Comincia la fase decisiva per il disegno di legge che regola il settore Tv. La Camera è chiamata a decidere se vararlo definitivamente nel testo del Senato o introdurre modifiche. A decidere la partita sarà l’Udc…
Ed eccoci vicini al momento della verità sulla "Gasparri", la nuova legge di regolamentazione del settore televisivo cui il ministro delle Comunicazioni tiene tanto, mentre gli agguerriti avversari (dalla Fieg alla FNSI, stavolta uniti nella protesta, all'intero Ulivo, alle Authorities, a diversi movimenti politici e sociali) affilano le armi.
Esaurito il breve esame nelle Commissioni Trasporti e Cultura, la legge dovrebbe andare in aula alla Camera già questa settimana, anche se non è certo il momento dell'approvazione finale. Se ne parlerà in ottobre, quanto a Montecitorio si potrebbero contingentare i tempi.
Ma il copione, a questo punto, è tutto da scrivere: l'UDC, come già aveva fatto al Senato (per poi accettare invece di votare un testo non sostanzialmente modificato), presenterà degli emendamenti su punti-chiave della legge: conteggio delle telepromozioni nella pubblicità, definizione restrittiva del Sic su cui conteggiare la percentuale antitrust del 20%, crediti d'imposta a favore delle Tv locali e satellitari.
La partita è più che altro interna alla Casa delle Libertà, insomma, mentre l'opposizione gioca di rimessa, dicendosi pronta ad appoggiare gli emndamenti dell'Udc. Quest'ultimo partito, da parte sua, deve decidere se tirare la corda fino al rischio di romperla o se adeguarsi alla volontà della maggioranza del Polo. La partita è delicata e se ne capirà di più solo nelle prossime settimane (nell'Udc qualcuno ha anche proposto un rinvio dell'approvazione della Gasparri a fine anno, cosa che ha provocato segnali di nervosismo in Forza Italia e AN).
L'impressione però è che stavolta l'Udc non cederà del tutto, consapevole della seria possibilità che Ciampi non firmi l'eventuale legge uscita dal Parlamento su questa materia, fatto che avrebbe probabilmente effetti devastanti sull'attuale alleanza di Governo. Per Gasparri. insomma, salvo colpi di scena la strada è ancora in salita (Mauro Roffi).