Legge di Stabilità: le norme che interessano Radio e Tv

Cerchiamo con queste note di fare un po’ di chiarezza sul tema dei finanziamenti destinati alle Tv locali dalla Legge di Stabilità. Nulla di entusiasmante, per la verità: 50 milioni già stanziati vengono ‘spalmati negli anni’ e non c’è nessuna speranza di nuovi soldi in tema di ‘rimborsi’…

In questi giorni abbiamo analizzato la Legge di Stabilità 2012 e il bilancio previsionale dello Stato 2012-2014 con l'intento di vedere più da vicino le principali novità per il comparto dell'emittenza locale. Uno degli ambiti toccati dai provvedimenti riguarda i contributi per le Radio e le Tv previsti dalla ex 448. Come noto si tratta di un vero e proprio 'cavallo di battaglia' per gli editori locali i quali, a fronte di tagli e di ritardi nell'erogazione, invocano da sempre la stabilizzazione del fondo.

La nota integrativa del bilancio di previsione - nella tabella 030, obiettivi 86 e 87 - evidenzia gli importi stanziati per ciascuna delle prossime 3 annualità: nel 2012 è di 99 milioni per le Tv più 17 milioni per le Radio; nel 2013 si prevedono oltre 100 milioni per il settore Tv e circa 18 per quello Radio; più contenuto il quadro del 2014, con 87 milioni per le Tv e 15 per le Radio.

Prima di fare qualsiasi considerazione occorre tenere ben presente che siamo nell'ambito di stime, che si tratta cioè di un'attribuzione 'nominale', e che fino alla liquidazione effettiva la strada da fare è davvero tanta. Tornando ai provvedimenti c'è da chiarire un altro aspetto. Sia tra le tabelle del bilancio e sia tra gli articoli e i commi della Legge non vi è alcuna traccia dei 50 milioni di euro (42,5 per le Tv e il rimanente per le Radio) stanziati nel 2009 (dall'articolo 1 comma 237 della Legge 191) come integrazione dei contributi della magra annualità 2010 (66 milioni per le Tv e 11 per le Radio).

Spariti? Non proprio. La Frt - che nei giorni scorsi aveva pubblicato la notizia sul proprio sito internet - ci ha confermato che il Dipartimento delle Comunicazioni, attraverso una nota inviata all'associazione, ha spiegato che la somma in questione è stata spalmata sull'ammontare dei contributi previsti per i prossimi tre anni. Una modalità forse un po' atipica per risolvere la cosa, eppure è andata proprio così.

Ora un piccolo salto per passare ad un altro tema caldo di questi mesi - e sicuramente anche dei prossimi - affrontato dalla Legge di Stabilità 2012: l'allocazione dell'extragettito, da circa 1,6 miliardi, derivante dalla vendita delle frequenze 61-69 alle compagnie telefoniche. La norma ribadisce che nulla di più di 240 milioni - il 10 per cento dei 2,4 miliardi teorici dell'asta, che in realtà procurato quasi 4 miliardi di incassi - andrà alle Televisioni locali a titolo di indennizzo per lo sgombero dai nove canali.

Nonostante le richieste degli editori, speranzosi di far valere un'interpretazione 'lungimirante' di alcuni provvedimenti precedenti, la Legge di Stabilità 2012 ha cancellato qualsiasi possibilità di incrementare quella cifra. Infatti, all'articolo 33 comma 7, afferma che non valgono più i contenuti “dell'articolo 1, comma 13, della legge 13 dicembre 2010, n. 220, come modificato dall'articolo 25, comma 1, lettera c), del decreto-legge 6 luglio 2011, n. 98, convertito, con modificazioni, dalla legge 15 luglio 2011, n. 111”.

In sostanza queste righe dicono semplicemente che bisogna dimenticare quella parte della vecchia norma secondo la quale le eventuali maggiori entrate dell'asta “sono riassegnate nello stesso anno al Ministero dello sviluppo economico per misure di sostegno al settore, da definire con apposito decreto del Ministro dello sviluppo economico, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze”. Dunque quale sarà la destinazione dell'extragettito da 1,6 miliardi (con cui avevano fatto flirt anche il comparto tlc e dello spettacolo)? Una parte andrà al fondo per l'ammortamento dei titoli di Stato - sebbene non direttamente - e una parte ad un altro fondo per le esigenze di vari ministeri, come peraltro si era vociferato in queste settimane.

Sul primo punto, però, c'è da fare qualche precisazione. Il Senato ha modificato il ddl giunto in aula che prevedeva una suddivisione 50 e 50 dell'extragettito tra i due fondi. Così ha deciso di destinare 750 milioni per coprire le minori entrate nel 2011 provocate dal differimento del versamento dell'acconto Irperf, che però prevedibilmente saranno coperte da maggiori entrate nell'esercizio 2012. Semplificando: le eccedenze rispetto alla copertura del buco, valutato, dopo aver aggiunto i 750 milioni di cui sopra, in 3.150 milioni complessivi, saranno riassegnate al fondo per l'ammortamento dei titoli di Stato.

Più semplice il discorso sul fondo a cui attingeranno vari Ministeri per esigenze “indifferibili”, con la sola eccezione che il ddl aveva previsto come orizzonte temporale l'anno 2011 mentre il testo approvato da Palazzo Madama l'ha differito al 2012. Gli editori Tv saranno relativamente contenti di sapere che il loro sacrificio servirà per la patria. Il comma 8 dell'articolo 33 della legge di Stabilità spiega che il fondo da 750 milioni di euro è così suddiviso: 200 milioni al Ministero della Difesa; 220 milioni al Ministero dell'Interno (Polizia, Carabinieri e Vigili del Fuoco); 30 milioni alla Guardia di Finanza; 100 milioni al Ministero dell'Istruzione (per la messa in sicurezza degli edifici scolastici); 100 milioni al Ministero dell'Ambiente (per interventi in materia di difesa del suolo ed altri interventi urgenti); 100 milioni al Ministero dello Sviluppo Economico (per il finanziamento del fondo di garanzia di cui all'articolo 15 della legge 7 agosto 1997, n. 266).

Alla luce di tutto questo ora serve un decreto 'di riparto' dei 240 milioni di risarcimento per le Tv locali. A chi sarà destinato e secondo quali criteri? Vedremo come il neo Ministero dello Sviluppo Economico sbroglierà la complicata matassa e quali saranno le mosse degli editori. I nodi verranno necessariamente al pettine (beauty contest compreso) ed è chiaro che sulla questione poggiano le sorti del già caotico processo di transizione al digitale terrestre sia nelle aree passate, sia nelle presenti e sia nelle future. Con un avvertimento: la Legge prevede che l'esodo dai canali 61-69 dovrà avvenire tassativamente entro il 31 dicembre del 2012!

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