monviso, 30 Euro a quadrimestre; Venezia, 50 Euro a quadrimestre; Pontida, 70 Euro a quadrimestre; Ruspa, 100 Euro a quadrimestre”.
Play Studio cede l’ultima frequenza in Fm
Era nell’aria da tempo ma dispiace davvero molto lo stesso: dopo 38 anni di attività ha infatti abbandonato la FM la storica emittente bolognese Play Studio. Dopo aver ceduto mano a mano le sue frequenze, ecco che anche l’ultima, i 99.2 da Montecalderaro, sono passati in questi giorni ad altri, per la precisione alla veneta Radio Birikina, che estende così la propria copertura su una bella area dell’Emilia-Romagna. Play Studio continua a trasmettere al momento sul web ma ovviamente - anche se continuasse - non sarebbe più la stessa cosa. La crisi delle Radio locali si conferma dunque grave, purtroppo nell’indifferenza generale.
La lega Nord vuole governare l’Italia , (come ha gia fatto con Silvio ) e non è nemmeno capace di mantenere un radio sua ( Radio Padania ) …..è gia che l’Italia è andata a ramengo